La vittima perfetta

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22 Ottobre 2024

Povera biondina, maltrattata da tutti, soprattutto da quell’Europa che (lei racconta) finalmente tiene in considerazione l’Italia grazie alla sua persona, quando si mostrava culo e camicia con von der Leyen, la quale, addirittura, ha recentemente benedetto l’accordo tra Italia e Albania, che prevedeva la costruzione di “hub” per rimpatri al di fuori del territorio UE, e che era una proposta da tenere in considerazione. Come se gli “hub” fossero hotel di lusso, luoghi di villeggiatura.

Nessuno le crede, povera biondina, lei ha sempre la soluzione per tutto ma viene trattata con indifferenza, se non con disprezzo.

Naturalmente i nemici sono i giudici, è la “giustizia”, che lei vorrebbe cambiare radicalmente nel suo paese ma non può far nulla per cambiare quella della vera capitale, che non è più Roma ma Bruxelles.

La biondina s’illude (e pretenderebbe illudere tutti) che il paese che governa (governa?) possa fare ciò che vuole, lei è il capo, lei comanda, pur se attorniata da una manica di smandrappati che a stento sanno leggere e scrivere ma che tentano, in un paese ormai analfabeta, di sembrare i migliori di tutti, i probi viri che traghetteranno l’Italia verso una nuova era.

Il principio di realtà, quella minaccia sempre in agguato a ogni angolo, che spesso non si nota nemmeno negli specchi parabolici di avvertimento perché è presente ma difficile da vedere in una dimensione dove si fantastica di continuo, a volte costringe a incidenti frontali.

Quello degli “hub” antimigranti, costati una cifra esorbitante a tutti i cittadini italiani, elettori e non, è l’ennesima dimostrazione dell’ignoranza della biondina e della sua corte dei miracoli.

Il principio di realtà della Corte Europea, quella vera, che manco l’altra biondina, la von der Leyen, evidentemente conosce bene, decreta che ci sono dei paesi non sicuri, da cui provengono alcuni migranti “ospiti” dell’ “hub” italo-albanese, dove non si possono rimandare indietro quei brutti invasori richiedenti asilo. Sono proprio antiestetici, coloro, noi non li vogliamo, ci imbruttiscono l’ambiente e poi sono sicuramente degli stupratori, tutti, indistintamente, secondo l’altro grande illuminato, il Capitan de’ Capitani. Altro personaggio della corte dei miracoli che circonda la biondina, quello più ribelle, uno dei buffoni di corte che le dà più grattacapi e che, forse, le ha suggerito questa soluzione sbagliata da lei comunque adottata in pompa magna con un premier albanese accondiscendente, tanto non paga lui.

Le ricordano, da Bruxelles, che la sovranità della sovrana assoluta non esiste e che non è lei che può decidere, a suo arbitrio, quali sono i paesi “sicuri” dove rimpatriare tutta quella brutta gente.

Naturalmente tutto ciò serve per alimentare la narrazione vittimistica della biondina e dei suoi buffoni di corte, perché è necessaria per la sua esistenza. Lei esiste solo perché ha dei nemici, ovunque, un po’ come gli Stati Uniti, che della narrazione di un qualsiasi nemico hanno fatto la ragione della loro identità.

La vittima perfetta, quella che vorrebbe cambiare le cose ma a cui non viene consentito da un potere ostile, quello dell’Europa, dove si pensa unicamente a boicottarla, perché è lo scopo principale dell’Unione.

Ma non pensa, nemmeno un momentino, la biondina, che quel suo progetto è proprio strampalato (oltre che disumano, piccolo dettaglio insignificante), che non sta né in cielo né in terra. Le serve per mostrare ai suoi elettori, terrorizzati da queste terribili invasioni barbariche che minacciano i confini, i quali devono essere salvati, come proclama ai quattro venti il buffone di corte principale che non conosce il diritto del mare, che lei ha cercato la soluzione migliore, ha fatto di tutto per risolvere il problema alla radice. E già, lo scopo è rispedire a casa loro tutti quei mostri scuri e salvare i confini del Bel Paese. Perché vanno aiutati a casa loro, naturalmente, come proclamava anche Renzi, in uno dei suoi deliri quando ancora era considerato qualcuno.

La povera biondina è vittima di quei cattivacci di giudici che applicano le leggi, non di smandrappati che fanno leggi che vanno in contrasto con altre leggi, e che si arrampicano sugli specchi cercando di far valere una sovranità che non esiste. I cattivi sono sempre gli altri, lei è quella pura, quella giusta, quella che è rivolta al futuro. Lo dice perfino Elon Musk, un paladino della democrazia, quello che le ha dato il premio all’Atlantic Council.

Povera cara, poveri tutti, poveri noi.

La narrazione che la magistratura sia il nemico del governo può prendere le persone più sprovvedute, le quali non conoscono come funzionano le leggi, e infatti si vede quotidianamente quanta gente le infranga, anche all’interno del governo, e codesta narrazione si fonda su basi di sabbia, come sempre. Non è solo una mancanza di conoscenza legale, è proprio una totale assenza di logica.

Pur esistendo magistrati corrotti, e ne abbiamo visti diversi, la magistratura in sé resta uno dei poteri della Repubblica, e anche il Presidente della stessa incita il governo a usare toni meno denigratori. La lotta tra gladiatori nel Colosseo sembra il linguaggio più consono e immediato per la biondina e il suo seguito, perché alimenta il suo racconto vittimistico.

Tutti gli alfieri del governo insorgono, con bocche larghe come quelle della famosa rana, da cui passano ingiurie, sberleffi, anatemi contro i cattivi che remano contro la biondina e le sue ambizioni sovraniste.

Però il principio di realtà è una cosa seria.

Chi si è infranto contro il principio di realtà, provocando danni spesso irreversibili, poi è stato appeso a testa in giù o ha masticato la pasticca di cianuro. Non è una minaccia, è Storia. E non è stato considerato una vittima dalla posterità. Meglio andare a ritirarsi nell’agognata villa in Albania, vicino Paljasa (nomen omen), dove la biondina avrebbe posato i suoi occhietti, prima che la gente si renda veramente conto di ciò che tutta sta gentaglia, pur democraticamente eletta, sta combinando al Paese.

 

TAG: Albania, diritto del mare, giustizia, hub, immigrati, Magistratura, Meloni, politica, Ue
CAT: Governo, Istituzioni UE

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