Geopolitica

Meloni in senato tra interrogazioni e risposte

25 Novembre 2023

Come ogni settimana ecco i fatti più importanti dei giorni passati

Taxi a Milano, un piano per mille nuove licenze. In città ci sono gli stessi taxi dal 2003, quando l’allora sindaco Albertini ne chiese 500 nuove licenze senza ottenerne tutte. Da allora la città ha raddoppiato il flusso dei turisti, è cresciuta di circa 150 mila abitanti, ha moltiplicato il calendario degli eventi, ma le licenze restano 3,5 ogni 1.000 abitanti. , per l’Autorità garante della concorrenza non basta più un aumento del 20 per cento delle licenze previsto dal decreto Asset del governo, occorre una cifra superiore. (Il Foglio)

Filippo Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin, è stato arrestato in Germania. Troppe le lacune nel sistema anti violenza italiano. Da gennaio ad oggi sono stati commessi 285 omicidi, 102 sono le vittime donne, delle quali 82 uccise in ambito familiare-affettivo, 53 per mano del partner o ex. Il Governo punta ad accelerare i tempi per un rafforzamento delle norme attuali. (Il Sole24ore)

L’Argentina in piena crisi economica, e con l’inflazione oltre il 142%,  ha deciso di affidarsi alla guida dell’anarco capitalista Javier Milei. Con la totalità dei voti scrutinati, si è imposto su Sergio Massa con il 56% dei voti contro il 44%, il Paese quindi svolta a destra e strizza l’occhio ai nostalgici della dittatura. Il messaggio di Trump: “Sono orgoglioso di te”. (Repubblica)

MPS, blitz del Tesoro che in poche ore ha venduto il venticinque per cento dell’istituto attraverso tre banche d’affari. Il duplice obiettivo: fare cassa per 920 milioni e trovare coperture per evitare tagli alle pensioni nella manovra. Giorgetti lo aveva annunciato, la vendita di pezzi di Stato sarà la garanzia per il contenimento del debito in una stagione in cui né la crescita (bassa), né il calo dell’inflazione aiutano. (La Stampa)

Il governo di Benjamin Netanyahu ha approvato il primo accordo sugli ostaggi della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, che prevede la liberazione di almeno 50 civili in 4 giorni di tregua militare e un rilascio in più fasi, con l’estensione del cessate il fuoco, che porti alla liberazione di tutti i prigionieri. Hamas ha confermato lo scambio: 1 israeliano per 3 palestinesi. L’intesa è stata mediata da Qatar assieme all’Egitto e agli Stati Uniti. (Corriere della Sera)

Da Bruxelles disco verde al documento programmatico 2024, anche se giudicato dalla Commissione europea “non pienamente in linea” alle raccomandazioni del Consiglio. Degli otto Paesi a cui è arrivata la “lettera” (Germania e Francia incluse) l’Italia è messa meglio. L’invito è, infatti, di “tenersi pronta ad adottare le misure necessarie nell’ambito del processo di bilancio nazionale per garantire che la politica fiscale nel 2024 sia in linea con la raccomandazione”. Reprimenda più forte nei confronti della Francia e di altri quatto Paesi che, invece, sono stati proprio giudicati “non in linea”. (Il Giornale)

Elezioni in Olanda, vince l’estrema destra. La nuova era del dopo Mark Rutte nei Paesi Bassi si apre nel segno di Geert Wilders. L’ultranazionalista anti-Islam esce vincitore dopo chiusura delle urne, suggellando i pronostici della vigilia e aprendo la strada a un terremoto politico che sarà avvertito ben oltre i confini olandesi. (HuffPost)

Regolamento imballaggi, trovato il punto di equilibrio tra riciclo e riuso rivedendo drasticamente l’elenco degli imballaggi monouso vietati dalla commissione. La gran parte degli imballaggi monouso a contatto con gli alimenti resterà sul mercato unico europeo, maggiormente efficienti del prodotto riutilizzabile, sopratutto sul piano della sicurezza. Massima cautela nei target del riuso. (Il Sole24Ore)

Il Cancelliere tedesco Scholz e la premier Meloni hanno firmato il trattato iniziato due anni fa, quando a palazzo Chigi sedeva ancora Mario Draghi. Dopo l’incontro i due capi di governo hanno dato prova di armonia su politica estera, transizione energetica e immigrazione. L’impressione è che Meloni possa contare su un collega berlinese che si è mostrato meno rigido di quanto ci si aspettasse alla vigilia dell’incontro. (Domani)

Giorgia Meloni affronta il primo question time al Senato, nove i quesiti posti su molti differenti temi. Dall’accordo con l’Albania sui migranti alla manovra, dalle pensioni alla sicurezza. Affrontate le questioni su violenza di genere e  occupazione femminile, ma sono i temi economici a prendere la maggior parte del dibattito; viene dichiarata una previsione di crescita dell’1,2%, la Premier dichiara che non ci saranno ritardi nel Pnrr, assicura che la norma che penalizzerebbe il ritiro dei medici sarà rivista e sulle pensioni annuncia una riforma strutturale entro la legislatura. Duello con Renzi in aula. (Corriere della Sera)

Slittano tregua e rilascio degli ostaggi a Gaza attesi per venerdì (ieri) e previsti in data odierna. Una fonte israeliana spiega che il ritardo non deriva da una rottura con Hamas ma dalla necessità di risolvere questioni amministrative. (Il Sole24ore)

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