Geopolitica

Sanna Marin, 34 anni, è la nuova premier finlandese

9 Dicembre 2019

La Finlandia ha il primo ministro più giovane al mondo. Sanna Marin, 34 anni, è stata eletta in Parlamento alla testa di una coalizione di partiti tutti guidati da donne, 4 delle quali sono trentenni. Con la sua età “batte” il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern (39) e il capo di governo ucraino Oleksiy Honcharuk (35).

Cinque partiti, abbiamo detto, guidati dai socialdemocratici, che hanno scelto di tenere fede al programma politico annunciato già lo scorso giugno, focalizzandosi sui maggiori aumenti della spesa pubblica per welfare, infrastruttura e un impegno a rendere il paese “carbon neutral” entro il 2035. Marin ha preso il posto di Antti Rinne, in carica da sei mesi, che si è dimesso dopo che gli alleati di governo del Partito di Centro gli avevano tolto la fiducia, accusandolo di non aver saputo gestire uno sciopero iniziato a novembre con i dipendenti delle poste, esteso poi anche alla compagnia aerea di bandiera Finnair e ad altri settori. La neo premier è a capo dell’ala più a sinistra del partito ed ha lottato per dare un nuovo corso al Suomen Sosialidemokraattinen Puolue raccogliendo soprattutto il voto dei giovani. Dai suoi oppositori, interni al partito, viene considerata come una politica di poca esperienza, troppo legata ai problemi dell’ambientalismo e con posizioni nettamente radicali, atteggiamento che però le ha fatto guadagnare l’appoggio della Lega Verde e dell’Alleanza di sinistra con cui collabora da sempre.

I socialdemocratici oggi si attestano al 12% nei sondaggi, oltre 10 punti dietro ai nazionalisti finlandesi che sono al 24%. Marin ha subito messo in chiaro le cose: “Abbiamo molto lavoro da fare per ricostruire la fiducia. Non ho mai pensato alla mia età o al mio genere, penso alle ragioni per cui sono entrata in politica e alle cose per le quali abbiamo conquistato il voto dell’elettorato”.

La nuova primo ministro ha una biografia molto particolare. Nata ad Helsinki il 16 novembre 1985, i suoi genitori hanno divorziato per colpa dell’alcolismo del padre e la madre ha cresciuto la piccola Sanna assieme alla nuova compagna, sostenuta da un impiego modesto. Proprio per il basso reddito della sua famiglia, Marin ha lavorato anche come commessa per pagarsi gli studi: “La mia è stata una famiglia svantaggiata, senza un forte Stato sociale e il sistema educativo finlandese non avrei mai avuto successo. Vengo da una famiglia arcobaleno e per questo sostengo l’uguaglianza di genere e i diritti umani”. Marin, laureata in Scienze amministrative, è diventata a soli 27 anni presidente del consiglio comunale di Tampere, dove vive assieme al marito e alla figlia di un anno, da quel momento ha avuto un rapido aumento del gradimento che l’ha portata a diventare già nello scorso giugno il ministro dei Trasporti .

Lo scorso aprile, i socialdemocratici avevano vinto per poco le elezioni, Antti Rinne era diventato il primo primo ministro di sinistra del paese dopo 20 anni ed aveva affermato che il suo governo avrebbe puntato a ridurre le differenze di reddito con l’aumento della spesa per l’istruzione, le pensioni e i servizi sociali.

Le altre quattro donne leader dei partito nella coalizione sono Li Anderson, 32 anni, a capo l’Alleanza di sinistra; Maria Ohisalo, 34 anni, della Lega Verde; Katri Kulmuni, 32 anni, del partito centrale, che è stato nominato ministro delle finanze lunedì; e Anna-Maja Henriksson, 55 anni, del partito popolare svedese. L’ex primo ministro Alexander Stubb ha lodato la coalizione, affermando che “dimostra che la Finlandia è un paese moderno e progressista”. Stubb ha twittato: “Il mio partito non è al governo, ma mi rallegro del fatto che i leader dei cinque partiti al governo siano donne”. Il Parlamento UE dovrebbe approvare rapidamente la nomina di Marin e dei suoi nuovi ministri in modo che possa rappresentare la Finlandia al prossimo vertice dei leader europei il prossimo 12 dicembre.

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