G7 in Puglia: dopo i summit tematici, ecco l’ora delle decisioni

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11 Giugno 2024
Tra due giorni, attesi nel resort costiero di Borgo Egnazia, i capi di Stato e di Governo del G7 che sotto il coordinamento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni si riuniranno per provare ad accorciare le distanze sulle più importanti questioni di carattere globale. Sullo sfondo, il verdetto delle elezioni europee che ha decretato l’avanzata della destra in Francia e in Germania in un clima di instabilità europea

 

 

Bari Mancano poco più di 48 ore all’apertura del G7 di Puglia, che si terrà dal 13 al 15 giugno, presso Borgo Egnazia, a Savelletri di Fasano. I “Grandi della Terra”, coordinati dalla Premier Giorgia Meloni, si riuniranno nel resort esclusivo situato lungo la costa adriatica. A conclusione dei summit tematici che hanno avuto luogo negli scorsi mesi in diverse città italiane (l’Italia ha assunto la Presidenza di turno in questo 2024), ora sta per arrivare l’ora delle decisioni.

Le questioni di primaria importanza a livello globale sono diverse e presentano un grado di urgenza elevato. Si proverà ad accorciare le distanze per trovare intese di largo respiro in grado di allentare una pressione oramai insostenibile su molteplici fronti, alcuni fin troppo incandescenti.

Il tavolo di lavoro del G7, si svolgerà con un verdetto già scritto, quello delle elezioni europee, svoltesi dal 6 al 9 giugno, per il rinnovamento dell’ Europarlamento. Un verdetto che ha fornito una risposta sull’avanzata degli schieramenti politici di destra, soprattutto in Francia, dove il Partito di Marine Le Pen stravince, costringendo Macron a indire elezioni anticipate, fissate per il prossimo 30 giugno e in Germania, dove l’ estrema destra di AfD, riscuote più consensi del partito del Cancelliere Scholz. O ancora, in Belgio, con l’annuncio delle dimissioni del Premier De Croo. Stessa direzione per Polonia e Austria. Mentre, in casa nostra, la leader di Fratelli d’Italia, e Premier Meloni, rafforza la sua leadership, con un PD che accorcia le distanze, ma sostanzialmente, non realizza nessun miracolo. E con un astensionismo che tutto è tranne che rassicurante.

Dunque, Al Vertice Internazionale prenderanno parte Italia (Presidente del Consiglio Meloni), Canada (Primo Ministro Trudeau), Francia (Presidente della Repubblica Macron), Germania (Cancelliere Federale Scholz), Giappone (Primo Ministro Kishida), Regno Unito (Primo Ministro Sunak), Stati Uniti d’America (Presidente degli Stati Uniti Biden), con l’intervento del Presidente del Consiglio Europeo Michel e della Commissione Europea Von der Leyen.

Come da tradizione, presenzieranno ai lavori i rappresentanti di alcuni Stati e organizzazioni internazionali che hanno ricevuto un invito ufficiale da parte dell’ Italia, Paese che detiene la Presidenza del G7 dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024, per un totale di 15 leader partecipanti.

Le questioni di cui discutere, dunque, sono tante e assai urgenti. Dalla Russia, con la Cina (vedi dazi imposti dagli Usa sulle auto cinesi. Di poche ore fa, l’annuncio che la Volvo, di proprietà del cinese Geely, porta la sua produzione dagli States in Belgio per i veicoli destinati all’Europa), passando per l’annoso ed accidentato percorso della transizione ecologica e delle industrie, all’economia mondiale, nella morsa del debito pubblico. Ancora, l’escalation israelo-palestinese, e lo sfinimento della popolazione ucraina (atteso anche l’intervento del Presidente Zelensky) oramai allo stremo delle forze ed infine la partecipazione di Papa Francesco ( prima volta nella storia del summit ) per contribuire a definire, stando alle dichiarazioni delle scorse settimane di Giorgia Meloni, “Un quadro regolatorio, etico e culturale dell’intelligenza artificiale”.

L’abbondanza di dossier controversi sul tavolo dei leader mondiali, di certo richiederà la massima disponibilità nel convergere sui temi di cui sopra. Quello che risulta scontato, e che si annuncia come un argomento dirimente, è certamente ciò che riguarda la gestione degli interessi maturati sugli asset russi congelati nei paesi della Ue. Un sequestro che periste da due anni. In merito a questo, ad ogni modo, sarà necessario confrontarsi con il Belgio, Paese in cui si trova l’Euroclear, società che detiene i beni europei della Russia, nonché la presidenza di turno del Consiglio europeo, ma sarà decisivo anche il parere dell’Ungheria che ne succederà dal prossimo primo luglio. Dunque, il tutto non potrà essere liquidato con un gioco degli specchi tra le varie diplomazie coinvolte, ma occorrerà estremo pragmatismo e l’intento comune di agire. A tal proposito, infatti, giova ricordare come nelle scorse settimane, fosse stato raggiunto un accordo spiazzante sui 190 miliardi congelati in Belgio da monetizzare, con la richiesta però, da parte degli Stati Uniti, di giungere alla cifra tonda dei 300 miliardi detenuti dalla Russia nei forzieri esteri, da utilizzare interamente.

Indubbiamente, il recente Vertice di Stresa, ha posto degli impedimenti di matrice giuridica e finanziaria che hanno suggerito di evitare una perdita di autorevolezza per le norme di diritto internazionale, facendo saltare, forse, una intesa realizzabile.

Il rischio concreto è che lo scenario permanga come contraddittorio e slegato da un vero e proprio traguardo condiviso e si rivivano le solite “Scene da un Matrimonio“, destinate a sciogliersi come neve al sole, lasciando nuovamente quel senso di sconforto ed incompiutezza che non ci si attenderebbe dall’importanza di un G7, con i Paesi della UE che sembrano trovarsi sopra ad una giostra che continua a capovolgere il buon senso ad una velocità vorticosa.

 

Una Puglia blindata che aspetta di mettersi in mostra, ma teme di non reggere a causa delle sue criticità ataviche ormai ignorate da troppo tempo

 

Mentre gli occhi di tutto il mondo saranno puntati sulla Puglia, dal 13 al 15 giugno (si parte con cena ufficiale presso il castello Svevo di Brindisi), prima di spostarsi a Borgo Egnazia, nel comune di Savelletri di Fasano, zona rossa invalicabile, su disposizione del Viminale, si dovranno effettuare i controlli di frontiera, dal 5 giugno fino alle 14 del 18 giugno, sospendendo la libertà di movimento prevista dagli accordi di Schengen, nello specifico, per i passeggeri dei voli internazionali in arrivo ed in partenza e per arrivi e partenze nei porti. In arrivo oltre 1.500 giornalisti da ogni parte del mondo che verranno dislocati presso l’International Media Centre sito sul Lungomare Starita, presso la Fiera del Levante di Bari, per seguire in diretta i lavori del G7. Anche questa sarà una area blindata e presidiata interamente dalle forze dell’ordine dispiegate copiosamente in zona, invalicabile se non per la stampa accreditata.

Ma, la Puglia, se da un lato, crede che sia questa l’occasione propizia per mettere in mostra sullo scenario internazionale le sue bellezze paesaggistiche e le sue eccellenze enogastronomiche, dall’altro, teme di non reggere il peso delle criticità da cui è affetta oramai da tempo immemore, e di cui nessuno sembra volersene fare realmente carico, tranne che nei proclami a riflettori accesi. Ci si aspetta che la popolazione locale, specialmente quella brindisina, fasanese e delle zone limitrofe, patisca i maggiori disagi, così come la gran parte della gente coinvolta. Come per esempio lo stato di allerta in caso di emergenza sanitaria, degli Ospedali Perrino di Brindisi e del Policlinico di Bari, che preoccupa davvero tanto i cittadini, scatenando la loro ira comprensibile, essendosi visti annullare o posticipare accertamenti e ricoveri attesi già da anni; disagi anche per i residenti dei centri storici delle località interessate che ancora non sanno bene a quali limitazioni dover sottostare nello svolgimento delle proprie attività quotidiane, e poi le proteste, organizzate ed annunciate da chi, per ovvie ragioni ( Vox Populi Vox Dei !), prescindendo dalle becere strumentalizzazioni del caso, ha quasi smesso di sperare…che sia davvero giunta l’ora delle decisioni e non quella del gioco a nascondino. Dove la Tana, questa volta, dovrebbe quantomeno tentare di liberare tutti.

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CAT: Geopolitica, Governo

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