Geopolitica

Abolire gli eserciti è possibile?

17 Aprile 2023

«L’utopia è là nell’orizzonte. Mi avvicino di due passi e lei si distanzia di due passi. Cammino 10 passi e l’orizzonte corre 10 passi. Per tanto che cammini non la raggiungerò mai. A che serve l’utopia? Serve per questo: perché io non smetta mai di camminare» (E. Galeano)

Riccardo Bottazzo è un giornalista professionista e scrittore. Si occupa di ambiente, migrazioni e movimenti dal basso.

Il suo originale libro nasce grazie agli incontri avuti nel suo girare il mondo: DISARMATI, PAESI SENZA ESERCITO E ALTRE STRATEGIE DI PACE.

E’ stato ad esempio in Costa Rica, paese che dopo una serie di colpi di stato e una sanguinosa guerra civile, ha deciso, per Costituzione, di disfarsi delle Forze Armate. I pochi armamenti sono stati venduti e quanto guadagnato è stato investito in ambiente, istruzione e servizi. La ricostituzione dell’esercito non è in discussione, nemmeno nei partiti di estrema destra. Tutti sono convinti, ad ogni livello, che senza esercito si viva meglio. Bottazzo racconta che lì un tassista gli disse: se pago un contadino questi mi darà i prodotti della terra, ma se pago un soldato mi darà i suoi, ovvero la guerra.

Il libro è diviso in due parti.

Nella prima troviamo il racconto del caleidoscopio dei 24 paesi nel mondo che non posseggono un esercito. Ognuno ha una storia propria, talora curiosa e originale come solo le storie umane possono essere. Talora persino comica come quella delle isole Vanuatu e il principe Filippo d’Inghilterra.

Nella seconda parte invece il libro contiene una raccolta di interviste ad esponenti del mondo pacifista, con l’obiettivo di mettere in connessione il rapporto tra l’apparato delle forze armate con questioni di stretta attualità come i cambiamenti climatici, il diritto internazionale, le guerre, i bilanci statali, la libertà individuale, il femminismo e molto altro ancora.

Chi vuole trovare un libro di ricette pacifiste immediate resterà deluso da questa lettura.

Uomini e donne curiose potrebbero invece ricevere pensieri e informazioni molto stimolanti. Sicuramente verranno aiutati a ritrovare domande con cui uscire dalle strette della disfatta del pacifismo odierno.

Dobbiamo mandare o no le armi all’Ucraina?

Questa domanda che ha polarizzato il dibattito in forma reattiva e spaccato in due opinione pubblica e movimento pacifista, ovviamente nel libro non trova risposta.

Eppure proprio questo silenzio è la forza di questa lettura.

Perché l’orizzonte della pace necessita oggi di essere rilanciato con obiettivi di medio e lungo raggio. Oltre il collo di bottiglia dell’ultima guerra che insanguina il mondo.

Senza questa consapevolezza cercare la pace non avrà che esito lo sprofondare scoraggiato nella spirale della violenza che come un’Idra dalle mille teste tende a replicarsi in ogni dove e in ogni tempo.

Disarmare i cuori, distruggere le armi, abolire gli eserciti deve rimanere un’utopia verso cui di nuovo e sempre dirigere ogni sforzo.

In quell’impegno che ben delinea Francesco Vignarca, militante storico delle campagne e delle lotte in Italia per la smilitarizzazione e il disarmo: «..io non ho la bacchetta magica per far sì che domani siamo tutti più buoni e che si possa vivere in pace senza problemi. Come tutte le conquiste umane sul piano dei diritti, queste si sono ottenute perché alla base c’è stata una decisione cooperativa che ha coinvolto tutte le sfere della società, da quella economica a quella legale e politica. Una decisione che ha saputo innescare un percorso concreto, anche conflittuale in certi casi, ma che alla fine ha saputo superare i vecchi criteri che erano solo competitivi. Certo ci vuole del tempo…credo nella possibilità che la società possa fare una scelta consapevole e programmata, quella che l’umanità ha fatto quando ha deciso che non tutti possano accedere alla violenza ma che ci sia un ente superiore, lo Stato, che la possa esercitare per gestire i conflitti interni. Così oggi noi possiamo sentirci abbastanza sicuri se camminiamo per strada di notte. Cosa che non era nemmeno pensabile qualche secolo fa» (pag. 153).

Riccardo Bottazzo, DISARMATI paesi senza esercito e altre strategie di pace, Altreconomie

 

 

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