Governo

Sei celibe? Sei un antitaliano

26 Aprile 2023

Niente, proprio non ce la fanno a farne una per bene.

Ogni giorno c’è una proposta nuova che mostra l’inadeguatezza di tutti i componenti del governo Meloni. Appunti su appunti, il quaderno di Giorgia deborderà.

Spunta adesso la proposta di Giorgetti di differenziare la tassazione tra celibi e famiglie, non omogenitoriali, naturalmente. Non assomiglia favolosamente alla tassa sul celibato del regime fascista? 1927, quasi un secolo fa. Giorgetti, che dovrebbe intendersi di economia, ricordiamolo, era quello che voleva abolire i medici di base mandando tutti al pronto soccorso. Si è visto cosa è successo durante la pandemia, meno male che i medici di base c’erano ancora. Ora questo signore se ne esce con questa trovata, non riuscendo a trovare nient’altro per riattivare l’economia del Paese. Forse Giorgetti aveva letto, male interpretandolo, l’aforisma di Oscar Wilde “I celibi dovrebbero essere tassati in modo più pesante degli uomini sposati. Non è giusto che alcuni uomini siano più felici di altri.”

Questo modo di pensare di Giorgetti è in perfetto accordo, d’altro canto, colla linea anti lgbt+ del signor Giorgia, che con Dio patria e famiglia crede di risolvere ogni cosa e stringe alleanze con i premier di Ungheria e Polonia, i governanti europei attualmente più omofobi che ci siano. Forse per non sentirsi sola, perché, oltre a quei due, è veramente l’unica governante europea ad essere così arretrata. Scoraggiando il celibato colle tasse, secondo la logica illogica di questi incompetenti anticostituzionali, e quindi facilitando i matrimoni, si incrementeranno le nascite. Come se fosse così semplice. Forse questo avviene nelle favole, dove alla fine la Bella Addormentata e Biancaneve si sposano coi loro principi azzurri e figliano. Che è il mondo dove vivono tutti costoro.

Come si può fare per arginare questa totale inadeguatezza, che affonda le sue radici in un cronico infantilismo e quindi producendo un approccio infantile alla realtà, di una classe politica che ha preso il potere democraticamente e che adesso ci tocca sopportare?

L’unica speranza è che il Presidente della Repubblica si rifiuti di firmare una simile corbelleria legislativa (e tante altre), se mai arriverà a essere votata dal Parlamento, perché anticostituzionale e che l’UE insorga, perché a furia di Più Italia in Europa il signor Meloni sta diventando alquanto molesto.

Naturalmente questa mossa è una delle tante che questo governo si inventa perché non ha la più pallida idea di come risolvere i veri problemi sociali, economici, territoriali. In primo luogo perché non li conosce, in secondo luogo perché non ha materialmente i mezzi intellettuali per comprenderli e analizzarli. Tutti i membri di questo governo sono acciecati dall’ideologia di base, i dogmi di una destra conservatrice e tascia, tra fratellame d’Italia e basse leghe, per non parlare dei forzini che vivono ormai col ricordo di un’Italia tutta lustrini e ballerine scosciate, con in testa un paese che non esiste e che mai potrebbe esistere perché la realtà è assai diversa da come coloro la idealizzano o la percepiscono. Il Neotascismo, ecco il probema.

Le certezze del signor Giorgia e dei suoi fedeli incompetenti, il cui mondo non va oltre i dieci centimetri dalla loro pancia, rappresentano probabilmente l’unica realtà che costoro sono in grado di immaginare. Nulla, anche se cerchi di spiegarglielo non riescono a capirlo, a decifrarlo. Né la Lollo del Parlamento colla sua sostituzione etnica, né il caro signor Fontana colle sue sparate sulle famiglie omogenitoriali che sarebbero delle schifezze, né Giorgetti, adesso, colla sua proposta di tassare il celibato, né il prode capitano che se ne esce con mille e una minchiata sempre e comunque, né quell’altro che dice monelli ai profughi perché non dovrebbero partire, dopo che ne sono morti a centinaia, né il nuotatore di un tempo che propone le multe a chi usa i termini stranieri. Bambini immaturi.

Tassiamo, per favore, a questo punto, per amore di uguaglianza, come raccomanda anche la Costituzione, anche tutte quelle coppie eterosessuali, sposate o no, che non hanno figli o non hanno potuto averne. Probabilmente bisognerà tassare anche tutti i preti e tutte le suore, che della scelta del celibato hanno fatto la loro vita. Inoltre bisognerà tassare adeguatamente anche tutti i divorziati, perché tornano celibi o nubili. E non dimentichiamoci dei vedovi e delle vedove, bisogna punire chi muore e anche chi resta in vita. Magari tassiamo anche gli orfani, perché anche loro sono single. Puniamo tutti perché non hanno voluto né fatto abbastanza per incrementare la razza italica e fanno colpevolmente precipitare il Paese nel baratro dell’annientamento demografico.

Questi non sono governanti, questi sono sabotatori. Questi vanno fermati prima che il paese si avvii verso un limite oltre il quale sarà difficile tornare indietro. I danni che stanno facendo a tutti i livelli, senza alcun costrutto, per di più, non renderanno migliore il Paese, né la sua società, né la sua economia. Contribuiranno, al contrario, a inabissarlo sempre più.

Questa gente è convinta di far meglio di chi l’ha preceduta ma i risultati devastanti si vedono già.

Per esempio, la campagna di promozione del turismo della sciura Saint in What, frutto di una superficiale e tascia imprenditorialità da spiaggia e nulla più (e meno male che si sarebbe affidata ad Armando Testa! La decadenza ha travolto anche loro), non farà che ritardare, se non addirittura danneggiare, una stagione felice che l’Italia stava conoscendo dopo i due anni bui della pandemia. E questo non solo grazie alla tenacia degli italiani che sono riusciti a resistere (nel frattempo la catastrofe pandemica ha lasciato morti e feriti dietro di sé), ma anche grazie al patrimonio enorme che il Paese si ritrova in eredità, ossia le arti e la natura, e all’ulteriore visibilità di cui ha goduto in questi ultimi anni grazie al cinema e quelle persone che hanno saputo metterla in luce, amandola. È stata anche scelta da attori, registi, artisti, musicisti internazionali come residenza, perbacco. È superfluo un surrogato della Venere del Botticelli in forma di influencer per pubblicizzarla, non è quello il target mediocre che ci serve, quello c’è già ed è probabilmente il target che serve alla Saint in What per le sue twigate, o l’unico che lei conosce, molto più plausibilmente. E quindi, oltre che tascia, è inconsapevole e inadeguata alla promozione di un paese che per colei è troppo complesso. La semplificazione di tutto, cancro di quest’epoca in cui ogni cosa sembra facile perché il computer appare come la bacchetta magica per fare qualsiasi operazione, è la causa e al tempo stesso l’effetto aumentato di un uso improprio della tecnologia. La tecnologia, come detto altre volte, amplifica l’esistente, e se l’esistente è la banalità, il tasciume, la tecnologia non fa che amplificarli, per cui amplifica l’inadeguatezza e il tasciume di Saint in What, di Giorgetti, di Salvini, di Meloni, della Lollo suo cognato, di Rampelli e di quanti altri tasci ha il Parlamento.

Mattarella, salvaci tu, non so con che strumenti, ma fallo.

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