Mercati
Visco: “da solo il Recovery fund non basta, servono riforme e coesione”
Gli interventi del piano nazionale di ripresa e resilienza e le risorse del Recovery fund,«devono essere volti ad accrescere il potenziale di crescita, definendo i progetti e le modalità di gestione in maniera da consentirne la pronta realizzazione, nei tempi stringenti previsti dal programma europeo e in conformità con le dettagliate indicazioni operative della Commissione europea». Deve esserci però anche un più generale riorientamento delle politiche nazionali.
Ad affermarlo è il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo al congresso congresso degli operatori finanziari Assiom Forex, arrivato alla sua ventisettesima edizione, che si sta svolgendo per la prima volta in streaming.
«La sfida per le amministrazioni pubbliche non è di poco conto», ha aggiunto il governatore, indicando anche che «per quanto essenziale per la modernizzazione della struttura produttiva» questa partita «rischia di non essere sufficiente a garantire un innalzamento duraturo del ritmo di crescita se non sarà accompagnata da riforme che sciolgano i nodi che frenano lo sviluppo e l’investimento privato». Si tratta quindi di affrontare in maniera concreta problemi di cui da anni si parla, perché «la combinazione della spinta al potenziale di crescita del PIL resa possibile da un utilizzo attento e incisivo dei fondi del programma Next Generation EU e la prolungata azione espansiva della politica monetaria offrono all’Italia la possibilità di affrontare con vigore anche il problema dell’alto rapporto tra debito pubblico e Pil».
Secondo Visco abbiamo dimostrato di avere capacità di ripresa e vedremo, epidemia permettendo, una ripartenza dell’economia in primavera ma «il Paese deve ora trovare la coesione necessaria per riprendere la via dello sviluppo». Con una visione, un progetto, di lungo termine, l’Italia, quindi può fare meglio di quello che suggeriscono le proiezioni di crescita ma occorre l’impegno di tutti «delle imprese che operano nella nostra economia, incluse quelle dell’industria finanziaria» e «delle istituzioni da cui dipende l’azione di politica economica».
I provvedimenti di sostegno a famiglie e imprese restano indispensabili, ma Visco aggiunge anche che «la protezione dei lavoratori e delle aziende sane va conciliata con l’esigenza di non impedire la fisiologica riallocazione delle risorse verso imprese e settori con più opportunità di crescita. Superata l’emergenza, le misure dovranno costituire un ponte verso la realizzazione di riforme e investimenti per ritrovare la via dello sviluppo».
Un recupero deciso dell’economia ha infatti bisogno che si riattivino consistenti decisioni di investimento, anche se «il rafforzamento dei consumi, in particolare nel settore dei servizi, sarà lento, risentendo della gradualità con cui sarà riassorbita l’incertezza che ha sospinto l’aumento della propensione al risparmio». Per questo «il successo della campagna di vaccinazione sarà fondamentale per stabilizzare la ripresa».
Il governatore Visco ha poi aggiunto che «una ritrovata fiducia nella qualità delle politiche e nelle prospettive dell’economia potrebbe consentire l’ulteriore riduzione del differenziale di rendimento tra i BTp italiani e i Bund tedeschi, che è ancora vicino al doppio di quelli di Spagna e Portogallo».
Nel saluto introduttivo al congresso di quest’anno, il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro, ha sottolineato che in questa fase delicata per il paese «i mercati finanziari e le banche sono al centro del cambiamento che deve essere prodotto. Ad essi spetta raccogliere i capitali e convogliarli verso gli investimenti appropriati». Il cambiamento però, secondo il presidente, deve essere socialmente tollerabile e «non si raggiungerà l’obiettivo se non seguendo un percorso che, in ogni suo tratto, consenta la sostenibilità ambientale e sociale: se questa fosse posta a rischio, la meta finale si rivelerebbe irraggiungibile, per ambiziosa che fosse». Le banche sono attori di rilievo nel sistema economico e finanziario e «nei prossimi trimestri, sarà cruciale la loro capacità di trasformare la liquidità creata dalle banche centrali in domanda delle famiglie e delle imprese, fornendo credito che sostenga i diversi segmenti del circuito economico, al tempo stesso indirizzando l’impiego delle risorse verso obiettivi allineati alle esigenze del lungo termine.
Quanto al discorso del governatore della Banca d’Italia Visco, il capo economista di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice, commentando l’intervento, ha affermato che il concetto chiave è che nonostante le difficoltà del momento, dobbiamo guardare al futuro, adesso. Inoltre, «l’altro concetto rilevante è il richiamo alla coesione per affrontare le sfide e anche le opportunità, legate alla risposta che l’Europa ha voluto dare alla pandemia, una Europa che finalmente ha fatto sentire la propria identità».
Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana, ha commentato il discorso definendolo «consapevole delle difficoltà, ma pieno di fiducia nel nostro Paese che condivido». «Il governatore ha sottolineato l’importanza di dare un futuro alle giovani generazioni, obiettivo prioritario, recentemente ricordato anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dal presidente del consiglio incaricato, Mario Draghi», ha continuato Jerusalmi, aggiungendo di condividere «l’urgenza sottolineata dal governatore, di dotare il nostro Paese degli strumenti necessari per restare competitivi nello scenario globale. A questo proposito è importante il richiamo alla crescente digitalizzazione della finanza e ai temi della sostenibilità su cui Borsa Italiana è fortemente impegnata. Apprezziamo il riferimento all’aumento delle quotazioni in Borsa degli ultimi anni, anche grazie agli sforzi che abbiamo compiuto per favorire questa tendenza. Va sottolineato lo stimolo dato dal governatore quando ha ricordato che il nostro spread è ancora doppio di quello di Portogallo e Spagna».
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