Mercati
Tsipras sta salvando Tsipras
Mi sarò sicuramente perso qualche pezzo per strada. Sì, perché di questi tempi gli esperti di economia e geopolitica non si contano nemmeno più. Però, il senso di questo referendum io non lo vedo. Un governo sovrano, eletto democraticamente, anche grazie alle tante promesse del suo leader, di colpo lancia la palla in avanti. Sì, ma verso il vuoto, un po’ per prendere tempo, che ahimè non c’è più, un po’ perché altra soluzione “politica” non si intravede. Una chiamata alle armi (quelle del voto si intende) che però non serve a granché. Il debito non si cancella certo con una croce e soprattutto le cose non cambieranno tanto semplicemente con un “sì” o un “no”.
Le uova sono ormai rotte e nessuno sembra avere la soluzione a portata di mano. I negoziati sembrano falliti e Tsipras che non vuole e non può fare la fine dei suoi predecessori ha alzato la posta o meglio ha ribaltato il tavolo verde. Chi fino a ieri ha gridato verso questo modello di Europa non può certo finire per accettarne i termini. Credo proprio che, in fin dei conti, le intenzioni del presidente greco siano quelle di prendere tempo così da mantenere unito il suo partito ed il suo governo. Altre motivazioni non ci sono, altre vie non sembrano praticabili o meglio non si vogliono praticare. Perché, dopo tutto, le incertezze dell’eventuale scenario post Euro, se così gestito, sono davvero tante. Gli incontri con Putin e le ipotesi di adozione del rublo altro non sono che un tentativo di stuzzicare una Europa che contro il leader russo ha applicato le (masochistiche, sic!) sanzioni per via della questione ucraina.
Il vero problema dei prossimi giorni, quindi, non è il risultato del referendum. No! Certo, sicuramente a seconda che vinca il “sì” oppure il “no” vi saranno nell’immediato delle reazioni, anche di istinto, ma il vero problema è che nessuno sembra avere una soluzione che possa risolvere questa impasse. Ma forse il problema è prima di tutto una questione di tempo.
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