Finanza
L’utile netto di Unicredit a 5,5 miliardi
Il 2017 di Unicredit si chiude con un utile netto di 5,5 miliardi di euro contro la perdita di 11,6 miliardi dell’anno precedente. A sostenere il risultato hanno contribuito le cessioni di Bank Pekao e Pioneer. Al netto degli impatti straordinari, l’utile netto rettificato è stato pari a 3,7 miliardi, un risultato di cui l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier si è detto «molto soddisfatto», sottolineando «miglioramenti in tutte le aree, grazie alle dinamiche commerciali sempre più solide in tutto il Gruppo, sostenute dal rinnovamento delle reti del Commercial Banking, soprattutto in Italia».
Secondo il manager, «il 2017 è stato un anno di svolta per UniCredit. Abbiamo lanciato il piano Transform 2019 che sta già conseguendo risultati tangibili conducendo ad una performance finanziaria in ampio miglioramento, oltre a porre le basi per il successo e la crescita futuri di UniCredit». Il consiglio di amministrazione proporrà di distribuire un dividendo cash di 0,32 euro per azione (0,7 miliardi complessivi), corrispondente a un payout ratio del 20% sui profitti rettificati.
I ricavi hanno raggiunto 19,6 miliardi (+1,7 %) sostenuti da un margine di interesse (10,3 miliardi) e dalle commissioni (6,7 miliardi). I principali contributi ai ricavi sono derivati da Commercial Banking Italy, Centro-Est Europa e Corporate & investment banking. Resta tuttavia ancora alta l’incidenza dei costi (59,7%)
Si delinea intanto una rivoluzione ai vertici del gruppo: nella lista per il nuovo cda, che in base alle nuove norme è stata presentata dal consiglio uscente, è previsto un solo nome in rappresentanza delle fondazioni di origine bancaria che per un quarto di secolo hanno dettato la linea alla banca. I nomi proposti sono quelli di Fabrizio Saccomanni come presidente, Jean Pierre Mustier a.d., e come come consiglieri Lamberto Andreotti, Sergio Balbinot, Cesare Bisoni, Martha Dagmar Boeckenfeld, Isabelle De Wismes, Stefano Micossi, Mohamed Hamad Al Mehairi, Maria Pierdicchi, Andrea Sironi.
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