Finanza
Una voce fuori dal coro: esecuzioni immobiliari, sloggi, giubileo bancario
Intervista a Padre Alex Zanotelli, per molti anni missionario comboniano in Africa, che oggi opera a Napoli, in uno dei rioni più problematici della città, Rione Sanità, per difendere i poveri e gli impoveriti.
L’avvocato Pasquale Riccio, già coordinatore della Fondazione antiusura Moscati, ed attualmente volontario di Finetica Onlus, oltre che collaboratore di padre Alex Zanotelli nell’ impegno quotidiano per la difesa dei poveri e degli impoveriti, ci ha gentilmente aiutato nel raccogliere questa preziosa testimonianza.
Padre Alex lei è più volte intervenuto, anche pubblicamente, contro il predominio della finanza sulle attività produttive e sulla politica invitando i politici, anche all’interno della nuova maggioranza, a liberarsi dallo strapotere della finanza e con ciò ad alleviare le sofferenze dei poveri e degli impoveriti.
In questo momento assistiamo ad un dilagare delle esecuzioni immobiliari contro le famiglie degli impoveriti, una situazione drammatica che potrà solo peggiorare a fronte delle massicce cessioni di crediti in sofferenza, da parte delle banche italiane, a fondi speculativi o come sono meglio definiti fondi avvoltoio.
Sulla scia dell’insegnamento di Papa Francesco contro la cultura dello scarto ho più volte alzato la voce contro tutti coloro che favoriscono in maniera esagerata i creditori, ricordiamoci sempre che “i debiti si pagano ma la dignità del debitore va salvaguardata”. Ma ora è attiva una speculazione di massa, spesso con capitali mafiosi, da parte di chi acquista per pochi euro abitazioni che rappresentano la vita per intere famiglie. Nel silenzio di tutti coloro che contro dei migranti disperati attivano lo slogan: “gli italiani al primo posto”, i fondi avvoltoio stanno attuando un massiccio trasferimento di ricchezza dalle famiglie italiane alla speculazione mondiale. Ho allora richiamato i politici a non fare i sepolcri imbiancati di fronte a queste contraddizioni; a dire con coraggio che questo sfruttamento, questa speculazione devono finire; a promuover normative legislative conseguenti.
Padre Alex in tutta la sua vita e, ritengo, particolarmente nel periodo in cui dirigeva “Nigrizia” lei è sempre stato molto attento ai fenomeni economici e ai loro riflessi sulla vita degli esseri umani. Possiamo sapere il suo pensiero su queste massicce cessioni di NPL, crediti insoluti delle famiglie, delle imprese nei confronti delle banche?
Le Banche, oggi, hanno accumulato degli NPL, o crediti non performanti, per i quali hanno negli anni eseguito degli ammortamenti accelerati, in larga parte pagati da tutti i cittadini grazie alle perdite fiscali che questi ammortamenti determinavano. Inoltre secondo la valutazione di molti esperti questi NPL sono costituiti per circa il 50% da interessi e spese maturate negli anni, spesso in contrasto con le normative sull’ usura. Salvo qualche eccezione, questi crediti sono garantiti dall’unico bene disponibile delle famiglie e, cioè, la prima ed unica casa di proprietà.
A causa della crisi economica, con conseguente perdita del lavoro, per malattie, per separazione dei coniugi e gioco d’azzardo molte famiglie, in particolare molte famiglie produttrici, non sono riuscite negli anni della difficoltà a restituire prestiti ricevuti nei momenti in cui era logico e possibile che questi fossero restituiti. La BCE e la Banca d’Italia spingono affinché le Banche si liberino velocemente di queste “sofferenze”, senza preoccuparsi dei “sofferenti”. Le banche lo stanno facendo con molta disinvoltura, cedendoli a fondi avvoltoio, in blocco al del 15 – 18% del presunto credito totale. Associazioni e Fondazioni, che assistono i più deboli, gli impoveriti, hanno messo a punto una proposta di legge denominata “Giubileo Bancario” che io condividevo pienamente.
Questa proposta prevedeva che le Banche, prima di procedere alla cessione del credito ai Fondi, dichiarino al debitore qual’è la cifra residua, dopo gli ammortamenti eseguiti, del credito secondo l’ultima iscrizione a bilancio e consenta al debitore di acquistarla per detto valore. Sono chiari i vantaggi per entrambe le parti, in particolare le Banche ricaverebbero una cifra maggiore rispetto al valore al quale cedono questi crediti al Fondi, si eviterebbe che questi beni finiscano a fondi esteri che non pagano tasse in Italia e si terrebbe più alto il valore del mercato immobiliare.
I debitori, anche attraverso ricorsi a risparmi di famiglia od a prestiti previsti dall’art.15 della Legge 108/96, riuscirebbero a salvare il bene della loro vita.
Questa proposta sostenuta da deputati e senatori di vari schieramenti politici, dibattuta con esito favorevole nella Commissione Finanza della Camera dei Deputati, non è stata discussa in Aula per lo scioglimento delle Camere. Sono stati presentati degli emendamenti all’ultima finanziaria, ma il governo, con una chiara scelta contro le famiglie debitrici, non li ha accolti nel maxi emendamento finale.
Padre Alex come dichiarano molti altri esponenti della Chiesa, seguendo gli insegnamenti di Papa Francesco, le scelte sbagliate si stanno riversando contro le famiglie con una quantità di esecuzioni immobiliari che non ha confronti in nessun altro paese europeo.
Le banche italiane avevano già avviato centinaia di migliaia di esecuzioni immobiliari. Ritengo che in questo momento possano interessare tra i 2 e i 3 milioni di cittadini italiani. Ma le famiglie ci riferiscono l’inizio delle azioni esecutive dei fondi avvoltoio, che pretendono il 100% del valore facciale dei crediti acquistati, con ulteriori interessi e spese legali.
I debitori privati della abitazione vanno a vivere per strada, non avendo possibilità di affittare un appartamento dove vivere dignitosamente. Inoltre la svendita all’asta delle case, a valori vergognosi che favoriscono solo gli speculatori e chi gestisce le aste, non risolve mai definitivamente il problema del debito. I fondi continueranno le loro azioni per il recupero del debito iniziale, al netto del ricavato dalla vendita della casa; in questo modo i debitori resterebbero tali fino alla fine dei loro giorni!
Padre Alex le ho fatto leggere la proposta generale, presentata da Sergio Bramini, di riequilibrio dei rapporti tra creditori e debitori, nelle esecuzioni immobiliari. Bramini è diventato consulente del governo su richiesta di Di Maio e Salvini, dopo che il 18 maggio a casa dello stesso Bramini gli attuali vice-primi ministri si erano, con chiarezza e durezza, pronunciati contro la vergognosa situazione attuale. La “legge Bramini” sta incontrando però una fortissima resistenza da parte dell’apparato burocratico e giudiziario, diventato oramai un’appendice delle bramosie dei creditori e degli speculatori nei confronti delle famiglie impoverite. Ma la peggiore vergogna sono gli sloggi permessi dall’articolo 560 (revisionato, in peggio, nel 2016): è possibile ai custodi giudiziari allontanare dall’abitazione, prima ancora che sia venduta, malati, bambini, handicappati, tutti coloro che agli occhi dello speculatore diminuirebbe il valore della “roba”. Per dare un segnale di speranza alle centinaia di migliaia di famiglie sotto esecuzione immobiliare e per far cessare questa vergogna Bramini ha proposto di attuare per decreto legge una revisione dell’articolo 560?
Ci può dire cosa pensa di questa proposta di riequilibrio?
Seguo con angoscia cristiana la serie di violenze e purtroppo anche di suicidi che costellano queste vicende degli sloggi e delle esecuzioni immobiliari e auspico che, perlomeno, questa modifica dell’art. 560 avvii un grande percorso di cambiamento. Mi domando con che coraggio il Ministro degli Interni Salvini, dopo i proclami a casa Bramini, possa consentire l’utilizzo della forza pubblica contro malati, anziani, bambini, handicappati al 99,9% italiani. Gli stessi italiani che lui pubblicamente dice di mettere al primo posto. Troppo spesso le sofferenze di questi italiani stanno arricchendo la speculazione mafiosa o fondi stranieri che non pagano nemmeno le tasse in Italia. Passando dallo slogan alla realtà le famiglie italiane sono all’ultimo posto.
Mi domando perché il Vice Presidente del Consiglio Di Maio abbia nominato consigliere del governo Sergio Bramini, se poi non interviene con decisione per stroncare e rimuovere la forza delle lobby bancarie, ancora evidentemente presenti nel governo e nei ministeri.
A cura di Maria Gabriella Branca
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