Finanza
Utili trimestrali oltre le attese per Unicredit, la Borsa premia il titolo (+4%)
Unicredit ha chiuso il primo trimestre 2017 con un utile salito a 907 milioni di euro, grazie all’aumento delle commissioni sull’attività di trading per conto della clientela e una decisa diminuzione delle rettifiche su crediti. Il dato si confronta con un risultato di 645 milioni nello stesso trimestre dell’anno precedente e con una previsione media degli analisti di 612 milioni. La sorpresa è stata subito premiata da Piazza Affari, dove il titolo ha aperto in rialzo del 4%, confermando così l’idillio fra l’amministratore delegato Jean-Pierre Mustier e il mercato, dopo la positiva conclusione dell’aumento di capitale da 13 miliardi nei mesi scorsi.
«Unicredit ha chiuso un primo trimestre promettente, con un contributo positivo al gruppo da parte di tutte le principali linee di business», ha detto Mustier. «I ricavi hanno raggiunto 4,8 miliardi, in aumento di quasi il 12% nel trimestre e del 3 per cento nell’anno». Il maggior contributo alla generazione di utili è arrivato dalla divisione di banca commerciale in Italia (317 milioni), dal Corporate & investment banking (364 milioni) e dall’Europa centro-orientale (366 milioni).
Nel primo trimestre i costi totali sono scesi a 2,886 miliardi (-1,5% trim/trim, -3% rispetto allo stesso periodo 2016), in linea con gli obiettivi del piano industriale triennale “Transform 2019”. «L’attenzione posta al contenimento dei costi è stata confermata dalla riduzione dei dipendenti a quota 96.42315, con un organico ridotto di circa 1.900 unità principalmente in Europa occidentale», spiega il comunicato.
Le filiali sono scese a 5.263, di cui 3.470 in Europa occidentale e 1.793 nel Centro-Est Europa (divisione CEE). Al calo (-11%) dei costi gestionali diversi dalle spese per il personale ha contribuito la riorganizzazione del quartier generale (il cosiddetto “Corporate Center di Gruppo”), la cui incidenza sui costi totali si è ridotta al 3,7 per cento (rispetto al 5,4 per cento del quarto trimestre 2016), con l’obiettivo di raggiungere il 2,9% a fine piano.
A fine trimestre le esposizioni deteriorate lorde di gruppo risultavano pari a 55,3 miliardi (-30% sul 31 marzo 2016) , che danno un’incidenza sul totale crediti dell’11,4% (contro 11,8% del primo trimestre dell’anno scorso). Un forte contributo all’utile, come si è detto, è arrivato dalla riduzione delle rettifiche sui crediti, scese a 670 milioni rispetto a 760 milioni di un anno fa, e dopo che nel quarto trimestre sono state effettuati rettifiche straordinarie, collegate alla cessione del portafoglio di sofferenze “Fino” per 9,6 miliardi). La copertura delle esposizioni deteriorate è del 56,3% in aumento rispetto al 55,6% di fine 2016.
«Confermiamo anche il nostro obiettivo di un margine di interesse pari a 10,2 miliardi nel 2017 e un CET1 ratio fully loaded (il coefficiente patrimoniale primario, ndr) superiore al 12% a fine anno. Stiamo già vedendo i primi ma tangibili risultati del nostro piano e sono orgoglioso dell’attenzione che ogni persona del Gruppo mette nell’esecuzione e nel raggiungimento degli obiettivi di Transform 2019», ha aggiunto Mustier. Al 31 marzo scorso il coefficiente patrimoniale CET1 si era attestato all’11,45%, includendo l’aumento di capitale di febbraio. Una volta incorporato l’impatto positivo delle cessioni in itinere di Bank Pekao e Pioneer, il dato dovrebbe raggiungere l’obiettivo indicato da Mustier.
Nel corso della teleconferenza con gli analisti, Mustier ha inoltre confermato la politica dei dividendi già annunciata: «Non è attesa una evoluzione del payout per il 2018 e 2019». Secondo il piano della banca, nei tre anni del piano Transform Unicredit riprenderà a distribuire dividendi in contanti con un payout fra il 20 e il 50%, che vuol dire che per ogni euro di utile netto verrà pagato un dividendo fra 20 e 50 centesimi.
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