Finanza
SharingDreams, la ripresa non è un sogno ma ha bisogno di chi crede ai sogni
«Perché una banca, per fare bene la banca, si deve occupare sempre di più delle emozioni delle persone e della società?». Se lo è chiesto pubblicamente Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, in occasione della presentazione di SharingDreams, il nuovo format di comunicazione della banca, che si pone l’ambizioso obiettivo di incoraggiare la ripresa economica.
La centralità delle emozioni e delle percezioni, individuali e collettive, nella costruzione dei comportamenti, dei consumi e dei risparmi è emersa chiaramente durante la presentazione, sia dalle indagini di Ipsos Italia presentate per l’occasione dal presidente Nando Pagnoncelli, sia dai dati raccolti ed elaborati sulla clientela e sul mercato da Intesa Sanpaolo. Per accompagnare la ripresa, dunque, conoscere e comprendere il dato emotivo risulta non secondario rispetto agli elementi economici, strutturali e materiali.
Perché una ripresa, ancora piccola e germinale ma certo importante c’è, ma senza la fiducia e la partecipazione dei cittadini e dei consumatori rischia di non consolidarsi. Proprio con questo obiettivo Intesa Sanpaolo ha lanciato SharingDreams, come spiega Vittorio Meloni, responsabile Direzione Relazioni Esterne di Intesa Sanpaolo: «I cambiamenti socio-economici degli ultimi anni hanno imposto un’evoluzione del rapporto con la clientela bancaria e noi abbiamo deciso, da tempo, di incoraggiare la fiducia con nuovi schemi di comunicazione, partecipazione e condivisione».
Ma cosa dicono i dati che fotografano questa ripresa, oggettiva, ma anche il permanere di qualche paura per il futuro?
“La fase più dura della crisi sembra essere alle nostre spalle, una fase nella quale Intesa Sanpaolo – dice Barrese – non ha mai interrotto l’erogazione di credito ed è sempre stata a fianco di famiglie e imprese con iniziative come la moratoria per le piccole imprese e con misure straordinarie per riportare in bonis oltre 60mila aziende tutelando 600mila posti di lavoro. Ora assistiamo a un significativo rilancio di consumi e investimenti e Intesa Sanpaolo è pronta ancora una volta a svolgere il proprio ruolo di banca per l’economia reale con un programma di erogazione di credito complessivo in Italia per il 2017 pari a 50 miliardi di euro, dei quali nei primi sette mesi abbiamo già erogato alle famiglie 11 miliardi di euro e di questi, oltre otto solo per i loro mutui. In tre anni abbiamo quasi raddoppiato la quota di mercato nell’erogazione dei mutui e questo perché nemmeno nei momenti più critici abbiamo ristretto le maglie del credito”.
L’indagine di Ipsos conferma e dettaglia il quadro. Nell’ultimo biennio si è registrato un calo costante, semestre dopo semestre, della preoccupazione per la situazione economica, che resta comunque il primo problema per l’82% degli italiani. Tuttavia, a metà 2015, era la principale preoccupazione principale per l’87% dei nostri connazionali. Anche la preoccupazione per il funzionamento delle istituzioni è in calo, essendo partita dal 43% di due anni fa ed essendo oggi al 38%. Da registrare un dato significativo: il fronte di crisi che più ha scalato la classifica delle preoccupazione degli italiani è sicuramente quello dell’immigrazione, che preoccupava il 16% della popolazione e inizio indagine mentre oggi suscita paure e dubbi nel 35%. Segnali di fiducia sono registrati anche dagli indici che misurano le aspettative per la propria situazione personale (in costante miglioramento da un semestre, passando dal 18% al 23%), e quello sul giudizio relativo alla qualità della vita nella propria zona. Particolarmente rilevante è un altro dato rivelato da Pagnoncelli: il 71% degli italiani non sa che la nostra è la seconda più importante manifattura d’Europa, come a confermare un contesto di percezione sempre tendenzialmente peggiorativa rispetto alla realtà. Tuttavia, seppur faticosamente e con comprensibile prudenza, dopo anni difficili, il clima “psicologico” è in costante miglioramento, come lo sono i dati economici. È dunque in questo contesto che la comunicazione strategica di una grande impresa bancaria, che vive anche di fiducia e di voglia di rischiare, intraprendere e pensare il futuro, diventa sempre più centrale
“Comunichiamo la Banca e facciamo business con modalità inedite e distintive per un operatore bancario”, dice infatti Meloni, sottolineando la necessità di “messaggi rassicuranti e coinvolgenti, unendo alla logica della redditività l’obiettivo di fare bene, di dare spazio ai bisogni delle persone”. Da qui la scelta, per SharingDreams, di “nuovi linguaggi e le modalità espressive di un mondo sempre più connesso e partecipativo, dove il sogno è il motore emotivo di una fase di sviluppo e di crescita, collettiva e individuale”.
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