Finanza
La scommessa assicurativa di Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo scommette sul mercato delle assicurazioni a protezione delle persone e cambia mission. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente, Gian Maria Gros-Pietro (nella foto), aprendo il convegno “Obiettivo protezione. Il settore delle assicurazioni”, che si è tenuto questa mattina nel Grattacielo progettato dall’archistar Renzo Piano a Torino. Presenti, fra gli altri, la sindaca Chiara Appendino, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, Salvatore Rossi, direttore generale di Bankitalia e presidente IVASS (l’autorità di vigilanza delle assicurazioni), oltre all’amministratore delegato della banca Carlo Messina.
L’obiettivo di Intesa è quello di diventare uno dei maggiori operatori italiani del settore, ma senza snaturare l’essenza storica del gruppo: «Faremo assicurazione nello stesso modo in cui nella nostra storia abbiamo fatto banca: mettendo al centro le persone e tenendo ben alti i nostri valori – ha sottolineato Gros-Pietro – Abbiamo tre punti di forza: le nostre reti di distribuzione per i rapporti con i clienti; la Divisione Insurance per le competenze di tecnica assicurativa, e l’Innovation Center di Torino che collabora allo sviluppo di nuove proposte ai clienti».
Per raggiungere l’obiettivo fissato però ci vorranno forze fresche e competenze ed è per questo motivo che sono state annunciate 500 nuove assunzioni entro il 2021 nel settore assicurativo, di queste circa la metà a Torino. Un investimento che però non andrà a sostituire quello formativo: «Avremo in tutta Italia 30.000 esperti nel settore assicurativo, di cui 3.000 in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Saranno affiancati da 220 specialisti che hanno già fatto un percorso di formazione» , ha spiegato Cristina Balbo, direttore responsabile Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta di Intesa Sanpaolo.
Uno sforzo, quello di Intesa Sanpaolo, che dovrebbe fungere da sprono a tutto il mercato italiano. Su questo aspetto ha puntato il dito Nicola Maria Fioravanti, responsabile Divisione Insurance Intesa Sanpaolo, che ha messo in evidenza come il settore sia sottopenetrato rispetto ad altri mercati europei e come la nuova direzione intrapresa dal gruppo possa essere un punto di partenza anche per la creazione di nuovi posti di lavoro per il Paese. La concorrenza in questo caso, oltre a far bene al mercato, potrebbe essere un beneficio anche per tutti quei giovani che non trovano una collocazione nel mondo del lavoro.
Il lavoro dunque al centro della tavola rotonda che questa mattina ha animato la discussione, ma non solo perché a sollevare un’altra questione altrettanto importante è stato il presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo: «Siamo usciti da una lunghissima crisi, che ha portato a un aumento delle disuguaglianze e a una diminuzione degli attivi. Due i temi centrali: il lavoro e la cura delle persone, conseguenza dei tagli al welfare. Va ridisegnato il welfare, che sta già cambiando. Il sistema del welfare è in profonda evoluzione: quello pubblico mostra limiti evidenti che cresceranno in futuro». Alla luce di queste parole sembra dunque non essere casuale la scelta di Torino come sede del nuovo polo assicurativo: «Torino in questo può giocare un ruolo perché ha alle spalle una storia di capacità di rigenerare competenze che ha pochi uguali nel Paese: lo vediamo nella manifattura, ma anche nel sistema bancario», ha concluso Profumo.
Parole che suoneranno come musica per gli amministratori piemontesi che stanno cercando di dare nuova linfa vitale a una città che sembra aver perso un po’ dello smalto che aveva acquisito grazie all’esperienza, ormai lontana, delle Olimpiadi del 2006 e che proprio in una nuova edizione dei Giochi cerca un’occasione di rilancio. Dal presidente della Regione, Chiamparino, alla sindaca Appendino, dunque elogio alla scelta di integrare Torino e Milano nell’interesse delle due metropoli e del Paese.
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