Finanza
Per il dopo-Viola Jp Morgan vuole Maioli (Cariparma) al vertice di Mps
Da questa settimana i lavori per mettere in atto la ristrutturazione definitiva di Banca Monte dei Paschi di Siena riprendono a pieno ritmo. La pausa estiva non ha impedito l’avanzamento dei cantieri per la cessione di tutti i crediti marci della banca (27,7 miliardi di euro di cosiddette “sofferenze” al prezzo di 9,2 miliardi) e per l’elaborazione del piano industriale da implementare dopo la futura ricapitalizzazione.
Sono inoltre stati fatti passi avanti per individuare il nuovo management che arriverà dopo l’inevitabile uscita di Fabrizio Viola, l’amministratore delegato in carica ma ormai privo della credibilità necessaria per invogliare gli investitori a investire fino 5 miliardi di euro in Mps. Il cambio dei vertici resta infatti uno dei punti chiave – sebbene non ufficialmente dichiarato – dell’impegno di Jp Morgan e delle altre banche internazionali nel salvataggio del Monte dei Paschi di Siena attraverso operazioni di mercato.
Alla luce dei contatti avuti nelle scorse settimane, riferiscono fonti vicine al dossier, la preferenza di Jp Morgan va a Giampiero Maioli (nella foto), 60 anni, dal 2010 amministratore delegato del gruppo Cariparma Crédit Agricole (v. curriculum). Secondo quanto appreso da Stati Generali, Maioli starebbe valutando con interesse la proposta e avrebbe ricevuto le più ampie garanzie di autonomia nella scelta della squadra di manager e nell’implementazione delle strategie operative. Il passaggio però resta subordinato, come del resto la garanzia sull’aumento, al buon esito della cessione delle sofferenze a un veicolo societario, che riceverà un prestito-ponte da Jp Morgan e provvederà poi a raccogliere le risorse sul mercato attraverso l’emissione di “Abs bond” (obbligazioni garantite dai crediti acquisite dal veicolo stesso).
A fine luglio, quando è stata varata «la soluzione strutturale e definitiva» dei problemi di Mps, era trapelato che la banca d’investimento Usa, rappresentata in Italia dall’ex ministro dell’Economia Vittorio Grilli, avesse imposto impegni precisi sul ricambio dei vertici. La scorsa settimana, invece, attestazioni di «piena fiducia e stima a Fabrizio Viola» sono arrivate dal presidente Massimo Tononi, dopo che Il Giornale aveva riferito di valutazioni dei soci sul cambio dell’amministratore delegato.
Anche la posizione dello stesso Tononi sarebbe in bilico. Fra gli addetti ai lavori è noto che proprio Grilli vorrebbe assumere la presidenza del Montepaschi. Ma questa è una partita più delicata, che andrà gestita tenendo nella dovuta considerazione anche l’orientamento del Governo, con il quale i vertici di Jp Morgan, incluso l’amministratore delegato globale Jamie Dimon, vantano rapporti ai massimi livelli. A inizio luglio è stato proprio Dimon a convincere il premier Matteo Renzi ad accantonare l’ipotesi di un intervento statale su Mps, preferendo la soluzione di mercato. Soluzione che è stata approvata poi dal consiglio di amministrazione della banca senese, che l’altro si riunisce oggi per fare il punto della situazione e probabilmente valutare l’ipotesi di una conversione volontaria in azioni delle obbligazioni subordinate.
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