Finanza

Mossa a sorpresa per far nascere il terzo polo bancario: Mps lancia Ops su Mediobanca

Valutazione di 13,3 miliardi e premio del 5%. L’ad di Siena Lovaglio: “Abbiamo l’opportunità di creare un player con un modello di banca globale”. Il ruolo di Caltagirone, Del Vecchio e Governo.

24 Gennaio 2025

Mps annuncia il lancio di un’offerta pubblica di scambio totalitaria su Mediobanca del valore di 13,3 miliardi di euro. Una mossa a sorpresa che, ben al di là degli aspetti industriali dell’operazione, ha tutto il potenziale per ridisegnare gli equilibri politico-finanziari del potere italiano.

Da un lato, infatti, Mediobanca è il custode del  del 13% delle Assicurazioni Generali, dall’altro il Governo italiano ha ancora l’11,7% di Mps. Ma nell’operazione hanno certamente un ruolo due famiglie imprenditoriali italiane che da qualche tempo giocano in coppia su diversi dossier: il gruppo Caltagirone e la Delfin della famiglia Del Vecchio insieme detengono il 27,6% di Mediobanca e il 15% di Mps e il 16,86% di Generali.

La banca senese offre un premio del 5,03% sul prezzo di chiusura di Borsa di ieri. Mps, si legge in una nota, offre 23 azioni per ogni 10 azioni Mediobanca portate in adesione (quindi 2,3 nuove azioni Mps per un’azione Medi0banca). L’obiettivo, si legge in una nota, è «acquisire l’intero capitale sociale dell’emittente e conseguire la revoca delle azioni Mediobanca dalla quotazione su Euronext Milan».

Ne nascerà «un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano, che si posiziona al terzo posto nei segmenti chiave, con una forte complementarità di prodotti e servizi e caratterizzato da un business mix altamente diversificato e resiliente, con rilevanti sinergie industriali».  Nell’ambito dell’operazione il gruppo senese prevede costi di integrazione pari a circa 600 milioni di euro al lordo delle imposte, da sostenere nel primo anno di attività.

Sono previsti benefici significativi per gli azionisti di entrambe le banche con la distribuzione di un
dividendo per azione sostenibile e in crescita nel periodo.

L’esecuzione dell’Ops dovrebbe essere completata completata entro il terzo trimestre del 2025. “Con questa operazione di natura industriale – ha dichiarato Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena – vogliamo segnare un nuovo approccio nel percorso di consolidamento del settore bancario che in maniera innovativa crea valore da subito sia per gli azionisti di MPS che di Mediobanca, e ritengo anche per l’intero sistema Paese. Puntiamo a un nuovo campione nazionale, con due brand di eccellenza, che vogliamo proteggere e ancor più valorizzare.  Insieme e a beneficio di tutti gli azionisti, abbiamo l’opportunità di creare un player con un modello di banca globale best-in-class e resiliente, facendo leva su competenze distintive e complementari, capillari reti distributive e agili piattaforme digitali”.

Nel corso della conference call con gli analisti, Lovaglio ha rivelato che l’idea di questa operazione  viene da lontano:  «Il 16 dicembre 2022, dopo aver completato l’aumento di capitale da 2,5 miliardi  incontrai il ministro dell’economia (Giorgetti, ndr) e presentai 3 opzioni: continuare da soli, fare un’operazione fra pari e un’operazione con Mediobanca. Ora è giunto il momento». Bisognerà adesso capire come reagirà il management di Piazzetta Cuccia.

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