Finanza

Messina: «il wealth management è un’opportunità di crescita per il paese»

30 Settembre 2021

«Fin dal piano d’impresa presentato nel 2014, il nostro gruppo si è riposizionato in maniera decisa, puntando con forza sulle attività di asset management, private banking ed assicurazione. Una mossa che ha dato da subito i propri frutti perché, avendo intuito il progressivo calo dei tassi d’interesse e le difficoltà nel conseguire significativi ricavi dall’attività creditizia tradizionale, abbiamo saputo crescere mediante la gestione del risparmio, la consulenza finanziaria e patrimoniale ed il business assicurativo, tanto da poterci oggi collocare ai vertici in Europa per solidità, efficienza e redditività».

Si apre così il discorso di Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, in occasione della presentazione dei risultati del gruppo da lui guidato in termini di asset management, private banking e assicurazione, intitolato “Intesa Sanpaolo: una Wealth Management & Protection company di successo“.

«I dati al 30 giugno 2021 – continua Messina -, hanno evidenziato come Intesa Sanpaolo sia il gruppo meglio attrezzato per affrontare le sfide future, grazie ad un eccellente profilo di rischio con un Leverage ratio al 6,9%, un NPL ratio ai livelli più bassi dal 2007 e l’obiettivo del Piano d’Impresa 2018-2021 di riduzione dei crediti deteriorati superato con un anno di anticipo. Grazie, altresì, ad una solida patrimonializzazione, superiore ai requisiti regolamentari (+200bp rispetto agli altri istituti), che ci ha consentito di superare brillantemente anche gli ultimi stress test EBA/BCE e a un’elevata efficienza operativa, con un Cost Income ratio tra i migliori in Europa al 49,2%».

Quanto all’ultima semestrale, questa «ha registrato 1.200 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela (quasi 100 miliardi di euro in più rispetto al 30 giugno 2020), con commissioni e attività assicurativa che rappresentano il 52% dei proventi operativi netti, mentre dalle attività di Wealth Management & Protection proviene il 58% del Risultato corrente lordo. Nonostante l’impatto della pandemia, infine, abbiamo chiuso il miglior semestre di sempre in termini di commissioni, con quasi 4,7 miliardi di euro che rappresentano il 13,2% in più rispetto al 1 semestre 2020 e conseguendo un utile netto di 3 miliardi perfettamente in linea con un obiettivo di utile annuale almeno pari a 4 miliardi, focalizzandoci anche sul ramo assicurativo non-motor. In questo modo, il nostro modello di business ha dimostrato capacità di resilienza anche nelle fasi di maggior complessità dei mercati internazionali».

Il consigliere delegato sottolinea che anche il piano che sta per concludersi ha confermato il modello incentrato su Wealth Management & Protection, focalizzandosi sul ramo assicurativo, uno dei settori dove la banca ha individuato le maggiori opportunità di crescita nel nostro paese.

«Con l’acquisizione di UBI Banca, infine, sono entrate nel nostro gruppo ulteriori fabbriche prodotto nell’asset management e nell’assicurazione e reti di consulenti e private banker in grado arricchire il nostro modello di business e contribuire allo sviluppo ulteriore di questo nostro grande progetto. Oggi siamo una Bancassicurazione e un operatore di dimensioni europee nel private banking e nell’asset management, in grado di servire il cliente in maniera integrata e multicanale, spaziando dal credito tradizionale alla protezione, dalla gestione del risparmio all’investimento, dalla salute alla previdenza».

«Anche in questo particolare momento siamo pronti a confermarci punto di riferimento per uno sviluppo del sistema paese, grazie agli oltre 400 miliardi di prestiti a medio e lungo termine che saranno resi disponibili a imprese e famiglie nell’arco temporale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, affinché siano indirizzati su iniziative in grado di accelerare la crescita e creare occupazione in breve tempo: green, digitale e infrastrutture. La capacità di Intesa Sanpaolo di raggiungere e superare gli obiettivi, anche in un periodo di eccezionale complessità, troverà conferma nel prossimo piano d’impresa 2022-2025, che presenteremo il prossimo febbraio e che vedrà ancora il nostro gruppo nel ruolo di motore della crescita sostenibile e inclusiva, grazie al profondo radicamento della divisione Banca dei Territori nel tessuto dell’economia italiana, alla solidità della divisione IMI C&IB, alla dimensione internazionale del nostro gruppo, attraverso le nostre banche estere e all’unicità del modello di business Wealth Management & Protection, che risulta vincente in un paese come l’Italia dove lo stock di attività finanziarie delle famiglie a fine 2020 ammontava a 4.777 miliardi, pari a 2,9 volte il PIL nominale», conclude.

 

 

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