Finanza
La provocazione di Corrado Passera
Incertezze cumulate e gestione del cambiamento. L’autorevole provocazione di Corrado Passera. Il ruolo delle banche non più costituzionali. E quello dello Stato come voleva Keynes.
Le considerazioni espresse autorevolmente da Corrado Passera nel suo post pubblicato recentemente su Linkedin- “Incertezze cumulate e gestione del cambiamento” 6 agosto scorso – inducono a riflessioni stimolanti sul tema e conseguenti proposizioni di quesiti forieri di un dibattito costruttivo.
Le argomentazioni di Passera non sono nuove e prima di lui la letteratura scientifica già aveva tracciato il sentiero oggi percorso dall’autorevole banchiere; penso ai libri scritti da Giulio Tremonti in modo particolare “Mundus Furiosus” e “Le tre Profezie”.
Il noto economista ci ha avvertito che il mercato e la globalizzazione non governata hanno prodotto perniciose incertezze che rimandano ad un futuro gravido di problemi insolubili.
Ma anche il miglior Mario Draghi con il suo famoso articolo sul “Financial Time” all’indomani della pandemia -25.03.2020 “Siamo in guerra contro la pandemia dobbiamo agire” – ripropongono le questioni sollevate da Passera.
Passera non traccia una soluzione, perché non c’è.
Tuttavia, se si pone mente alle crisi che la storia ha offerto, gli analisti hanno riposto nello Stato, come ultima risorsa possibile, la diga che può bloccare l’esondazione esiziale del fiume in piena.
E questo Stato oggi si avvale anche di organizzazioni superiori con apparati normativi ed istituzionali che potrebbero agire per il bene comune: si pensi all’Europa.
Ed ecco una prima questione che Passera dovrà affrontare: il ruolo degli istituti di credito.
1- Le banche hanno la guida fondamentale per lo sviluppo economico che ad esse ha assegnato la Costituzione?
2- Agiscono come un tempo- si pensi al secondo dopoguerra- per la tutela dell’impresa?
3- Perché da quando sono diventate private perseguono l’utile selvaggio della finanziarizzazione, come descritta da Luciano Gallino?
4- Perché si attrezzano di tutele speciali- vedi le norme uniformi sulle fideiussioni corazzate- contro i risparmiatori?
5- Perché le soglie antiusura sono così alte da impedire ogni possibile denuncia per l’applicazione di costi collegati all’erogazione del credito che fanno lievitare il Tasso effettivo globale?
6- Perché l’anatocismo in tutte le sue forme deve costituire un meccanismo moltiplicatore di ricchezza incontrollata?
7- Perché nel mercato dei crediti deteriorati vi deve essere una brutale speculazione contro il debitore inerme?
Si dovrebbe ritornare alle banche di una volta come ha scritto Marco Onado- “Alla ricerca della banca perduta”, ma è una chimera?
O allo Stato come ultima risorsa in una visione keynesiana.
Passera autorevolmente dovrà indicare soluzioni che la politica per ora non sa conferire.
Non pensare solo al profitto.
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