Finanza
la montagna incantata e gli gnomi della finanza
È un paese grande un terzo della città di Londra o di Roma, la metà di Berlino. Ha poco più di 60’000 abitanti, un Prodotto Interno Lordo paragonabile a quello del Burundi e della Sierra Leone – peraltro depositato, in nome di clienti stranieri, nelle casseforti delle banche. È un insieme di valli incastonate tra le montagne dei Pirenei, per raggiungere le quali ci vogliono due ore d’auto da Barcellona o da Perpignano, la cui capitale, Andorra La Vella, è un’imponente colata di cemento armato, le cui strade sono piene di uffici di cambio valute, negozi di articoli per fumatori ed orologiai, e nella quale le attività culturali sono quasi tutte concentrate nelle parrocchie, che sono ancora oggi il centro della vita sociale.
Questo paese, negli ultimi dieci anni, è stato al centro di uno dei peggiori scandali finanziari e criminali del pianeta – uno scandalo che, probabilmente, è stato causato dalla leggerezza con cui i potenti di Andorra trattano con alcuni di più pericolosi gangsters del pianeta, convinti forse del fatto che quel paese di gnomi e fate li potesse tenere al riparo da conseguenze e vendette. La realtà ha colto i banchieri, i politici e la popolazione di Andorra di sorpresa, e per alcune settimane è parso che la situazione fosse irreversibile e che le banche del piccolo paese sui Pirenei avrebbero chiuso, scomparendo in un gorgo di debiti che avrebbe trascinato tutti i proprietari di conti correnti in un vortice che avrebbe distrutto le loro esistenze. Qualcosa che, ora che il governo ha trovato una soluzione, bisogna evitare di dimenticare o considerare una bagatella.
La gente orgogliosa dei monti incantati
Andorra è un posto che non ti immagineresti mai. È talmente piccolo – è la sesta nazione più piccola d’Europa con una superficie di 468 km² e con poco più di 60 mila abitanti[2] – che attraversarlo da un confine all’altro, percorrendo ad esempio la CG-2 per circa 40 km, si impiegano poco più di quaranta minuti, considerando poi che il viaggio si snoda su strade che si inerpicano curva dopo curva, tornante dopo tornante, lungo picchi montagnosi e disabitati[3]. Schiacciato tra i confini di Francia e Spagna e adagiato sulla fascia orientale della catena montuosa dei Pirenei, Andorra ha un clima alpino: si va dai 900 metri della valle del Riu Runer sino alla cima del Coma Pedrosa (2’942 metri). La neve è ovunque, per la gioia degli sciatori che percorrono gli oltre 300 Km di piste attrezzate.
Dai ritrovamenti archeologici si sa che l’uomo frequentava questo luogo già nel 3500 Avanti Cristo, specie nelle grotte e nelle valli dal clima più temperato[4]. Poi secoli di isolamento, finché li scopre Carlo Magno – che è considerato il fondatore di Andorra, come spiega l’inno nazionale, “El Gran Carlemany”[5]: secondo la leggenda, gli abitanti aiutarono l’esercito dei Franchi nella battaglia contro gli arabi guidati da Mark Almugaber e Re Carlo, in segno di gratitudine, nel 788 dichiarò gli abitanti di Andorra “popolo sovrano”, un piccolo presidio di montagna contro i conquistatori Arabi[6]. Il paese rimane parte dell’Impero fino alla sua caduta, nell’843: a quel punto il Re Carlo II detto il Calvo trasferisce Andorra al Conte Sunifredo I di Barcellona, Conte che acquisisce il titolo di Conte di Cerdagna e Urgell[7].
Durante il IX e il X secolo la dinastia dei Conti amplia i propri possedimenti nelle valli andorrane acquistando, unendo e scambiando terre. I beni dei Vescovi di Urgell crescono, specie grazie alle donazioni fatte dai nobili di Urgell, e cresce il potere ecclesiastico, simbolo di stabilità mentre tutto intorno i nobili si sposano e si ammazzano in aspre contese dinastiche, che alla fine vedono prevalere la famiglia Foix[8].
L’8 settembre 1278 il Vescovo di Urgell e il Conte di Foix firmano “l’Atto Paréage”, secondo cui ad Andorra viene assegnata una doppia sovranità: il Conte ed il Vescovo sono entrambi Principi di Andorra, a patto che vivano fuori dai confini e consegnino il potere esecutivo ai loro “vicari”[9]. Dieci anni dopo, il 6 dicembre 1288, un secondo “Atto Paréage” stabilisce che Andorra pagherà tributi annuali sia alla Spagna che alla Francia – un trattato tuttora valido[10]. Questo significa che Andorra è la nazione più antica d’Europa, visto che la Svizzera nascerà solo nel 1291[11].
Nel 1419 Andorra ottiene il permesso di formare il Consiglio della Terra, in seguito rinominato Consell General: saranno le famiglie più influenti ad eleggere i loro rappresentanti[12]. Nei secoli successivi, Andorra mantiene l’indipendenza e lo status neutrale, i suoi abitanti sono esentati dal servizio nell’esercito e non sono quindi soggetti al pagamento di tasse militari e dei dazi commerciali.
Un popolo piccolo ma bellicoso[16]: nel 1915 Andorra dichiarò guerra alla Germania ma, vista l’esiguità delle proprie risorse, non prese parte ai combattimenti – per questo, di quella dichiarazione di guerra, se ne dimenticarono tutti anche al momento della firma del Trattato di Versailles, e Andorra è rimasta in uno stato di formale belligeranza fino al 1939[17]. Del paesino tra le montagne se ne è dimenticata anche la guerra civile spagnola: tra il 1936 ed il 1940 un distaccamento dell’esercito francese è stanziato nel principato, che è poi stato sostituito, dopo l’invasione della Francia, da un distaccamento della Wehrmacht nazista – ma nessuno ha mai minacciato le porte della città[18].
Perciò i cambiamenti, nel paesino incantato, vanno molto a rilento. La democrazia verrà introdotta solo nel 1993 Andorra[19], sotto la guida di Francesc Areny Casal[20]. Ancora oggi Andorra è l’unico paese al mondo, assieme alla Repubblica di San Marino, ad avere una diarchia: i due Capi di Stato, detti anche co-principi, sono ufficialmente il Presidente della Repubblica Francese ed il Principe d’Urgell.
I due principi sono rappresentati da due delegati, hanno poteri limitati (non possono porre il veto sugli atti governativi), ma mantengono però la loro autorità nell’approvazione di accordi con Francia e Spagna e di quelli internazionali in materia di difesa, sicurezza interna, integrità territoriale, rappresentanza diplomatica e cooperazione giudiziaria[21]. Il parlamento unicamerale è composto da 28 membri, eletti ogni quattro anni, di cui 14 rappresentano la circoscrizione nazionale e 14 le sette ‘parrocchie’ (le aree amministrative territoriali): il parlamento designa il primo ministro che è responsabile dell’esecutivo[22].
La Rivoluzione d’Andorra e il boom del contrabbando
La genesi storica e la peculiarità geografica e politica danno ad Andorra un destino ineluttabile – il contrabbando[24]: nonostante le truppe di frontiera avessero l’ordine di sparare, fin dal 1907 ci sono testimonianze ufficiali del fiorire di questa attività economica come base del sistema del welfare andorrano[25]. Quanto all’agricoltura ed alla pastorizia, queste erano già cambiate profondamente a causa della costruzione, nel 1930, dell’impianto idroelettrico di FHASA (Forces Hidroelèctriques d’Andorra SA), iniziativa degli industriali catalani Damià Mateu Bisa e Miquel Mateu Pla[26], che porta la luce elettrica (fino a quel momento assicurata solo per poche ore al giorno dalla piccola centrale idroelettrica della Mútua Eléctrica de Sant Julià de Lòria costruita nel 1913[27]), acqua corrente e strade asfaltate nel Principato[28].
Il 27 marzo 1929 il Consell General concede alla FHASA lo sfruttamento per 75 anni delle risorse idriche dei villaggi di Escaldes e Sispony: l’accordo prevede che, in cambio, FHASA costruisca tutte le infrastrutture collegate… nel Principato di Andorra vivono 3500 persone, FHASA ne assume 1500 per un quinquennio, provenienti da tutta la Penisola Iberica[29], e questo crea un clima di intolleranza e discriminazione, e porta a moti di vandalismo, culminati il 5 aprile del 1929 con l’occupazione del palazzo del governo (la Casa del Vell) da circa 500 andorrani inferociti, poi respinti dai gendarmi francesi: un atto talmente straordinario da essere chiamato tuttora “la Rivoluzione d’Andorra”[30]. Ma oramai gli argini si sono rotti, addio isolamento: grazie al fiorire del contrabbando e dell’edilizia, delle leggi fiscali e della protezione del segreto bancario, negli ultimi 90 anni gli abitanti di Andorra sono più che decuplicati, ed il numero di immigrati ha reso le famiglie originarie un’esigua minoranza[31].
Una minoranza che ha il proprio orgoglio e le proprie tradizioni: il patrono dei contrabbandieri è Satana in persona, che un giorno, cavalcando uno stallone sulla mulattiera di Canillo (costruita dai contrabbandieri ai tempi di Napoleone), perde il controllo: il cavallo precipita in un burrone, il diavolo si tiene avvinghiato al ciglio della strada con gli artigli, lasciando dei segni eterni che sono oggi il monumento al contrabbando della Roca de la Salve, su cui sono incisi gli artigli del demonio[32].
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, sui tortuosi tratturi (in Andorra non ci sono ancora strade asfaltate) percorribili solo a cavallo o in moto, venivano aperte dozzine di baracche che vendono bulloni, stoffa, legno e cotone, sigarette, orologi carne e minestre in scatola, scarpe, vini, apparecchi elettrici e generi alimentari. Non un commercio segreto, ma una vera e propria tradizione culturale, una parte della quale si svolge, in realtà, a Barcellona, Huesca o Lleida: laggiù, i commercianti andorrani vendono auto francesi con targa andorrana, comprate a Perpignano a metà del prezzo per il quale verranno rivendute[33].
Come il contrabbando si è fatto banca
L’esplosione demografica e l’inizio di nuove attività industriali e commerciali (oltre al fiorire del contrabbando) porta nel Principato anche le banche: nel 1930 Manuel Cerqued, patriota e visionario, apre i primi sportelli della Banc Agricol i Commercial d’Andorra (BACA)[35]. BACA ottiene lo statuto di banca concessionaria per tutti coloro che ne seguiranno le orme, quindi è esente da qualsiasi onere fiscale, mentre qualunque altra banca che ottenga una licenza dovrà applicare un’aliquota fiscale del 5% sulle proprie operazioni da redistribuire tra il Consell General e la banca concessionaria – e siccome Andorra non ha una propria valuta e le istituzioni non hanno alcun controllo sulla circolazione valutaria, BACA e Consell General decidono – secondo paese al mondo dopo il Liechtenstein (1926) – di istituire il segreto bancario[36]. Questa posizione di preminenza è rimasta, anche se BACA, dopo aver assorbito la Banca Reig, nel 2001, ha cambiato nome in Andbank[37].
Nel 1934 il Consell General autorizza l’apertura di una succursale di La Caixa de Pensions de Barcelona[38] che, essendo una banca estera, viene autorizzata solo alla gestione dei libretti di risparmio[39]. Per i contrabbandieri va benissimo così: tra il 1931 ed il 1947, a causa della guerra civile e dell’occupazione tedesca della Francia, questo settore diventa assolutamente egemonico nell’economia andorrana[40].
Tra il 1936 ed il 1937 la guerra porta la Spagna al collasso finanziario, sospinto da un’inflazione galoppante e dalla mancanza cronica di liquidità – sicché il Consell General immette sul mercato iberico una quantità considerevole di pesetas, prestati in cambio di tabacco, pellami, lana, pneumatici e ricambi per automobili e camion[41]. Con l’occupazione nazista c’è il boom dell’attività di cambio valuta, perché sono tanti i francesi che scappano, e questi due fattori portano l’incremento medio della somma dei depositi bancari a crescere ad un tasso medio annuale vicino al 25%[42].
Dal 1937 Lluís Aymat d’Encamp, Jane Huillier e Josep Josa d’Escaldes[43] gestiscono una società di cambio valuta assieme alla Banca Cassany, e nel 1938 nasce anche Le Comptoir Andorran de Change[44]. Nel 1949, con la fine della guerra civile e della seconda guerra mondiale, arrivano delle restrizioni valutarie, decise da molti paesi europei, che costringono le banche andorrane a operare solo attraverso le banche svizzere. I nuovi controlli sui cambi mettono in difficolta le operazioni di cambio con Francia e Spagna, e questo produce una drastica riduzione dei depositi bancari, consegnando sempre più la sopravvivenza dell’economia locale nelle mani del contrabbando[45].
Questa perdita di sovranità non avviene senza sofferenze. L’esigenza di una difesa del sistema chiuso diventa sempre più pressante: alla fine del 1949 Bonaventura Riberaygua Argelich[46], azionista di BACA e segretario del Consell General dal 1935, ottiene la licenza per fondare Crèdit Andorrà, di cui è unico proprietario, e nomina suo figlio Ramon Riberaygua Esteve amministratore delegato[47]. Crèdit Andorrà nel 2005 acquisterà il 100% della filiale andorrana della Caixabank e, l’anno successivo, la banca venderà il 46,35% delle proprie azioni ad altri cittadini andorrani[48].
Ma i cambiamenti imposti dal sistema bancario internazionale continuano ad avere effetti indesiderati: nel 1950 la magistratura di Andorra sospende, a seguito di una contestazione, il diritto di riscossione del 5% da parte di BACA sulle operazioni svolte sul territorio da altri istituti, decisione poi ratificata dal Consell General[50]. Lo stesso Consell General abroga le precedenti disposizioni bancarie e cerca di introdurre misure di protezionismo finanziario: a) l’obbligo di esborso di un milione di pesetas al momento della fondazione; b) l’obbligo, per ogni nuova banca, di appartenere esclusivamente a cittadini andorrani; c) per le altre, la quota di azionisti esteri non può superare la terza parte del capitale azionario[51].
Il 21 aprile 1956 apre i battenti la Banca Reig[52] (fondata da Julià Reig Ribó[53]); nel settembre del 1956 inizia la sua attività la Banca Mora[54]. Lo stesso anno la Banca Cassany si trasforma da ufficio di cambio a banca universale, e nasce anche la BIM Banc Immobiliari i Mercantil[55]. Nel 1958 inizia ad operare la Banca Coma (fondata da Josep Coma Maestre[56]). In tutti questi nuovi istituti la presenza del capitale straniero viene nascosta dalla protezione offerta da alcuni prestanome, per cui, nel 1957, il governo decide di sospendere ad libitum la concessione di licenze bancarie[57].
Negli anni seguenti la crescita della piazza finanziaria avviene attraverso la fusione tra banche già esistenti, come la Banca Privada d’Andorra SA, nata nel 1993 dalla fusione tra Banca Cassany e la Caixa de Catalunya[58]. Per controllare questo sviluppo nasce un’autorità di controllo, l’AFA Autoritat Financera Andorrana, che autorizza le seguenti banche[59]: a) l’Andorra Banc Agrícol Reig, creata nell’agosto 2001 a seguito della fusione tra BACA Banc Agrícol i Comercial d’Andorra e Banca Reig[60]; b) la Banc Sabadell d’Andorra, fondata nel 2000 con un’alleanza tra il gruppo spagnolo Banc Sabadell e un consorzio di imprenditori andorrani[61]; c) il Crèdit Andorrà, fondato nel 1949[62]; d) il Mora Banc Grup, costituito nel 1949 come Banca Coma e rinominato in Banc Internacional d’Andorra nel 1970 e in Mora Banc Group nel novembre 2011[63]; e) la Vall Banc, fondata nel giugno 2015 come “bad company” per amministrare le perdite della BPA Banca Privada d’Andorra dopo gli scandali che l’hanno investita, per poi essere acquisita nel 2016 da JC Flowers[64].
Nel 2006 Andorra, grazie ad un accordo con l’Unione Europea, entra nell’area dell’Euro ed in quella del Trattato di Schengen[65], e viene obbligata ad armonizzare il proprio ordinamento giuridico con quello del settore bancario e finanziario di Bruxelles[66]. Ci saranno poi passi importanti verso la trasparenza bancaria: nel 2015, Andorra diverrà il 48° firmatario della Dichiarazione dell’OCSE[67] sullo scambio automatico di informazioni in materia fiscale[68], sull’impegno a porre fine al segreto bancario, sull’accettazione di regole sulla persecuzione di evasori fiscali e riciclatori di denaro di altri paesi[69].
Il principato effettuerà il primo scambio di dati sensibili nel corso del 2017 con 41 paesi, e nel 2019 saranno già state condivise informazioni con 73 giurisdizioni, per arrivare poi a 95 nel 2020[70]. Malgrado ciò Andorra rimane un approdo privilegiato: l’aliquota generale dell’imposta sul reddito delle società e delle persone fisiche è del 10% ed i redditi dei non residenti, tassati soltanto del 10%, continueranno a fare di Andorra un paradiso fiscale[71].
La discesa negli inferi della Banca Privada de Andorra
La BPA Banca Privada d’Andorra, di proprietà della famiglia Cierco e presieduta da Higini Cierco Noguer[72], è un punto di riferimento per migliaia di investitori, con sedi in Uruguay, Lussemburgo, Spagna e Panama[73]. L’acquisizione nel 2011 del Banco Madrid rende la BPA il primo istituto a possedere anche una licenza bancaria spagnola[74], che esce indenne dalla crisi del debito sovrano europeo del 2010, chiusa nel 2013 con un attivo di 20,5 milioni di euro[75]. Nel 2015 Oriol Ribas, vice presidente di Andbank, in un’intervista concessa al New York Times, afferma che “La crisi del 2008 è stata una sorta di benedizione per Andorra. Molti clienti stranieri sono venuti da noi perché erano disgustati da ciò che le loro banche avevano venduto loro”[76].
Da quanto poi verrà alla luce, quei clienti sono piuttosto attratti dall’attitudine della banca a sfidare i confini della legalità. Il 10 marzo 2015 il settore bancario andorrano viene scosso da un enorme scandalo: il FinCEN (Financial Crimes Enforcement, l’ufficio del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti che raccoglie e analizza le informazioni sulle transazioni finanziarie al fine di combattere il riciclaggio di denaro sporco nazionale e internazionale, il finanziamento del terrorismo e altri crimini finanziari)[77] rende pubblico un documento[78] nel quale si legge: “Il Financial Crimes Enforcement Network (…) oggi ha definito la BPA Banca Privada d’Andorra come istituzione finanziaria estera di primaria importanza nel riciclaggio di denaro (…). Per diversi anni, i manager di BPA hanno consapevolmente facilitato transazioni per conto di riciclatori di denaro per conto di organizzazioni criminali transnazionali” [79].
La relazione finale del direttore del FinCEN, Jennifer Shasky Calvery, non lascia dubbi: “I gestori finanziari corrotti della BPA e i deboli controlli antiriciclaggio hanno reso BPA un veicolo facilmente disponibile, per i riciclatori di denaro e per incanalare i proventi della criminalità organizzata, della corruzione e del traffico di esseri umani attraverso il sistema finanziario degli Stati Uniti (…). L’annuncio di oggi è un passo fondamentale per affrontare la condotta eclatante di questa istituzione finanziaria compromessa e inviare un messaggio che gli Stati Uniti adotteranno misure forti per proteggere l’integrità del loro sistema finanziario dagli attori criminali”[80].
Le accuse dettagliate del FinCEN verso BPA sono pesantissime: un membro del management di BPA avrebbe condotto affari con Andrei Petrov[81], un riciclatore di denaro sporco che lavora per organizzazioni criminali russe, sospettato di avere legami con il mafioso russo Semion Mogilevich, uno dei dieci criminali più ricercati dell’FBI[82] e socio d’affari di Vladimir Putin e di Donald Trump[83]. Un secondo manager avrebbe accettato commissioni esorbitanti per elaborare uno schema di riciclaggio per criminali venezuelani attraverso società di comodo e prodotti finanziari complessi per sottrarre fondi alla compagnia petrolifera di Stato PDVSA Petroleos de Venezuela per circa 2 miliardi di dollari[84].
Un terzo manager avrebbe accettato tangenti in cambio per effettuare transazioni economiche per un criminale e mercante d’arte cinese, Gao Ping, arrestato nel 2012 perché accusato di riciclaggio e traffico di esseri umani nell’operazione della polizia spagnola nota come “Operazione Imperatore” e che ha portato alla sbarra oltre un centinaio di persone facenti parte di una organizzazione cinese operante in Spagna[85], ed i cui operatori principali erano un dipendente svizzero della HSBC Bank, Marc Pérez[86], ed il finanziere belga François Leiser[87].
Il castello di carta inizia a sgretolarsi
La notizia getta nel panico i clienti della BPA che, temendo il fallimento della banca, tentano di recuperare il proprio denaro con una corsa agli sportelli[88]. L’assalto mette la banca in ginocchio, e viene frenato dall’immediato intervento delle autorità che proibiscono di prelevare più di 2500 € a persona[89] e bloccano i bonifici verso l’estero[90]. Si tratta di una misura drastica ma necessaria, perché il fallimento della BPA avrebbe portato con sé il default dell’intera nazione andorrana. Nel frattempo Banco Madrid, la controllata al 100% di BPA, che ha un consiglio di amministrazione indipendente dalla società madre ed è soggetta alla supervisione della Banca di Spagna, viene perquisita dalle autorità spagnola[91]: nel maggio 2014, il Banco Madrid gestiva 5,35 miliardi di euro, ovvero il 60% dei depositi del gruppo BPA[92].
Il Consiglio di amministrazione di Banco Madrid si dimette in blocco “in difesa degli interessi di dipendenti e clienti” e con l’obiettivo finale di facilitare l’azione degli ispettori[93]. Tale consiglio è, sino al momento delle dimissioni, composto da: José Pérez Fernández, presidente dell’ente ed ex direttore del servizio di vigilanza della Banca di Spagna; Joan Pau Miquel Prats, CEO; Higini Cierco Noguer e Ramón Cierco Noguer (entrambi i membri della famiglia azionista di maggioranza di BPA); Ricard Climent Meca; Soledad Núñez Ramos, ex direttore generale del Tesoro, e il segretario Rodrigo Achirica Ortega[94]. Va ricordato che il Banco Madrid si era già trovato al centro delle cronache poco tempo prima, nel 2014, grazie al “Caso Pujol”, la truffa di 1,3 milioni di euro perpetrata da una famiglia dell’aristocrazia catalana[95].
Sia il governo, sia la popolazione sono scossi dalla paura. Il capo del governo di Andorra, Antoni Martí, trasferisce immediatamente il caso alla Procura e all’Istituto finanziario di Andorra inviando i supervisori ad indagare ed a “garantire la continuità delle normali operazioni dell’entità, proteggere i suoi clienti e assicurare il buon nome e l’integrità del mercato finanziario di Andorra”[96]. Dal canto suo BPA dichiara che “il Consiglio di Amministrazione proseguirà nelle sue funzioni ed aprirà un’indagine interna”[97].
Sul fronte statunitense il FinCEN decide di imporre al sistema bancario andorrano l’adozione di una severissima regolamentazione (NPRM), ovvero due misure tese a limitare la “capacità operativa” di BPA, vietando alle entità nordamericane di aprire o mantenere transazioni che coinvolgono BPA e di applicare inoltre una sorveglianza aggiuntiva[98]. Il 12 marzo 2015, l’INAF (Instituto Nacional Andorrano de Finanzas) sospende il consiglio di amministrazione di BPA, dell’amministratore delegato e di altri due alti dirigenti e nomina dei commissari indipendenti che assumono il pieno controllo di BPA[99]. Il 13 marzo 2015, le forze dell’ordine andorrane arrestano l’amministratore delegato della BPA, Joan Pau Miquel Prats, con l’accusa di riciclaggio di denaro[100]. L’AFA Autoritat Financera Andorrana infligge quattro multe a Higini Cierco Noguer per un totale di 223’000 euro, accompagnate dall’interdizione perpetua a ricoprire incarichi in qualunque azienda andorrana[101]. Una misura che allenta la tensione con gli Stati Uniti, tanto che FinCEN dichiara che “BPA non è più una preoccupazione primaria come istituto che ricicla denaro sporco”[102].
Ciò nonostante, Standard & Poor’s e Fitch declassano il rating del paese a BBB (qualità media inferiore), con trend negativo[103]. Un disastro. Per questo, nell’aprile del 2015, il parlamento di Andorra promulga una legge sulla ristrutturazione delle banche creando l’Agència Estatal de Resolució d’Entitats Bancàries (AREB), agenzia che il 27 aprile 2015 assume il controllo di BPA[104]. Tre mesi dopo AREB approva un piano di risoluzione che prevede lo scorporo delle entità considerate “cattive” (attività, passività e clienti) dalla BPA, mentre la parte “buona” sarà trasferita su una banca ponte e quest’ultima venduta. Nel luglio 2015 nasce quindi Vall Banc[105], controllata al 100% da AREB, iscritta all’INAF e vigilata dall’Autorità di vigilanza bancaria di Andorra, che svolge il ruolo di “bad company”[106].
Nel maggio del 2015 i fratelli Cierco, azionisti di maggioranza della BPA, attraverso lo studio legale nordamericano Lewis Baach, tentano di contrastare l’azione di FinCEN cercando di riabilitare l’istituto, individuando alcune possibili errori procedurali delle inchieste: lo studio legale presenta un rapporto a Jennifer Shasky nel quale si contesta innanzitutto il fatto che, da parte del FinCEN stesso o di altro ente di ricerca americano, i responsabili non siano mai stati contattati prima che venissero prese delle misure[107]. In questo modo l’autorità americana avrebbe raggiunto, in modo frettoloso e scorretto, una sentenza che non poggia su alcuna prova concreta: al contrario, sostiene lo Studio legale, sarebbe bastato mettersi in contatto con la banca o con le autorità andorrane che già indagavano da anni sui quattro casi sospetti, scegliendo invece di creare “un enorme impatto sui 1000 dipendenti distribuiti nelle sue 34 filiali e con più di 25’000 depositanti”[108].
Insomma, secondo la famiglia Ciercos il FinCEN avrebbe abusato del proprio potere ed avrebbe avuto una condotta illegale[109]. Le accuse di Manuel Verela, legale dello studio Lewis Baach, sono indirizzate anche al governo del Principato che, non diramando i dettagli dell’audit[110] effettuato da Pwc[111], ed evitando una risoluzione concordata, ha messo in pericolo la banca e tutta la popolazione andorrana[112]. Parallelamente i fratelli Ciercos trattano con il governo per ottenere un indennizzo, per l’esproprio della banca, quantificato in 375 milioni di euro, pari al 75% del valore della loro proprietà prima della crisi[113]. Tutto questo mentre il principato si sta adoperando, per ora senza successo, nella vendita di Vall Banc.
Nel novembre del 2016 il pubblico ministero Carlos García-Berro, che si occupa del fallimento del Banco Madrid, conferma: la colpa è dei dirigenti della banca che hanno chiuso un occhio sulle pratiche di riciclaggio di criminali russi e cinesi, e non dalle autorità statunitensi che hanno lanciato l’allarme o dei creditori che, terrorizzati, hanno prelevato dai loro conti 124 milioni di euro in soli tre giorni[114]. Il magistrato chiede la condanna del management e della proprietà della banca e che costoro non hanno diritto ad un indennizzo, ma dovranno restituire i soldi di tasca propria ed essere banditi per cinque anni da qualunque attività finanziaria[115].
Un altro magistrato, Carlos Nieto, esprime un parere diverso: i due maggiori azionisti di BPA, i fratelli Ramón e Higini Cierco e l’ex amministratore delegato Joan Pau Miquel, vanno assolti perché “non esiste un solo elemento di prova che dimostri la responsabilità della banca o dei suoi dirigenti nella situazione di fallimento”[116]. La vendita della Vall Banc avverrà finalmente nel marzo del 2016 e sarà formalmente suggellata in luglio[117], quando la società d’investimenti newyorkese JC Flowers & Co. (JCF) si aggiudica la parte “buona” della BPA per 29 milioni di euro[118].
JCF appartiene al miliardario californiano James Christopher Flowers[120]. Un uomo che ha alle spalle molte operazioni finanziarie spregiudicate, soprattutto in Spagna: con la JCF ha cercato insistentemente, negli anni passati, di comprare una banca, senza aver mai ottenuto l’approvazione delle autorità madrilene[121] – lasciandosi guidare dal suo schema speculativo: quello di acquisire a prezzi stracciati istituti in piena crisi[122]. Il motivo è evidente: lo stesso James Christopher Flowers descrive il suo modello di business come un “ballerino molto malvagio” che danza sulle tombe dei morti[123].
Stavolta è diverso. Le autorità andorrane sono veramente disperate e cedono la Vall Banc, secondo i fratelli Ciercos, “a prezzo di saldo”: 7,5 milioni di euro iniziali e la promessa di nuove iniezioni di contanti, qualora si rendessero necessari a causa dell’evoluzione economica della banca[124]. Non è una scommessa semplice: JCF ha solo sei mesi per garantire un capitale sociale nominale di 125 milioni di euro, per cui l’unica strada immaginabile è quella della vendita di asset patrimoniali[125].
Non finisce qui. Nel settembre del 2018 i fratelli Ciercos presentano una denuncia per una presunta frode di oltre 80 milioni di euro legata al trapasso tra BPA e Vall Banc, ed alla successiva vendita a JCF[126]. Tra gli accusati vi sono una ventina di persone: dirigenti dell’amministrazione statale andorrana, managers di Vall Banc e di JC Flowers[127]. L’accusa è di prevaricazione, amministrazione infedele e riciclaggio di denaro: AREB (l’Agència Estatal de Resolució d’Entitats Bancàries d’Andorra) nell’opera di scorporo della BPA, avrebbe illecitamente trasferito 70 milioni di euro dalla BPA alla Vall Banc per consentire a quest’ultima di poter iniziare ad operare con un’emissione di obbligazioni convertibili in azioni per lo stesso importo[128].
Secondo l’accusa, però, nei bilanci di Vall Banc, al momento di aprire gli uffici, ci sono 96,5 milioni di depositi iniziali… da dove vengono quei 26,5 milioni di euro in più? Secondo le perizie commissionate dai Ciercos, JC Flowers non ha erogato più di 15 milioni per l’acquisto di Vall Banc, il che ha comportato un’ulteriore perdita di 55 milioni di euro – tutte operazioni che hanno illegalmente arricchito JCF, con la complicità di due agenzie, l’AREB e l’Istituto nazionale delle finanze andorrano[129].
Troppo piccoli per osar fare giustizia
I tribunali stanno ancora lavorando. È una serie di procedimenti farraginosi, ulteriormente rallentati dal fatto che diversi magistrati andorrani (come è ovvio, in un paese con così pochi abitanti) vengono ricusati per evidenti conflitti di interessi e per il sospetto di connivenza[131]: una giostra, in cui ogni sezione della Corte ribalta i verdetti di quella precedente[132]. Una giostra che coinvolge le più alte autorità dello Stato, come l’ex capo del governo Antoni Martí[133].
Con lui vengono chiamati in giudizio altri uomini potenti, come l’ex ministro delle finanze Jordi Cinca, che è comunque già implicato in un caso di contrabbando di oro e diamanti con i narcos sudamericani con il gruppo Orfund[134] – l’industria mineraria di Juan Samarra Naudi che, nel 1999, ha inaugurato in Andorra una raffineria d’oro che avrebbe dovuto trattare il metallo proveniente da miniere fantasma in Africa Occidentale[135] e che sarebbe stata truffata dal governo andorrano[136]. Insieme a lui, per lo scandalo BPA finiscono davanti al giudice anche l’ex ministro degli esteri Gilbert Saboya e gli ex capi dell’agenzia di vigilanza bancaria di Andorra (AFA)[137].
I processi vanno avanti tra colpi di scena, intercettazioni telefoniche, delazioni, ripicche, chiamate a correo – nessuno pare, in questo minuscolo Stato, essere abbastanza onesto o abbastanza potente per restare fuori dall’immensa battaglia di fango[138], per arrivare al punto in cui, nel febbraio del 2021, l’agenzia EFE, l’Institut de Drets Humans d’Andorra e l’ente Drets chiedono l’incriminazione dell’ex primo ministro Mariano Rajoy e di tutti i suoi ministri[139].
Ma c’è da essere scettici sulla possibilità che si arrivi a delle sentenze univoche e soddisfacenti: in un paese in cui le banche gestiscono un patrimonio complessivo che supera di 17 volte il PIL nazionale, sperare nella trasparenza, nella correttezza e nel controllo da parte del governo è una chimera. Per questo motivo, nonostante anni di sforzi e compromessi, Andorra è ancora sulla lista nera dell’OCSE – quella che definisce Stati canaglia coloro che sono inaffidabili e non garantiscono né equità, né rispetto delle leggi, né rispetto del cliente[140]. Andorra è troppo piccola per potersi permettere di giocare pulito sul grande tavolo verde della finanza internazionale, ed in fondo nessuno, tra quelle valli e montagne dimenticate, lo vuole davvero. Loro, i figli e nipoti dei contrabbandieri di un secolo fa, sono orgogliosi delle proprie origini.
[1] https://unsplash.com/photos/htxYtc81yxA
[2] https://ugeo.urbistat.com/AdminStat/it/fr/demografia/dati-sintesi/andorra/998/2
[3] http://www.deagostinigeografia.it/wing/wing-mappe.jsp?idpaese=005
[4] http://www.madrerussia.com/storia-di-andorra-e-di-come-un-russo-ne-divenne-il-re/
[5] https://www.hymne-national.com/en/national-anthem-andorra/
[6] http://www.andorramania.com/histoire_gb.htm
[7] https://blogs.udima.es/historia/capitulo-10-liechtenstein-y-andorra-los-principados-alpino-pirenaicos/
[8] https://www.paesionline.it/panoramica-andorra/cultura
[9] http://www.madrerussia.com/storia-di-andorra-e-di-come-un-russo-ne-divenne-il-re/
[10] https://www.cultura.ad/historia-d-andorra
[11] https://www.lexilogos.com/declaration/suisse_patto_federale.htm
[12] https://it.linkfang.org/wiki/Consell_General_d%27Andorra
[13] https://www.international-club-andorra.com/andorra-club-intercomm/andorra-history-stories/incredible-andorra-national-geographic-august-1949/
[14] http://cdigital.dgb.uanl.mx/la/1080012304/1080012304.PDF (“Historia de la Republica De Andorra” – D. Luis Dalmau De Baquer – 1849 – pg. 26)
[15] http://cdigital.dgb.uanl.mx/la/1080012304/1080012304.PDF (“Historia de la Republica De Andorra” – D. Luis Dalmau De Baquer – 1849 – pg. 32)
[16] Fernando De los Ríos y Urruti, “Vida e instituciones del pueblo de Andorra. Una supervivencia señorial”, Sydney 2018
[17] http://www.newsandsociety.net/index.php?option=com_content&view=article&id=143:tra-i-pirenei-il-principato-di-andorra&catid=2:dallestero&Itemid=11
[18] http://www.newsandsociety.net/index.php?option=com_content&view=article&id=143:tra-i-pirenei-il-principato-di-andorra&catid=2:dallestero&Itemid=11
[19] https://www.giurcost.org/studi/Andorra.pdf
[20] http://www.consellgeneral.ad/ca/arxiu/arxiu-de-lleis-i-textos-aprovats-en-legislatures-anteriors/ii-legislatura-1997-2001/consellers-generals-del-1997-2001/francesc-areny-casal-1
[21] https://www.setupandorra.com/en/news/the-guide-of-the-political-organizations-and-government-of-the-principality-of/
[22] https://www.setupandorra.com/en/news/the-guide-of-the-political-organizations-and-government-of-the-principality-of/
[23] https://serhistorico.net/2020/09/20/huelga-en-los-valles-la-cnt-en-la-revolucion-de-andorra-de-1933-miguel-g-gomez/
[24] Maria Jesús Lluelles Larrosa, “La transformació econòmica d’Andorra”, in “Treballs de la Societat Catalana de Geografia”, vol. 64, Societat catalana de Geografia, Barcelona 1997, pages 71-88 – see also in https://www.raco.cat/index.php/TreballsSCGeografia/article/view/157501/209392
[25] http://www.biblioteca.uma.es/bbldoc/tesisuma/16277041.pdf “Evoluciòn politica de Andorra (1931-1939)” Universidad de Màlaga – (Tesis papa optar al grado de doctor de Jean Louis Hague Roma Dirigida por el Profesor Doctor D.Antonio Nadal Sanchez)
[26] http://diposit.ub.edu/dspace/bitstream/2445/61268/1/E14-317_Galabert.pdf
[27] http://www.mutuaelectrica.com/es/historia/
[28] https://www.bondia.ad/cultura/1933-la-republica-que-quasi-va-ser
[29] https://www.cultura.ad/feda
[30] https://serhistorico.net/2020/09/20/huelga-en-los-valles-la-cnt-en-la-revolucion-de-andorra-de-1933-miguel-g-gomez/
[31] https://www.sapere.it/enciclopedia/Andorra.html
[32] Lawrence L. Klingman, “Incredible Andorra”, in “National Geographic Magazine”, vol. 96, National Geographic Society, London, August 1949
[33] Lawrence L. Klingman, “Incredible Andorra”, in “National Geographic Magazine”, vol. 96, National Geographic Society, London, August 1949
[34] https://www.international-club-andorra.com/andorra-club-intercomm/andorra-history-stories/incredible-andorra-national-geographic-august-1949/
[35] https://elpais.com/diario/2005/03/20/negocio/1111327411_850215.html
[36] http://diposit.ub.edu/dspace/bitstream/2445/61268/1/E14-317_Galabert.pdf
[37] http://www.opencms.org/en/modules/reference_sites/references_00012.html
[38] https://www.caixabank.fr/historyoflacaixa_es.html
[39] https://revistes.ub.edu/index.php/HistoriaIndustrial/article/viewFile/21304/23146
[40] https://www.bbc.com/news/world-europe-17028396 ; https://revistes.ub.edu/index.php/HistoriaIndustrial/article/viewFile/21304/23146
[41] https://www.yumpu.com/es/document/read/62928760/mavm-cataleg-flipbook-web
[42] http://diposit.ub.edu/dspace/bitstream/2445/61268/1/E14-317_Galabert.pdf
[43] http://diposit.ub.edu/dspace/bitstream/2445/61268/1/E14-317_Galabert.pdf
[44] https://www.morabanc.ad/en/who-are-we/about-us/a-homely-bank/
[45] http://diposit.ub.edu/dspace/bitstream/2445/61268/1/E14-317_Galabert.pdf
[46] Aristocratico, latifondista e scrittore di saggi catalano, autore del più importante lavoro storico sul Principato, “Les Valls d’Andorra”, del 1946 – see also in https://www.iberlibro.com/buscar-libro/titulo/les-valls-d-andorra-recull-documental/autor/bonaventura-riberaygua-argelich/
[47] http://diposit.ub.edu/dspace/bitstream/2445/61268/1/E14-317_Galabert.pdf
[48] https://www.eleconomistaamerica.pe/empresas-finanzas/noticias/70419/09/06/La-Caixa-vende-su-4635-en-Credit-Andorra-por-927-millones-de-euros.html
[49] https://www.international-club-andorra.com/andorra-club-intercomm/andorra-history-stories/incredible-andorra-national-geographic-august-1949/
[50] http://diposit.ub.edu/dspace/bitstream/2445/61268/1/E14-317_Galabert.pdf pag. 13
[51] http://diposit.ub.edu/dspace/bitstream/2445/61268/1/E14-317_Galabert.pdf pag. 13, 14
[52] http://diposit.ub.edu/dspace/bitstream/2445/61268/1/E14-317_Galabert.pdf pag. 14
[53] Uno dei più famosi uomini politici di Andorra che, nei suoi anni a capo del governo, è stato autore delle leggi sul suffragio universale e sull’introduzione del sistema sociale e pensionistico – https://www.fundaciojuliareig.ad/el-fundador/
[54] http://diposit.ub.edu/dspace/bitstream/2445/61268/1/E14-317_Galabert.pdf pag. 14
[55] http://diposit.ub.edu/dspace/bitstream/2445/61268/1/E14-317_Galabert.pdf pag. 14
[56] Un famoso contrabbandiere di farina e caffè, la cui azienda di importazione agroalimentare è ancora tra le più grandi del paese – http://www.magatzemscoma.com/valors-filosofia/
[57] https://revistes.ub.edu/index.php/HistoriaIndustrial/article/viewFile/21304/23146
[58] http://diposit.ub.edu/dspace/bitstream/2445/61268/1/E14-317_Galabert.pdf pag. 23
[59] https://www.afa.ad/ca/entitats-supervisades/entitats-financeres/entitats-bancaries/registre-dentitats-autoritzades
[60] www.andbank.com
[61] https://www.bsandorra.com/cs/Satellite/BSAndorra/
[62] www.creditandorra.ad
[63] www.morabanc.ad
[64] www.vallbanc.ad
[65] https://www.legifrance.gouv.fr/jorf/id/JORFTEXT000000229407?r=lg6gdvuNgY
[66] https://web.archive.org/web/20120401131221/http://www.ceps.eu/ceps/download/1398 ; https://web.archive.org/web/20150208210833/http://www.diariandorra.ad/index.php?option=com_k2&id=38445&view=item&Itemid=380 ; https://web.archive.org/web/20130822005234/http://www.andorra-euro.com/en/news1.html ; https://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/EN/foraff/118458.pdf ; https://web.archive.org/web/20131004224909/http://www.amisdeleuro.org/news.php?news_id=603&lg=fr ; https://web.archive.org/web/20131218173450/http://www.diariandorra.ad/index.php?option=com_k2&view=item&id=29709&Itemid=380
[67] https://www.state.gov/reports/2019-investment-climate-statements/andorra/
[68] http://www.oecd.org/mcm/MCM-2014-Declaration-Tax.pdf
[69] https://www.lowtax.net/news/Andorra-Signs-Multilateral-Competent-Authority-Agreement-69858.html
[70] https://www.taxathand.com/article/10535/OECD/2018/Andorra-and-San-Marino-sign-CbC-MCAA
[71] https://thebanks.eu/articles/international-banking-in-Andorra
[72] https://www.elperiodico.com/es/economia/20150310/andorra-interviene-el-banco-bpa-por-presunto-blanqueo-de-dinero-4006738
[73] https://www.linkedin.com/company/banca-privada-andorra/about/
[74] https://www.expansion.com/2010/03/17/empresas/banca/1268861687.html
[75] https://www.nytimes.com/2015/04/11/business/international/andorra-follows-up-on-us-inquiry-by-cracking-down-on-bpa.html
[76] https://www.nytimes.com/2015/04/11/business/international/andorra-follows-up-on-us-inquiry-by-cracking-down-on-bpa.html
[77] https://www.fincen.gov/
[78] https://www.fincen.gov/sites/default/files/news_release/20150310.pdf
[79] https://www.fincen.gov/sites/default/files/shared/BPA_NPRM.pdf
[80] https://www.fincen.gov/news/news-releases/fincen-names-banca-privada-dandorra-foreign-financial-institution-primary-money
[81] https://www.abc.es/espana/abci-juez-procesa-mafioso-ruso-andrei-petrov-blanqueo-capitales-201607211619_noticia.html
[82] https://archive.org/details/SEMIONMOGILEVICH1996 ; https://www.fbi.gov/wanted/topten/topten-history/hires_images/FBI-494-SemionMogilevich.jpg/view ; https://www.fbi.gov/wanted/topten/ten-most-wanted-fugitives-faq/ten-most-wanted-401-500
[83] https://web.archive.org/web/20041109154007/http://www.volny.cz/vyber_cr/vyber2/pribeh_muze.html ; https://www.occrp.org/en/daily/3608-litvinenko-ties-putin-to-crime-lord-from-beyond-grave ; https://jamestown.org/program/the-strange-ties-between-semion-mogilevich-and-vladimir-putin/#.VHvc3aTF_pA ; https://www.thedailybeast.com/mueller-reveals-new-manafort-link-to-organized-crime ; https://www.latimes.com/opinion/op-ed/la-oe-heffernan-simpson-russia-testimony-20180114-story.html
[84] https://www.bbc.com/mundo/noticias-america-latina-45517316
[85] https://elpais.com/espana/2020-07-08/el-juez-propone-juzgar-a-105-personas-por-formar-parte-de-la-macrotrama-criminal-liderada-por-gao-ping.html ; https://www.reuters.com/investigates/special-report/icbc-spain-chinese/ ; https://elpais.com/politica/2012/12/22/actualidad/1356194869_721251.html ; https://www.elconfidencial.com/espana/2020-07-08/juez-propone-juzgar-105-personas-macrorred-criminal-gao-ping_2673487/ ; https://www.rtve.es/noticias/20121022/red-criminal-del-caso-emperador-implicada-matrimonios-concertados-extorsion-prostitucion/571321.shtml ; https://www.huffingtonpost.es/2013/02/11/la-fiscalia-anticorrupcion-primas-rey_n_2664133.html ; https://www.publico.es/politica/cloacas-interior-audiencia-nacional-rechaza-recurso-gao-ping-impedir-juicio-operacion-emperador.html ; https://www.abc.es/espana/20130513/abci-fugan-principales-colaboradores-ping-201305131237.html?ref=https:%2F%2Fes.wikipedia.org%2F ; https://elpais.com/politica/2012/10/16/actualidad/1350381208_734989.html ; https://elpais.com/politica/2012/10/18/actualidad/1350590711_935588.html ; https://elpais.com/politica/2017/05/08/actualidad/1494258598_464134.html ; https://elpais.com/politica/2013/02/11/actualidad/1360616503_249127.html ; https://elpais.com/politica/2013/04/16/actualidad/1366101924_253311.html
[86] https://www.eldiario.es/politica/audiencia-nacional-encarcelar-blanqueo-capitales_1_4826492.html
[87] https://elpais.com/espana/2020-09-23/el-presunto-blanqueador-vip-de-la-trama-de-gao-ping-intenta-librarse-del-juicio.html
[88] https://www.wikiwand.com/ca/Banca_Privada_d%27Andorra
[89] https://www.reuters.com/article/us-markets-saft-idUSKBN0MD0BE20150317
[90] https://www.imolaoggi.it/2015/03/17/scandalo-riciclaggio-di-denaro-usa-alla-banca-dandorra-e-corsa-agli-sportelli/
[91] https://elpais.com/economia/2015/03/10/actualidad/1426016311_431608.html?rel=mas
[92] https://www.elblogsalmon.com/entorno/el-banco-de-espana-interviene-el-banco-de-madrid
[93] https://www.lavanguardia.com/economia/20150311/54428924315/dimite-consejo-administracion-banco-madrid.html
[94] https://www.lavanguardia.com/economia/20150311/54428924315/dimite-consejo-administracion-banco-madrid.html
[95] https://dirigentesdigital.com/hemeroteca/banco_madrid_confiesa_a_dirigentes_las_cuentas_de_los_pujol-JBDD19281
[96] https://elpais.com/economia/2015/03/10/actualidad/1426004884_146211.html
[97] https://elpais.com/economia/2015/03/10/actualidad/1426004884_146211.html
[98] https://www.fincen.gov/sites/default/files/shared/BPA_NPRM.pdf
[99] https://www.federalregister.gov/documents/2016/03/04/2016-04767/financial-crimes-enforcement-network-withdrawal-of-finding-regarding-banca-privada-dandorra
[100] https://apnews.com/article/archive-29ab35f6122e4c9992f5afff9d3d202c
[101] https://www.afa.ad/en/entitats-supervisades/sancions-a-entitats-supervisades/entity-person-mr-higini-cierco-noguer
[102] https://www.federalregister.gov/documents/2016/03/04/2016-04767/financial-crimes-enforcement-network-withdrawal-of-finding-regarding-banca-privada-dandorra
[103] https://www.ladepeche.fr/article/2015/03/17/2068465-l-andorre-sous-la-surveillance-des-agences-de-notation.html
[104] https://www.areb.ad/images/areb/comunicats/27042015_AREB_ENG.pdf
[105] https://vallbanc.ad/es/vall-banc
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[107] https://www.elperiodic.ad/noticia/43898/els-germans-cierco-neguen-cap-contacte-amb-el-fincen-abans-de-la-nota
[108] https://www.elperiodic.ad/noticia/43898/els-germans-cierco-neguen-cap-contacte-amb-el-fincen-abans-de-la-nota
[109] https://www.elperiodic.ad/entrevista/50307/manuel-varela-el-govern-sempre-ens-ha-rebutjat-o-ignorat-per-negociar
[110] https://www.rtve.es/noticias/20160308/auditoria-detecta-1000-millones-sospechosos-blanqueo-capitales-banca-privada-dandorra/1315380.shtml
[111] https://www.pwc.ad/ad/coneixnos.html
[112] https://cronicaglobal.elespanol.com/business/el-abogado-de-los-cierco-en-eeuu-carga-contra-el-gobierno-de-andorra_35177_102.html.
[113] https://www.elmundo.es/economia/2016/03/04/56d8a9af22601dea318b4671.html
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[115] https://cadenaser.com/ser/2016/10/31/tribunales/1477930972_964600.html
[116] https://cronicaglobal.elespanol.com/business/la-quiebra-de-banco-madrid-fue-fortuita-sobrevenida-por-la-intervencion-del-bpa_78769_102.html
[117] https://www.spglobal.com/marketintelligence/en/news-insights/trending/gcr_00if5d0zfepmaaphig2
[118] https://www.jcfco.com/
[119] https://www.zawya.com/mena/en/economy/story/How_a_Chinese_venture_in_Venezuela_made_millions_while_locals_grew_hungry-TR20190507nL1N22D1E7X1/
[120] https://it.marketscreener.com/leader-finanza/James-Flowers-05GV2T-E/biografia/
[121] https://www.economiadigital.es/economia/de-fracaso-en-fracaso-hasta-que-gano-un-banco-en-andorra_183521_102.html
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[125] https://www.economiadigital.es/economia/de-fracaso-en-fracaso-hasta-que-gano-un-banco-en-andorra_183521_102.html
[126] https://www.economiadigital.es/empresas/cierco-bpa-querella-vall-banc-jc-flowers-fraude_579830_102.html
[127] https://www.economiadigital.es/empresas/cierco-bpa-querella-vall-banc-jc-flowers-fraude_579830_102.html
[128] https://www.economiadigital.es/empresas/cierco-bpa-querella-vall-banc-jc-flowers-fraude_579830_102.html
[129] https://www.economiadigital.es/empresas/cierco-bpa-querella-vall-banc-jc-flowers-fraude_579830_102.html
[130] https://www.elperiodic.ad/noticia/63051/una-vaga-historica
[131] https://eltaquigrafo.com/andorra-a-punto-de-quedarse-sin-magistrados-para-juzgar-a-la-bpa/1981/
[132] https://eltaquigrafo.com/se-archiva-la-querella-por-blanqueo-contra-banco-madrid/2023/
[133] https://eltaquigrafo.com/andorra-investigada-por-prevaricacion-en-el-caso-bpa/17336/
[134] 2000.04.27 Orfund SA Andorra La Vella
[135] https://okdiario.com/investigacion/ministro-que-adjudico-casino-andorra-dedicaba-trafico-diamantes-lingotes-oro-3665268
[136] https://all-andorra.com/government-andorra-supports-minister-finance-jordi-cinca-response-lawsuit-lawyer-ex-president-orfund-group/ ; https://cronicaglobal.elespanol.com/vida/jordi-cinca-lingotes-oro-barcelona-andorra_122744_102.html
[137] https://eltaquigrafo.com/andorra-investigada-por-prevaricacion-en-el-caso-bpa/17336/
[138] https://eltaquigrafo.com/el-gobierno-de-andorra-regala-80-millones-de-euros-a-estados-unidos-por-el-caso-bpa/3088/
[139] https://eltaquigrafo.com/caso-bpa-piden-la-imputacion-de-rajoy/18209/
[140] https://fiscomania.com/paesi-black-list-paradisi-fiscali/
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