Finanza
La Banca d’Italia si “attrezza” con i magistrati sul contenzioso bancario
La Banca d’Italia si “attrezza” con i magistrati sul contenzioso bancario siglando un protocollo di intesa per una proficua collaborazione.
Ma dimenticano un altro attore: i consumatori.
Il 13/7/2023 la Banca di Italia e la Scuola Superiore di Magistratura hanno siglato un protocollo d’Intesa teso a rafforzare la collaborazione tra magistrati e funzionari bancari.
(La circostanza è stata riferita anche su questo portale, ma senza che abbia avuto l’eco necessaria).
Si legge nel protocollo: “considerato che è interesse della Banca d’Italia e della Scuola Superiore della Magistratura favorire il confronto tra il personale della Banca d’Italia, i magistrati e i componenti dei Collegi ABF sulle tematiche di comune rilevanza in tema di tutela dei clienti bancari e finanziari e, più in generale, di contenzioso giudiziario che riguarda le banche e gli intermediari finanziari […].
Considerato che dal 2017 la Banca d’Italia e la Scuola Superiore della Magistratura organizzano congiuntamente un convegno annuale su tematiche di interesse comune, unitamente a tavoli tecnici di confronto, e che è intenzione della Banca d’Italia e della Scuola Superiore della Magistratura strutturare, nel rispetto delle rispettive competenze istituzionali, una reciproca collaborazione volta a implementare proficue forme di sinergia e scambi professionali. La finalità si individua nel:
1- “favorire la conoscenza da parte della Banca d’Italia degli orientamenti dell’autorità giudiziaria su tematiche di comune interesse e dei magistrati sulla normativa, sulle
comunicazioni e sulle linee di azione della Banca d’Italia, specie con riguardo alle relazioni tra banche e finanziarie e clienti;
2- favorire il confronto tra la Magistratura e l’ABF su tematiche riguardanti il contenzioso
bancario e finanziario relativo alle relazioni con la clientela”.
Si tratta di un’iniziativa che non ha nulla di illecito e di illegale ma foriera di molti sospetti:
3-si ripropone all’indomani della sentenza della Corte Cassazione a sezioni unite 9479/2023 che censura l’operato delle banche in tema di fideiussioni estorte a consumatori indifesi – (prendere o lasciare) -.
4-Non vi è alcuna partecipazione dell’associazione dei consumatori.
Come se il Governo organizzasse un tavolo di lavoro solo con Confindustria e lasciasse fuori i sindacati sulla contrattazione collettiva.
Ma la Banca di Italia e la Magistratura devono agire con imparzialità: perché escludono una parte necessaria i consumatori?
“A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina” (Giulio Andreotti).
Devi fare login per commentare
Accedi