Finanza

Intesa, utili per 3,3 miliardi. Resta l’obiettivo di 6,5 miliardi nel 2025

4 Novembre 2022

Intesa Sanpaolo ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con un utile netto pari a 3,28 miliardi di euro, dato che sale a 4,37 se si escludono le rettifiche di valore per Russia e Ucraina. La guidance di utile netto per l’intero 2022 viene aggiornata a più di 4 miliardi. È stato inoltre confermato il target di 6,5 miliardi di utili netti per l’esercizio 2025 del gruppo guidato dall’amministratore delegato Carlo Messina.

I risultati del terzo trimestre, evidenzia la banca, sono di elevata qualità, spinti da una forte accelerazione del margine di interesse, pari a 6,436 miliardi, in aumento dell’ 8,2% rispetto ai 5,95 miliardi dei primi nove mesi 2021. E il sacrificio fatto nel terzo trimestre per ridurre del 65% l’esposizione verso la Russia (- 2,3 miliardi di euro) permette a Messina di dire che «possiamo essere considerati una banca a esposizione zero verso la Russia; continueremo a lavorare per ridurre la limitata esposizione residua», che attualmente è pari allo 0,3% del totale impieghi alla clientela del gruppo (474 miliardi di euro).

La banca ha inoltre confermato l’impegno per un payout del 70%, con 2,3 miliardi di euro di dividendi già maturati. Il 23 novembre sarà distribuito un dividendo ad interim di 1,4 miliardi.

Il dettaglio dei primi nove mesi 2022

I proventi operativi netti del gruppo Intesa Sanpaolo al 30 settembre 2022 si sono attestati a 5.796 milioni di euro, in aumento dello 0,1% rispetto ai 15.781 milioni dei primi nove mesi 2021. I costi operativi ammontano a 7.804 milioni di euro, in calo dell’ 1,8% rispetto ai 7.948 milioni dei primi nove mesi 2021, a seguito di una diminuzione del 2% per le spese del personale e del 3,7% per le spese amministrative e di un aumento del 3,3% per gli ammortamenti. Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 7.992 milioni di euro, in crescita del 2% rispetto ai 7.833 milioni dei primi nove mesi 2021. Il cost/income ratio, misura dell’efficienza gestionale, nei primi nove mesi 2022 è pari al 49,4%, rispetto al 50,4% dei primi nove mesi 2021.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1.928 milioni di euro (comprendenti 1.289 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina e circa 300 milioni di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19), rispetto a 1.544 milioni dei primi nove mesi 2021. L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 168 milioni di euro, rispetto a 436 milioni dei primi nove mesi 2021 (comprendenti circa 125 milioni per il rafforzamento delle riserve assicurative).

Il risultato corrente lordo è pari a 6.043 milioni di euro, rispetto a 6.165 milioni dei primi nove mesi 2021. Il risultato netto di 3.284 milioni di euro dei primi nove mesi 2022 si confronta con 4.006 milioni dei primi nove mesi 2021.

«La nostra struttura di capitale si conferma estremamente solida e ampiamente superiore ai requisiti regolamentari con un Common Equity Tier 1 ratio a regime al 12,4% senza considerare circa 110 centesimi di punto di beneficio da assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 40 nell’orizzonte di piano e considerata la deduzione di 2,3 miliardi di dividendi maturati nei primi 9 mesi del 2022 e i 3,4 miliardi di buyback», ha sottolineato Messina, con riferimento alla solidità patrimoniale del gruppo.

«Intesa Sanpaolo – ha sottolineato il manager – si conferma come motore dell’economia reale e sociale del Paese: nei primi nove mesi dell’anno le erogazioni a medio e lungo termine a favore di famiglie e imprese in Italia sono state pari a 46 miliardi (64,5 miliardi in totale) e abbiamo dato supporto a 3.200 imprese italiane rientrate in bonis«.

«Allo stesso tempo siamo consapevoli di come la crisi energetica e l’aumento del costo della vita stiano causando un notevole peggioramento delle condizioni di vita di molte famiglie, in un contesto sociale già difficile», ammette Messina. «Per queste ragioni abbiamo stanziato 30 miliardi di euro a favore di imprese e famiglie dando la possibilità di sospendere o rimodulare mutui e prestiti, concedendo erogazioni a tassi agevolati e permettendo rateizzazioni a tasso zero. Le ingenti risorse messe a disposizione del Paese sono rese possibili dalla nostra solidità, dalla nostra redditività e dalla professionalità delle nostre persone».

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