Finanza
Intesa Sanpaolo, utile a un miliardo, pesa la guerra in Ucraina
Intesa Sanpaolo chiude il primo trimestre 2022 con un utile netto contabile pari a 1,024 miliardi, in calo del 32,5 percento rispetto ai 1,516 miliardi dello stesso periodo del 2021. Escludendo 0,8 miliardi di rettifiche di valore per la Russia e l’Ucraina, l’utile netto del gruppo è pari a 1,67 miliardi, in linea con l’obiettivo di oltre 5 miliardi per l’anno in corso. Tutti i crediti cross-border verso la Russia sono in bonis e classificati a Stage 2.
I risultati del primo trimestre 2022 – comunica la banca – confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di generare una solida redditività e di creare valore per tutti gli stakeholder anche in contesti complessi, come gli attuali eventi riguardanti Russia e Ucraina e la pandemia da COVID-19, grazie al modello di business ben diversificato e resiliente.
La banca a fine primo trimestre registra un’elevata patrimonializzazione, largamente superiore ai requisiti normativi. Il Cet1 a regime si attesta al 13,6 percento a fine periodo, deducendo dal capitale 700 milioni di dividendi maturati nel primo trimestre, senza considerare circa 110 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (Dta) entro il 2029. Di cui circa 40 nell’orizzonte del piano al 2025, e circa 100 centesimi di punto di impatto negativo derivante da 3,4 miliardi di buyback.
Intesa ha tagliato i costi del 4,9% a 2,509 miliardi, mentre le rettifiche hanno pesato per 702 milioni. Di conseguenza, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.910 milioni di euro, in crescita del 46 percento rispetto ai 1.993 milioni del quarto trimestre 2021 e dello 0,2 percento rispetto ai 2.903 milioni del primo trimestre 2021. Il cost/income ratio nel primo trimestre 2022 è pari al 46,3 percento, rispetto al 60,3 percento del quarto trimestre 2021 e al 47,1 percento del primo trimestre 2021, restando fra i migliori fra gli istituti di credito nell’Eurozona.
I crediti deteriorati risultano ridotti, al lordo delle rettifiche di valore, pari a circa 4,8 miliardi di euro da fine 2021 – equivalente all’esposizione verso Russia e Ucraina – considerando il perfezionamento nello scorso aprile della cessione di 3,9 miliardi di euro già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021, pari a circa 54 miliardi dal picco di settembre 2015. Anche lo stock di crediti deteriorati scende, dal dicembre 2021, del 31,6 percento al lordo delle rettifiche di valore e del 16,5 percento al netto considerando il perfezionamento della cessione nello scorso aprile (3,9 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore e 0,9 miliardi al netto), rispettivamente del 5,8 percento e del 4,1 percento considerando il dato contabile al 31 marzo.
Intesa Sanpaolo conferma il suo supporto all’economia reale con circa 22 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo trimestre 2022, con circa 17 miliardi in Italia, di cui circa 15 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese. Circa 1.200 aziende italiane sono state riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo trimestre 2022 e circa 134.000 dal 2014.
La formula del piano di Impresa 2022-2025 prevede l’obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto al 2025 ed è confermata insieme alle iniziative industriali con un’ulteriore crescita potenziale derivante dall’aumento dei tassi d’interesse, dall’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi e dallo status di banca a zero npl già conseguito.
La banca, guidata da Carlo Messina, peraltro, porta avanti una riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia. Tra le iniziative più significative c’è la costituzione della nuova Banca Digitale (Isybank), ormai ben avviata con circa 190 specialisti dedicati e il contratto con Thought Machine perfezionato. Oltre 450 filiali sono state chiuse tra il quarto trimestre 2021 e il primo trimestre 2022 ed è in corso la razionalizzazione del patrimonio immobiliare in Italia, con una riduzione di circa 250 mila metri quadri tra il quarto trimestre 2021 e il primo trimestre 2022. Nel primo trimestre circa sono state registrate circa novecento uscite volontarie.
Per il 2022 la banca prevede una redditività «ai vertici del settore», con un utile netto di oltre 4 miliardi di euro, «assumendo che non intervengano cambiamenti critici» nell’offerta di materie prime e dell’energia e un utile netto «ben superiore a 3 miliardi di euro anche con l’ipotesi molto conservativa di una copertura di circa il 40 percento dell’esposizione verso Russia e Ucraina, che implica il passaggio a Stage 3 della maggior parte dell’esposizione».
Quanto alla distribuzione agli azionisti, Intesa Sanpaolo conferma un payout ratio pari al 70 percento dell’utile netto consolidato in ciascun anno del piano di impresa, un’ulteriore distribuzione ai soci di 3,4 miliardi di euro tramite buyback con l’approvazione preventiva della Banca centrale europea. A cui si dovrebbe aggiungere un’eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno a partire dal 2023.
«La crisi internazionale causata dal conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina ha segnato l’inizio di quest’anno e colpisce tutti noi – ha dichiarato Messina – Il sostegno del gruppo Intesa Sanpaolo a favore della popolazione ucraina si è manifestato con la donazione di 10 milioni di euro, all’indomani dello scoppio del conflitto, per contribuire a iniziative significative di carattere umanitario. Siamo tutti molto vicini alle colleghe e ai colleghi della Pravex Bank in Ucraina. Molti di loro sono ancora in territorio ucraino, ma una parte è stata da noi aiutata a trovare rifugio in paesi confinanti, dove siamo presenti e in Italia». Guardando ai risultati della banca, il manager ha ribadito che «in questi primi mesi abbiamo dato pieno avvio alle principali iniziative industriali del piano d’impresa 2022- 2025 un piano che proietta la nostra banca nel prossimo decennio». Rimane inoltre confermata l’intenzione di remunerare gli azionisti attraverso l’operazione di buyback, soggetta all’approvazione della BCE. «La forte creazione di valore e la distribuzione del valore continueranno a essere la nostra priorità», ha concluso Messina.
*
Devi fare login per commentare
Accedi