Finanza

Intesa Sanpaolo sorprende ancora: utili a 901 milioni (+12%), la Borsa brinda

5 Maggio 2017

Il modello di business continua a funzionare, macina utili, eroga credito e strappa il plauso della Borsa (oltre il 3% nel pomeriggio). È questo il succo della prima trimestrale 2017 del gruppo Intesa Sanpaolo, chiusa con utili netti per 901 milioni di euro (+11,8%), che salgono a oltre 1,18 miliardi se si escludono i contributi al sistema bancario (Fondo Atlante, fondo di risoluzione, Fondo interbancario). Un risultato che si confronta positivamente sia con il dato del primo trimestre 2016 (806 milioni) sia con quello del quarto trimestre (776 milioni) e che archiviano definitivamente i momenti di nervosismo registrati attorno alla ventilata, ma poi accantonata, acquisizione delle Assicurazioni Generali.

«Confermiamo come priorità strategica la remunerazione degli azionisti in maniera consistente e sostenibile, con un programma di 10 miliardi nei quattro anni del Piano in corso», ha detto l’amministratore delegato Carlo Messina,  che ha sottolineato che l’utile trimestrale «supera la quota trimestrale del dividendo previsto per il 2017, grazie al significativo contributo di tutte le divisioni della banca». Va segnalato che nel dato non rientra ancora la plusvalenza netta di circa 800 milioni di euro derivante dalla cessione di Allfunds, che è stata firmata nel primo trimestre ma verrà contabilizzata solo in sede di relazione semestrale.

I risultati della banca ne confermano i punti di forza: generazione di ricavi focalizzata sulla crescita delle commissioni, un forte livello di efficienza con un rapporto costi/ricavi al 48,8% (che significa per 100 euro incassati i costi operativi sono di 48,8 euro) contro una media del settore del 63 per cento. La redditività operativa è cresciuta del 18,4% rispetto al quarto trimestre 2016 e dell’1,5% rispetto al primo trimestre 2016, con una forte ripresa del risparmio gestito (+ 6 miliardi in questo trimestre). I proventi operativi netti sono aumentati dello 0,8% a 4,2 miliardi, con interessi netti a 1,8% miliardi (-2,7%) e commissioni a 1,86 miliardi (+10%).

«La nostra banca rappresenta l’acceleratore dell’economia reale in Italia», ha affermato Messina, sottolineando che nel primo trimestre 2017 è stato erogato nuovo credito a medio-lungo termine per 20 miliardi di euro di nuovo credito , di cui 12,5 miliardi in Italia, in crescita del 22% rispetto al primo trimestre 2016.  «Negli ultimi 3 anni abbiamo consentito a circa 57.000 aziende in difficoltà di intraprendere il loro risanamento con 3 miliardi di crediti deteriorati riportati in bonis», continua Messina, ringraziando tutto le persone che hanno lavorato in un momento in cui il contesto di mercato è particolarmente difficile. Nel primo trimestre di quest’anno sono state già circa 5.000 le aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato.

Per il 2017 Intesa Sanpaolo si impegnerà in un’ulteriore crescita nel settore della gestione del risparmio e punterà inoltre sullo sviluppo del ramo assicurativo danni. La banca prevede anche nuove iniziative di espansione della banca multicanale e digitale.

Alta resta l’attenzione sui crediti deteriorati, che Messina punta a ridurre al 10,5% dei crediti lordi con cessioni mirate e limitate a posizioni senza potenzialità di recupero. Negli ultimi 18 mesi Intesa Sanpaolo ha già ridotto di 7,5 miliardi di euro lo stock dei crediti deteriorati lordi, senza oneri straordinari per gli azionisti: nel primo trimestre 2017 si è registrato il flusso lordo da crediti bonis più basso di sempre.

 

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