Finanza

Intesa Sanpaolo ha chiuso il 2019 con un utile netto pari a 4.182 milioni

4 Febbraio 2020

Intesa Sanpaolo ha diffuso oggi i risultati finanziari del 2019. Il gruppo bancario guidato da Carlo Messina ha chiuso il 2019 con un utile netto dell’anno pari a 4.182 milioni, in salita rispetto ai 4.050 milioni del 2018. L’80% del risultato netto, pari a oltre 3,3 milioni, verrà usato per pagare i dividendi agli azionisti.L’ultimo trimestre del 2019 si è invece chiuso con un utile netto di 872 milioni di euro e  si confronta con 1.044 milioni del terzo trimestre 2019 e 1.038 milioni del quarto trimestre 2018.

Il risultato corrente lordo registrato è in aumento del 4,3% (+17,4% se si esclude l’apporto positivo delle operazioni NTV e Intrum) e il risultato della gestione operativa in crescita del 5,6%. Anche i proventi operativi netti hanno registrato un in aumento dell’1,5% rispetto al 2018. Elevata l’efficienza, con un cost/income al 51,4%. I costi operativi sono diminuiti del 2,1% rispetto al 2018.

Secondo quanto comunicato dalla banca i risultati del 2019 sono pienamente in linea con gli obiettivi e confermano il supporto del gruppo all’Italia anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale. «Chiudiamo il bilancio 2019 con particolare soddisfazione: in un contesto più complesso del previsto, Intesa Sanpaolo conferma la capacità di collocarsi tra le banche europee più solide e profittevoli, in grado di generare benefici per tutti gli stakeholders e di essere il motore della crescita inclusiva e sostenibile», ha affermato il consigliere delegato Carlo Messina commentando i risultati del gruppo da lui guidato.

Il gruppo ha registrato anche un miglioramento della qualità del credito, a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito senza oneri straordinari per gli azionisti. C’è stata infatti una forte riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di circa 6 miliardi nel 2019 e di circa 34 miliardi dal settembre 2015. Lo stock di crediti deteriorati è sceso del 14,2% al lordo delle rettifiche di valore e del 14,3% al netto. L’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a dicembre 2019 è pari al 7,6% al lordo delle rettifiche di valore e al 3,6% al netto.

La patrimonializzazione è molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 dicembre 2019, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime è risultato pari al 14,1%, livello top tra le maggiori banche europee.

I dividendi cash sono pari a 3.362 milioni di euro, pari all’80% di payout ratio indicato nel Piano per il 2019. Il Consiglio di Amministrazione ha infatti deliberato la distribuzione di 19,2 centesimi di euro per azione di dividendo. Tale distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 20 maggio 2020 (con stacco cedole il 18 maggio e record date il 19 maggio). Rapportando l’importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione registrato lo scorso 3 febbraio, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari all’ 8,4%.

Intesa Sanpaolo conferma inoltre il suo supporto all’economia reale del paese: circa 58 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel 2019, con circa 48 miliardi in Italia, di cui circa 38 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 18.500 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel 2019 e circa 112.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 93.000 e 560.000 posti di lavoro.

«Per Intesa Sanpaolo essere una banca tra le più solide e profittevoli in Europa significa essere il motore della crescita sostenibile e inclusiva nel nostro Paese, per ridurre le disuguaglianze sociali, preservare arte e cultura, investire nei giovani, promuovere l’occupazione, diffondere la capacità di innovare delle nostre imprese e sviluppare l’economia circolare», ha commentato Messina.

Nel 2020 il gruppo si aspetta un aumento del risultato netto rispetto al 2019, anche senza tenere conto della prevista plusvalenza derivante dall’operazione Nexi, a seguito di una crescita dei ricavi, una continua riduzione dei costi operativi e un calo del costo del rischio. Tenendo conto della prevista plusvalenza Nexi, il risultato netto del 2020 è atteso collocarsi ben al di sopra di quello del 2019. La politica di dividendi per l’esercizio 2020 prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 75% del risultato netto.

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