Finanza

Destinazione Abu Dhabi: così Intesa Sanpaolo supporta le imprese

27 Ottobre 2016

Abu Dhabi è la capitale degli Emirati Arabi Uniti, un Paese che possiede quasi un decimo delle risorse petrolifere di tutto il mondo. Oltre a essere un gioiello di stabilità politica nella tormentata area del Medio Oriente, è anche mercato di importanza crescente per le imprese italiane. E di conseguenza non poteva che esserlo anche per il sistema bancario. Da qualche settimana Intesa Sanpaolo ha avviato una filiale operativa della Divisione Corporate & Investment Banking, che subentra all’ufficio di rappresentanza inaugurato nel 2012.

«L’avvio dell’operatività ad Abu Dhabi costituisce un passaggio importante nel nostro piano di sviluppo internazionale. Insieme all’hub di Dubai, si rafforza ancora di più la presenza di Intesa Sanpaolo nell’area del Golfo, dove oggi siamo l’unica banca in grado di operare a 360° con le imprese, siano esse italiane o internazionali», secondo Mauro Micillo, responsabile Divisione Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo e amministratore delegato di Banca IMI.

La nuova filiale opererà in stretta collaborazione proprio con Banca IMI, la banca d’investimento del gruppo che nel segmento commerciale, e dipenderà dalla Filiale Hub di Dubai, parte del network internazionale di Intesa Sanpaolo. Attraverso una rete di filiali, uffici di rappresentanza e banche specializzate nel corporate banking, sotto la direzione di Gianluca Cugno, infatti, il gruppo è presente in 29 Paesi a supporto dell’attività locale e internazionale della clientela corporate e imprese, in particolare il Medio Oriente e Nord Africa e le altre aeree di maggior interesse per le aziende italiane.

Abu Dhabi è uno dei tasselli strategici di questa espansione. La metropoli infatti produce da sola oltre i due terzi del Pil degli Emirati, grazie al fatto che nell’area viene estratta la quasi totalità delle risorse energetiche (secondo i dati Opec 2016 è la sesta più grande riserva mondiale di greggio con 97,8 miliardi di barili), ma non solo: il Pil nel 2015 è cresciuto del 4,5%, col +5% nella parte legata agli idrocarburi ma anche un +3,4% per il resto dell’economia, che Abu Dhabi è stata in grado di diversificare puntando anche sulle rinnovabili, sul turismo e sulla cultura.

Il progetto Abu Dhabi Vision 2030 prevede infatti un importante sviluppo dei settori turismo, trasporto aereo, commercio, servizi finanziari e manifatturiero. Il tutto nonostante il crollo del prezzo del petrolio, sceso del 50% negli ultimi due anni: anzi, la previsione di crescita dell’economia “non-oil” di Abu Dhabi è stimata fra il 6 e l’8 per cento per i prossimi 20 anni, per arrivare al 65% nel 2030. E poi c’è un rapporto con l’Occidente, e in particolare con l’Italia, che parte da lontano: era il 1962 quando il principe Karim Aga Khan creò dal nulla la Costa Smeralda in Sardegna. È cronaca molto più recente, invece, il salvataggio di Alitalia da parte di Etihad, la compagnia aerea di Abu Dhabi, o l’acquisizione di Piaggio Aereo da parte di Mubadala, fondo sovrano di Abu Dhabi.

La nuova filiale di Intesa Sanpaolo, che è la prima di un gruppo bancario italiano ad avere ottenuto l’autorizzazione a operare direttamente in dirham, la valuta locale, lavorerà con clienti locali, internazionali e ovviamente con le aziende italiane che hanno fatto o che vogliono fare rotta sull’area del Golfo. Il mercato è significativo. Nel 2015 l’export italiano negli Emirati ha totalizzato 6,2 miliardi (dati ICE/Istat). Anche quest’anno si dovrebbero superare i 6 miliardi, visto che nel primo semestre il saldo parla già di 3,077 miliardi esportati negli Emirati.

L’export italiano è costituito prevalentemente dalle classiche eccellenze del made in Italy: prodotti agroalimentari, abbigliamento e pelletteria, meccanica, ma anche prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (più di quanti ne vengano importati), chimica, computer e prodotti di elettronica e ottica, mobili e motori, compresi gli autoveicoli (uno dei settori maggiormente migliorati, +35% tra il primo semestre 2016 e lo stesso periodo del 2015). Le nostre aziende presenti in loco sono in continua crescita: a oggi risultano essere oltre 160.  Con l’apertura della filiale operativa di Abu Dhabi, Intesa Sanpaolo assisterà in loco le imprese italiane attraverso team dedicati e un’ampia gamma di servizi di corporate banking, prodotti transazionali e di trade finance. «L’obiettivo è fornire soluzioni su misura per le necessità a breve e medio termine della clientela», spiega l’istituto.

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