Finanza

Intesa Sanpaolo chiude il primo trimestre con 1,5 miliardi di utili

5 Maggio 2021

Intesa Sanpaolo ha annunciato i risultati del primo trimestre 2021, che chiude con utile di 1,5 miliari di euro, in linea con l’obiettivo di un utile netto per l’anno ampiamente superiore a 3,5 miliardi, confermando al tempo stesso la distribuzione di una seconda cedola nell’anno (dopo quella di maggio) in autunno. «I risultati del primo trimestre 2021 confermano la capacità di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all’epidemia da COVID-19», si legge nel comunicato diffuso dalla banca guidata dall’amministratore delegato Carlo Messina.

Il conto economico consolidato del primo trimestre 2021 registra interessi netti pari a 1.948 milioni di euro, in diminuzione del 5,8% rispetto ai 2.068 milioni del quarto trimestre 2020 e del 4,3% rispetto ai 2.036 milioni del primo trimestre 2020. Le commissioni nette sono pari a 2.301 milioni di euro, in diminuzione del 5,2%. Insieme con altre voci di ricavi, si arriva così a 5.461 milioni di proventi in aumento dell’ 8,9% rispetto ai 5.013 milioni del quarto trimestre 2020 e in flessione del 2% rispetto ai 5.570 milioni del primo trimestre 2020. «Grazie alla significativa riduzione dei Costi operativi (- 2,6% rispetto al primo trimestre 2020) i nostri livelli di efficienza migliorano ulteriormente con un cost/income del 46,5%, uno dei migliori in Europa», ha rivendicato Messina, rimarcando anche che «il Common Equity ratio (l’indice più importante di patrimonializzazione, ndr) è salito al 15,7% e porta la nostra patrimonializzazione, già molto solida, a livelli ancora più elevati. A fine marzo il gruppo ha ulteriormente ridotto l’incidenza dei crediti non performing, con un NPL ratio lordo del 4,4% e del 2,3% netto, i livelli più bassi di sempre. Alla fine dei primi tre mesi del 2021, inoltre, i finanziamenti verso la clientela erano pari a 463 miliardi di euro, in aumento dello 0,4% rispetto al 31 dicembre 2020 e in flessione dello 0,5% rispetto al 31 marzo 2020.

Nel mese di maggio Intesa Sanpaolo distribuirà circa 700 milioni di dividendi in contanti, il quantitativo massimo stabilito dalle autorità bancarie. Una volta superate le restrizioni delle BCE  Messina ha ribadito che intende distribuire parte degli utili accantonati a riserva per raggiungere il payout ratio previsto nel piano d’impresa, ovvero il 75% dei 3,5 miliardi di profitti netti normalizzati 2020. «Confermiamo l’impegno a erogare dividendi per un payout ratio del 70% rispetto all’utile netto 2021 – previsto ben al di sopra di 3,5 miliardi – parzialmente attraverso un interim dividend nel corso di quest’anno, previa autorizzazione della Bce», ha precisato.

Quanto al processo di integrazione di UBI, Messina ha detto che «si è concluso perfettamente in linea con i nostri piani: la chiave del successo è il coinvolgimento delle persone provenienti da UBI». Le sinergie derivanti dalla combinazione sono «previste a oltre 1 miliardo di euro all’anno e superiori alle stime iniziali». Il banchiere ha inoltre confermato che la banca proseguirà negli interventi volti alla riduzione del disagio socioeconomico causato dalla pandemia «destinando 150 milioni, ovvero il 50% del nostro Fund for Impact, a nuovi progetti e iniziative».

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