Finanza

Intesa Sanpaolo approva il bilancio 2020, 95 miliardi di nuovo credito

28 Aprile 2021

Gli azionisti di Intesa Sanpaolo hanno approvato oggi il bilancio d’esercizio del 2020. Al centro dell’assemblea, come ovvio, i temi di gestione e prospettiva delineati dalla pandemia e dalla necessità di pensare a un’azione di rilancio per l’economia reale del paese. Ma per il gruppo è stata anche la prima assemblea dopo l’inizio dell’integrazione a seguito del soddisfacente esito dell’OPAS su Ubi Banca.

Il bilancio 2020 dell’istituto con il voto favorevole del 99,63871% del capitale presente. Ha partecipato ai lavori il 57,52266% del capitale sociale. Approvate anche le politiche di remunerazione (91,78% di sì) e il sistema di incentivazione annuale (98,8%). Approvato con il voto favorevole del 64,9% del capitale presente l’aggiornamento del piano di incentivazione a lungo termine per “neutralizzare gli effetti tecnici degli eventi esogeni di natura straordinaria, ad esempio la ridotta distribuzione di dividendi del settore bancario europeo nel contesto della pandemia da Covid-19, sulle condizioni “esterne di mercato del piano stesso”. L’assemblea straordinaria ha approvato con il voto favorevole del 99,8245% del capitale presente le modifiche statutarie. Il nuovo testo dell’articolo 29 prevede la possibilità di distribuire acconti sui dividendi. Infatti, come comunicato a febbraio di quest’anno, dopo il 30 settembre, termine della raccomandazione Bce sui dividendi, Intesa Sanpaolo prevede di approvare, in caso di ok della Vigilanza, a valere sui risultati del 2020, una distribuzione cash da riserve, possibilmente entro la fine dell’anno, che aggiungendosi ai 694 milioni che pagherà a maggio (3,57 centesimi di euro per azione) porti al pagamento di un ammontare complessivo corrispondente a un payout ratio pari al 75% dei 3,5 miliardi di utile netto rettificato 2020.

“Anche in un anno complesso come quello che abbiamo alle spalle” ha dichiarato il Ceo Carlo Messina “Intesa Sanpaolo ha saputo essere a fianco di imprese e famiglie nel Paese supportando l’economia reale e rafforzando ulteriormente l’impegno per contrastare l’emergenza sanitaria e sociale. Gestiamo 1.200 miliardi di risparmi degli italiani, abbiamo accordato 500 miliardi di euro di crediti, quasi un terzo del PIL nazionale. Sui conti correnti attivi presso la nostra Banca passano ogni giorno transazioni per 35 miliardi di euro, deteniamo circa 100 miliardi di euro di titoli del debito pubblico, siamo il secondo creditore dello Stato dopo la Bce, negli ultimi tre anni abbiamo realizzato un utile netto complessivo di circa 10 miliardi di euro. Abbiamo erogato 95 miliardi di euro di nuovo credito quasi la metà dei quali ad alto impatto sociale; per sostenere il tessuto produttivo abbiamo tempestivamente promosso moratorie su finanziamenti per 95 miliardi, e nuove iniziative del Fund for Impact sono state avviate per aiutare gli studenti, le madri lavoratrici, persone e famiglie con difficoltà, piccole e piccolissime imprese. Abbiamo sostenuto il Terzo Settore, particolarmente provato dall’acuirsi dell’emergenza socio-sanitaria, con finanziamenti a soggetti non profit per oltre 520 milioni di euro”. Inoltre ha sottolineato il posizionamento del gruppo che  “grazie alla propria rete, per garantire un approccio integrato, inclusivo e trasversale rispetto a imprese capo-filiera, PMI micro-imprese e start up, necessario per accelerare iniziative di sistema lungo la supply chain, che abilitino progetti di innovazione e transizione sostenibile, con un impatto positivo su competitività internazionale, resilienza e sostenibilità di tutte le imprese, incluse quelle di piccola e media dimensione”.

“Per raccontare il successo di Intesa Sanpaolo” ha dichiarato il presidente dell’istituto Gian Maria Gros-Pietro “per spiegare il suo peso determinante nell’economia del Paese, sarebbero sufficienti pochi numeri. Da tempo siamo ai primi posti in Europa per solidità patrimoniale e redditività, così come siamo riconosciuti tra le società più sostenibili a livello mondiale. I numeri pur rilevanti, le performance economiche di grande impatto e la partecipazione attiva, in qualità di azionisti, dei più prestigiosi investitori internazionali e delle grandi fondazioni italiane non spiegano tutto. Oggi questa responsabilità è diffusa e riconosciuta come prioritaria da molte aziende e dagli investitori internazionali. È per noi un impegno insito nel nostro codice genetico, perché risale alle fondazioni caritative da cui nasce Intesa Sanpaolo – quasi cinque secoli fa – e che trovano oggi espressione nelle fondazioni di origine bancaria, ancora oggi le nostre principali azioniste. Intesa Sanpaolo è un punto di riferimento del Paese, vive da sempre a fianco di famiglie e imprese, è radicata nei territori e nelle comunità in cui opera, ne condivide i problemi, accompagna e favorisce lo sviluppo economico, contribuisce al rafforzamento della coesione sociale, è particolarmente attiva nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, fondamento del progresso civile”.

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