Finanza

I sindaci di Azimut costretti a rifiutare l’imbarazzante bonus milionario

11 Aprile 2016

Ne succedono di cose curiose a Piazza Affari, lontano dai riflettori sempre accesi sulle grandi società. Lo scorso 5 aprile avevamo segnalato che il consiglio di amministrazione della società Azimut Holding, la principale rete italiana non bancaria attiva nella raccolta e gestione del risparmio, aveva deciso di assegnare un bonus da 2,5 milioni di euro al collegio sindacale, previa approvazione degli azionisti. Un “premio straordinario” dei controllati ai loro controllori, che non ha precedenti nelle prassi di buona governance.

LEGGI: Il cda di Azimut dà bonus di 2,5 milioni ai sindaci che controllano il suo operato

Oggi arriva la sorpresa, e il dietro front. «Non condividiamo, al contrario – si legge nel finale della relazione del collegio sindacale all’assemblea degli azionisti del 28 aprile, firmata il 7 aprile – la proposta di integrazione del nostro compenso e riteniamo che la stessa non debba essere da voi adottata». Poche parole che mettono una pietra tombale su un’idea davvero strampalata, quella di premiare i sindaci per «i brillanti risultati conseguiti dalla società» e per «l’intensa attività professionale svolta».

Come qualunque studente che abbia preso in mano un manuale di diritto societario sa infatti, per legge «la retribuzione annuale dei sindaci, se non è stabilita nello statuto, deve essere determinata dalla assemblea all’atto della nomina per l’intero periodo di durata del loro ufficio».  Il compenso va cioè stabilito prima e non può essere modificato dopo né in su né in giù, sennò si mette a rischio l’indipendenza. Nel caso del collegio sindacale di Azimut Holding, tre anni fa era stato stabilito un compenso complessivo di 200mila euro all’anno. Il bonus era pari a più di quattro volte il costo deciso dai soci.

Ragionevolmente, si può pensare che il maldestro tentativo sia stato archiviato e che la storia finisca qui, mentre non viene proferita parola sul bonus da 5 milioni che il cda chiede per se stesso. Rimane la curiosità di sapere dove fossero i tre sindaci quando la proposta è stata votata, visto che per legge i sindaci devono essere presenti riunioni del consiglio di amministrazione: forse erano usciti a prendere il caffè e sono stati premiati a loro insaputa?

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