Finanza
Gros-Pietro: «Non vogliamo bloccare la nascita di un terzo operatore»
«L’operazione di mercato avviata da Intesa Sanpaolo su Ubi non intende precludere la nascita di un terzo competitore sul mercato italiano». Lo afferma Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo. In caso di successo dell’Ops, ha ricordato, Intesa Sanpaolo «si è impegnata a cedere a Bper ben 532 sportelli della nuova realtà, per evitare posizioni lesive della concorrenza e del mercato. Bper, con l’acquisto di questi sportelli, avrà in conclusione più filiali di Ubi e una quota più elevata nella raccolta e negli impieghi di quella attuale detenuta dalla stessa Ubi».
Quanto alla posizione di leadership di Intesa Sanpaolo in Italia e «la presunta anomalia in rapporto agli altri Paesi europei, vorrei far notare che i principali mercati dell’area Euro, con l’eccezione della Germania, dove l’industria bancaria non è all’altezza degli altrisettori industriali del Paese, presentano operatori bancari leader con quote di mercato in linea o superiore a quella che avrebbe la nuova realtà formata da Intesa Sanpaolo e Ubi Banca, pari a circa il 19% sui depositi e circa il 21% sui prestiti dopo la cessione delle 532 filiali a Bper. In Francia Crédit Agricole ha una quota di mercato del 27% sui depositi e del 37% sui mutui. In Spagna il Banco Santander detiene il 20% circa, sia sui depositi sia sui prestiti. E ancora: in Olanda la prima banca, Rabobank, controlla una quota di mercato del 33% sui depositi e del 21% sui mutui».
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