Finanza

Cybersecurity e lotta ai tumori, due progetti per l’infanzia di Intesa Sanpaolo

18 Dicembre 2020

In un mondo sempre più informatizzato nel quale anche le giovani generazioni sono immerse quotidianamente, utilizzando pc, smartphone, tablet e altri dispositivi elettronici, la protezione diventa un aspetto fondamentale nella vita di tutti i giorni. Anche le principali attività economiche non possono prescindere dal web e per tutti questi motivi è evidente come la cybersecurity sia diventata argomento tecnologico ed economico primario da conoscere e padroneggiare il prima possibile.

Ma come possiamo tutelare i bambini e i ragazzini dalle insidie della rete? Il Museo del Risparmio e la Direzione Cybersecurity Business Continuity Management di Intesa Sanpaolo presentano l’iniziativa “Io no che non ci casco”, un’attività on line rivolta alle classi di bambini dai 7 ai 10 anni con l’obiettivo di sensibilizzarli proprio sull’importanza di tutelare con la supervisione dei genitori i propri dispositivi elettronici, dati personali e acquisti dagli attacchi di truffatori online.

Attraverso alcune sfide divertenti, giochi e quiz, le bambine e i bambini metteranno alla prova le loro conoscenze e abilità nel gestire gli allegati alle e-mail, creare password sicure, proteggere i profili social e difendersi dai virus informatici. I docenti interessati possono iscrivere le classi scrivendo all’indirizzo INFO@museodelrisparmio.it.

«Sempre più la gestione del denaro passa anche dal digitale – spiega Giovanna Paladino, direttore del Museo – e i bambini sono gli ambasciatori migliori all’interno della famiglia».

Il Museo del Risparmio è l’iniziativa di educazione finanziaria di Intesa Sanpaolo. È aperto dal 2012 ed è membro fondatore dell’International Federation of Finance Museums (IFFM), una rete internazionale di musei, privati e pubblici, dedicati al tema della finanza.

La banca inoltre, sempre a sostegno dell’infanzia, ha avviato il progetto “Una casa per la mia famiglia” per offrire accoglienza gratuita ai familiari impegnati nell’assistenza di bambine e bambini in cura presso i reparti di oncoematologia pediatrica di sei ospedali a Torino (Ospedale Regina Margherita), Monza (Ospedale San Gerardo), Napoli (Ospedale Santobono Pausilipon), Padova (Azienda Ospedale Università), Bologna (Policlinico Sant’Orsola Malpighi) e Genova (Istituto Giannina Gaslini).

Il progetto mette a disposizione circa 640 posti letto per i piccoli pazienti e i loro familiari, consolidando così le capacità ricettive delle realtà non profit presso i rispettivi ospedali: UGI Torino, Comitato Maria Letizia Verga di Monza, Fondazione Santobono Pausilipon di Napoli, Sezione AIL di Padova, AGEOP di Bologna e Fondazione Gerolamo Gaslini di Genova.

L’iniziativa è realizzata nell’ambito dello specifico programma  per i bambini lungodegenti avviato dal gruppo nel 2016 che offre un servizio di asilo nido gratuito ai bambini in cura presso i reparti di oncoematologia pediatrica di sei ospedali italiani. Al servizio educativo offerto ai piccoli pazienti si aggiunge ora un sostegno alle famiglie costrette al pendolarismo sanitario.

A Genova, in particolare, il progetto si arricchisce con “WE-Connected!”, realizzato congiuntamente da Intesa Sanpaolo, Intesa Sanpaolo Vita e Fondazione Gerolamo Gaslini per dotare di computer e connessioni internet le 32 case di accoglienza per i pazienti in cura presso l’ospedale di Genova facilitando così didattica a distanza e socializzazione.

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