Finanza
Capaldo: «L’operazione Intesa Sanpaolo-Ubi è importante e va conclusa»
«L’aggregazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi credo sia un’operazione importante da portare a termine. Intesa è una grande e importante banca e può essere un ottimo polo aggregante in chiave sia nazionale che europea». Ad affermarlo è l’economista, banchiere, Pellegrino Capaldo, professore emerito dell’Università La Sapienza, già presidente della Banca di Roma e di organismi no-profit. Lo fa in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore nella quale annuncia anche la nascita di una nuova Scuola di Politica che si appoggerà alla Fondazione Nuovo Millennio da lui presieduta, libera dai partiti ma collegata con imprese pubbliche e private e con le università.
Capaldo ha spiegato di non voler entrare nello specifico dell’operazione lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi ma di ritenere l’offerta «un’operazione importante da portare a termine» con un prezzo proposto che è «onesto e anche le rassicurazioni sui dividendi sono congrue». Pertanto, il cda di Ubi, che si è espresso contro l’offerta, deve «trovare alla fine un accordo favorevole».
Secondo l’economista l’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, peraltro suo ex allievo, è molto preparato. «Sono certo che saprà concludere la fusione evitando di essere schiacciato dalla grande dimensione, senza offuscare le caratteristiche dei due istituti e conservando la peculiarità di attenzione alla clientela», conclude Capaldo, ricordando che Intesa nasce dall’aggregazione della Cariplo che aveva un fortissimo legame con il territorio e i piccoli risparmiatori.
Quanto alla nuova Scuola di Politica, l’economista precisa che l’iniziativa intende proporsi come una scuola di formazione diversa dalle altre esperienze, passate e presenti. «Ebbene, noi vogliamo essere rigidamente apartitici, questo deve essere ben chiaro. Le ideologie restano sulla porta. E questa sarebbe la prima volta in Italia, ci abbiamo pensato a lungo e ora siamo pronti».
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