Finanza
Il lato oscuro delle sofferenze bancarie
Ormai non si fa altro che parlare di sofferenze bancarie. Le banche hanno accumulato solo In Italia più di 300 miliardi di euro solo di crediti deteriorati, di quelli che nel linguaggio economico,vengono definiti NPL (non performing loans). A fronte di un credito della banca c’è sempre un debitore al quale i fondi speculativi, italiani e stranieri, affamati di alti rendimenti (i cosiddetti fondi avvoltoio), sono interessati.
A facilitare la collocazione dei NPL, il Ministero delle Finanze ha introdotto, con un provvedimento stranamente emesso in agosto e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, una serie di paesi, ritenuti in precedenza “opachi”, nella famosa “White List”.
Cosa significa: chi, da questi paesi, esercita attività di investimento in Italia, non subirà l’applicazione dell’imposta sostitutiva sugli interessi, premi e altri frutti di obbligazioni e titoli similari, pubblici e privati.
Ecco confezionato il nuovo/vecchio losco affare. Il dibattito scaturito non tiene conto delle ricadute sociali, devastanti, del fenomeno:
- Gli NPL interessano direttamente circa 2 milioni di soggetti, tra famiglie e PMI (di cui un milione e mezzo con un debito medio pari a 23.000,00 euro), ma anche attività statali, addirittura ospedali e/o forze armate.
- L’attività di recupero crediti su questa fascia comporterà dei costi per i debitori (spese legali, pignoramenti, cancellazioni degli stessi, interessi), che in molti casi, già ora documentabili supereranno il valore del debito originario.
- Negli ultimi sette anni, secondo i dati resi noti dalla Consulta Nazionale Antiusura, oltre 450.000 famiglie hanno subito un’esecuzione immobiliare. Questo dato è destinato a crescere esponenzialmente: i NPL hanno un valore maggiore se c’è la garanzia di un immobile residenziale.
- Si scatenerà quindi una corsa, che non ha precedenti in Italia, al pignoramento ed alla vendita all’asta di tutto quello che sarà vendibile, dalla casa di famiglia alle attività.
Abbiamo sentito l’avvocato Monica Pagano dello studio Pagano&Partners, socia fondatrice dell’Associazione Culturale FavorDebitoris: “Abbiamo scelto di impegnarci contro ogni forma di usura, frutto della crisi e delle pressioni esercitate da banche e ‘poteri forti’. Negli ultimi anni i contenziosi si sono moltiplicati ma adesso, con la cessione degli NPL, cresceranno in maniera esponenziale. Constatando che già in molti casi gli oneri dovuti dai debitori per difendersi dalle società di recupero crediti superano il debito originale, è urgente l’approvazione di una legge che regoli questo settore e difenda la dignità del debitore.
Del resto anche padre Alex Zanotelli, da anni ormai professa un comportamento etico della finanza, denunciando quanto il debito può colpire in modo feroce la nostra quotidianità, portandoci anche ad affrontare enormi sacrifici come perdere il bene della casa propria conquistato con fatica. Scrive Zanotelli: «È un problema di valori della società civile, prima ancora delle religioni.La finanza deve recuperare una dimensione etica. In questo senso Papa Francesco, anche lui un ‘convertito’ dagli impoveriti dei barrios di Buenos Aires, ha lanciato la sfida al sistema attuale. In particolare, bisogna uscire dalla sudditanza delle banche: il Vaticano stesso potrebbe dare l’esempio, convertendo in una Banca Etica il proprio istituto economico. Le banche dovrebbero non investire in fondi speculativi e pacchetti ‘tossici’, pensando solo a fare profitto sui mercati internazionali, ‘facendo soldi con i soldi’. L’attenzione deve essere alta sul giro dei soldi, soprattutto dopo quanto successo negli ultimi anni nel mondo, con i fallimenti dei grandi colossi e i ‘salvataggi’ statali, tutti veri e propri regali di soldi pubblici alle banche».
È indubbio che tutto questo incrementerà l’usura e tutto ciò che ne deriva, per questo le organizzazioni impegnate contro questo gravissimo reato, hanno intenzione di promuovere iniziative per mettere delle regole a favore dei consumatori nella cessione dei NPL.
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