Finanza
Banca Popolare di Bari: un film già visto
È un film già visto con le banche venete, con Banca Etruria, con Monte dei Paschi di Siena.
1- Risparmiatori truffati e gabbati da impostori che vendono prodotti finanziari come banane e telefonini, e poi scompaiono. Affinché ne risponda la Banca, va curata una causa per dimostrare la malafede e l’intento truffaldino. Chi non ha tenacia, rinuncia e sale l’amara consapevolezza di aver perso i risparmi di una vita.
2- Si scopre che, per ottenere un mutuo o un fido, la Banca imponeva coattivamente la sottoscrizione di azioni o obbligazioni che oggi valgono carta straccia.
3- Si rinviene che sono stati elargiti ad amici finanziamenti senza garanzia e fideiussioni in nome di feudalesimi locali o di patti scellerati con la Sacra Corona o politici di piccolo cabotaggio.
4- Sono scandalose le stock options reclamate da manager che meriterebbero i ceppi per la malagestio, rintracciabile facilmente in un operato contra legem.
5- Si constata che Banca d’Italia arriva in ritardo e non vigila, né è capace di irrogare adeguate sanzioni. È un’autorità senza autorevolezza, in patente conflitto di interessi.
Non si punisce chi ha cointeressenze con la banca controllata , lo sanno anche i bambini, ma non la nostra classe politica.
6- Si appura che l’operazione Tercas è stato un fallimento, perché la Banca Popolare di Bari si è caricata addosso un carrozzone pieno di crediti deteriorati.
Urge, perciò, una riforma del testo unico bancario con l’inserimento di specifici reati bancari che contemplino le condotte delittuose,oggi impunite. La legislazione attuale è deficitaria ed incompleta, perciò tutti la fanno franca.
Ma è indispensabile ed indifferibile l’istituzione di una Procura Nazionale contro le malefatte bancarie.
Tutto il resto è demagogia da Facebook o di trasmissioni populiste che danno eco e risonanza a politici incompetenti e gaglioffi.
Biagio Riccio
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