Finanza
Banca Ifis, parte l’era Geertman: «No a grandi fusioni, sì a operazioni mirate»
Banca Ifis non ha bisogno di grandi fusioni e stravolgimenti nel management ma di rafforzare, se si presenta l’occasione, la presenza nei due settori chiave in cui opera, ovvero quello delle pmi e degli npl. A sostenerlo è il nuovo amministratore delegato Frederik Geertman nella conferenza stampa di oggi, seguita all’assemblea degli azionisti che lo ha eletto al vertice dell’istituto bancario specializzato in servizi e soluzioni di credito. Geertman era già stato nominato consigliere nel mese di febbraio su proposta dal cda ma per la banca oggi «è un giorno importante».
«Banca Ifis è ben posizionata su business redditizi, non ha grandi attività con costi fissi e con redditività insufficiente e quindi è interessata a operazioni tattiche che possano sviluppare business attraenti e che aggiungano valore e permettano una migliore remunerazione del capitale. In sostanza, no a grandi fusioni trasformative, sì a lucida identificazione di opportunità, da cogliere in modo veloce.», ha spiegato Geertman. Quanto a eventuali espansioni all’estero, l’amministratore delegato ha detto che se si farà un’operazione questa sarà fatta su business in cui la banca ritiene di poter dire qualcosa. Si vedrà comunque in vista del nuovo piano industriale.
L’ingener Geertman, 50 anni, dal 2016 a oggi ha ricoperto il ruolo di vice direttore generale e chief Commercial officer di Ubi Banca, coordinando operazioni di rilancio economico e industriale di rilevanza nazionale. Precedentemente ha trascorso quasi dieci anni nel gruppo bancario internazionale UniCredit. Nel corso della sua carriera, Geertman ha guidato la digitalizzazione dei rapporti con la clientela in un’ottica omnicanale, incrementando la produttività commerciale delle società in cui ha operato attraverso il ridisegno dell’organizzazione e dei processi commerciali.
E proprio sulla digitalizzazione, «qualche settimana fa mi sono interrogato su cosa significasse innovazione per Banca Ifis. Per Banca Ifis innovazione è continuare a fare le solite cose buone che la banca fa ma in un modo nuovo», ha raccontato Geertman. «Significa avviare un percorso in un cui anche la digitalizzazione assume un ruolo importante, prevalentemente industriale, a supporto della macchina del credito, degli strumenti che possono ottimizzare l’estrazione di redditività commerciale e dedicata a quello che la banca ha sempre fatto».
Le nuove tecnologie continueranno quindi ad avere un ruolo fondamentale nella crescita della banca. «Credo che la digitalizzazione sul lato commerciale si descriva con omnicanalità, mentre su lato NPL nell’usare i dati per avere strategie di recupero più intelligenti, dare efficienza e automatizzare», ha spiegato l’amministratore delegato.
L’assemblea degli azionisti di Banca Ifis stamattina ha approvato però anche la distribuzione di un dividendo lordo unitario pari a 0,47 euro per azione. L’importo verrà messo in pagamento dal 26 maggio 2021 con record date il 25 maggio 2021 e data stacco cedola il 24 maggio 2021. «L’obiettivo è quello di creare utili sostenibili e superiori alla media di mercato sul lungo periodo. Quello che cercheremo di fare è di trasformare sempre di più il nostro valore in un prezzo sempre più rappresentativo di quelle che sono le aspettative di mercato. Banca Ifis ha un grande potenziale e dovremo essere più bravi a prezzarci sul mercato. Sappiamo che negli ultimi anni ci sono state attività che hanno distratto quello che in realtà siamo e che la percezione dall’esterno non è sempre stata corretta. Per questo dobbiamo valorizzare la nostra strategicità nei confronti di tutti gli stakeholder», ha spiegato il vicepresidente Ernesto Fürstenberg Fassio.
È arrivata infine anche la nomina come nuovo amministratore indipendente di Monica Regazzi in sostituzione del consigliere dimissionario Luciano Colombini. Con l’ingresso della Regazzi, sale così al 41% la rappresentanza femminile nel consiglio di amministrazione (5 su 12 membri). «Noi abbiamo il 54% di donne nel nostro gruppo e un 50% di donne nel top management. La valorizzazione del talento femminili nel mondo delle banche vede Ifis come un attore importante e continuerà a esserlo anche in futuro, viste le qualità delle donne», commenta il vicepresidente Fürstenberg. «Molto spesso si dice tante donne presenti ma in quale posizioni? Faccio solo qualche esempio: la nostra Chief Financial Officer è donna, la responsabile del business NPL è donna, la responsabile degli affari legali e istituzionali è donna, quindi non è solo la numerosità ma c’è molta sostanza, e le donna hanno ruoli chiave».
Con riferimento agli NPL, nonostante la crisi economica scaturita dalla pandemia, «non stiamo vedendo un significativo calo della disponibilità delle persone di impegnarsi su un piano di rientro», ha spiegato l’amministratore delegato. «Durante la fase del Covid abbiamo concesso a chi magari era preoccupato della propria capacità di continuare a farlo una moratoria. La moratoria si applica a un credito a medio lungo termine e anche se non era prevista dai piani sottoscritti dai debitori l’abbiamo concessa come strumento per dare un pò di respiro alle fasce più deboli e per preservare la possibilità di di questi piani in futuro. Ne è stato fatto uso ma non in modo massiccio, molti hanno ripreso a pagare».
Geertman, infine, ha sottolineato di non vedere problemi a fine anno per l’istituto bancario anche se la nostra economia è anestetizzata per certi versi, a causa del blocco dei licenziamenti, delle stesse moratorie e dei contributi a fondo perduto da parte dello Stato, anche se molti lo ritengono insufficiente. «Alla fine del 2021 questa situazione potrebbe un pò cambiare ma siamo sereni pur stando attenti e con la consapevolezza che siamo in una fase transitoria. Il nostro credito è per buona parte a breve termine (anticipo fatture) e questo è generalmente non adatto a nascondere sorprese, i cicli sono brevi, di 60, 90, 120 giorni e ci accorgiamo dei problemi quando maturano. Per la parte del medio e lungo termine abbiamo un portafoglio molto frammentato su piccoli importi e diversificato in termini di settori. Abbiamo, per chi ci ha chiesto moratorie, già avviato il dialogo per renderci conto di cosa accadrà. Questo al fine di rendere tutto gestibile. I riscontri per ora sono positivi, sembra che la politica creditizia della banca fatta prima del Covid stia portando a una situazione in cui in la larghissima maggioranza riprenderà a pagare. Il messaggio è quindi rassicurante con tutta la prudenza necessaria oggi».
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