Finanza

Banca Ifis chiude il primo semestre dell’anno con un utile netto a 72,5 milioni

4 Agosto 2022

Banca Ifis chiude il primo semestre dell’anno con un utile netto in crescita del 50 percento a 72,5 milioni di euro, guidato principalmente dai i ricavi che sono cresciuti del 12 percento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Le attività di factoring e leasing, opzioni oggi particolarmente scelte dalle aziende che desiderano ottimizzare l’utilizzo delle diverse risorse finanziarie, sono cresciute tutte a tassi superiori rispetto ai mercati di riferimento, confermando il dinamismo della rete commerciale della banca. Nel primo semestre 2022 il turnover del factoring è cresciuto del 18,2 percento (rispetto al +16,6 percento del mercato) e le erogazioni del leasing del +24,4 percento (rispetto al 9,4 percento del mercato).

In aumento gli incassi del business NPL. Nel settore, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati, pari a 182 milioni di euro (+7 percento rispetto a 170 milioni di euro del primo semestre 2021), confermano la qualità del portafoglio e la maggiore efficienza dell’attività di recupero dei crediti. La qualità del portafoglio è conseguenza dell’approccio prudenziale applicato nell’acquisto dei portafogli Npl che ha tenuto conto dei potenziali effetti della pandemia e dei più alti livelli di inflazione e di instabilità geopolitica.

Il risultato, secondo Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis, «riflette la resilienza del nostro modello di business che ci permette di operare traendo vantaggio dall’elevata specializzazione, dagli investimenti in innovazione dei processi e dalla gestione sostenibile del credito in mercati dove la nostra Banca detiene un forte vantaggio competitivo».

«I solidi risultati semestrali e l’approccio conservativo nell’assunzione dei rischi adottato negli ultimi anni – ha aggiunto – ci consentiranno di affrontare al meglio il possibile scenario macroeconomico avverso dei prossimi trimestri, continuando a svolgere il nostro ruolo di supporto all’economia reale».

Nel primo semestre gli accantonamenti per rischi su crediti sono stati pari a 34 milioni di euro. Le rilevanti riserve accantonate per il Covid nel corso dei precedenti esercizi, inutilizzate, sono state riqualificate per far fronte ai potenziali rischi macroeconomici derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina, e al rallentamento della crescita economica.

Il semestre evidenzia così un margine di intermediazione in crescita del 11,6 percento a 324 milioni di euro (290,4 milioni al 30.06.2021) e beneficia di maggiori ricavi nel settore NPL, pari a 135 milioni di euro, crescendo del 9,5 percento. Nel Settore Commercial & Corporate Banking i ricavi sono pari a 142,2 milioni di euro (+1,6 percento).

I costi operativi, pari a 185,5 milioni di euro, che ammontavano a 172,5 l’anno scorso, sono in aumento per le maggiori spese del personale pari a 73,6 milioni di euro rispetto ai 67,7 milioni di euro del 30 giugno 2021, per la crescita della remunerazione variabile e per il contributo, in termini di risorse, su tutto il semestre collegato all’acquisizione ex Aigis e le altre spese amministrative (114,6 milioni di euro rispetto a 111,5 del 2021) per maggiori costi legati principalmente ai progetti strategici del gruppo.

La banca registra una solida posizione di liquidità con circa 1 miliardo di euro di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 1.000 percento). Il CET1 al 30 giugno 2022 è pari al 14,92 percento. Il CET1 si attesterebbe al 15,91 percento includendo i positivi effetti derivanti in primo luogo dall’applicazione del regolamento delegato UE 954/2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 giugno 2022 ed effettivo da luglio 2022, che consente una riduzione della ponderazione sui crediti acquisiti dal business Npl) e in secondo luogo dalla cessione di crediti verso il SSN, effettuata dalla banca a giugno 2022. Il perfezionamento del riconoscimento del significativo trasferimento del rischio (c.d. Significant Risk Transfer) di questa cessione è atteso entro settembre.

Il buon livello di capitalizzazione garantisce la stabilità e la crescita di Banca Ifis, in linea con il Piano Industriale 2022-2024, focalizzato sullo sviluppo del core business e che punta a fare dell’istituto una Banca sempre più digitale, efficiente e orientata alla crescita sostenibile.

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