Finanza

Banca Ifis chiude i primi nove mesi dell’anno con un utile netto a 105,5 milioni

10 Novembre 2022

Banca Ifis chiude i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 105,5 milioni di euro, in crescita del 32 percento rispetto allo stesso periodo del 2021. «Si tratta di un dato che rappresenta un massimo storico per la nostra Banca e che è guidato principalmente dall’andamento dei ricavi», sottolinea l’ad Frederik Geertman.

I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking sono in crescita del +6 percento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I volumi del Factoring e del Leasing, legati agli importi delle fatture e al prezzo dei beni sottostanti, hanno evidenziato una dinamica favorevole, riflettendo direttamente l’aumento dell’inflazione. Nei primi nove mesi del 2022 il turnover del Factoring (escludendo la componente verso la PA il cui business è in corso di review in seguito alla Nuova Definizione di Default) è cresciuto del 23 percento (rispetto al +17 percento del mercato) e le erogazioni del Leasing del +35 percento (rispetto al +9 percento del mercato).

Il CET1 Ratio, pari al 16,18 percento, posiziona Banca Ifis tra le migliori banche italiane in termini di solidità patrimoniale. «Una solidità che ci consente di premiare i nostri azionisti con la distribuzione di un acconto sul dividendo e di confermare l’utile netto target per l’esercizio 2022 di 120 milioni di euro, come previsto dal Piano Industriale», dichiara Geertman.

Sul fronte degli incassi Npl la banca resta uno uno degli attori principali dell’Industry del credito deteriorato nel lavoro a supporto del sistema bancario italiano. I recuperi di cassa sui portafogli acquistati sono stati pari a 284 milioni di euro (+13 percento rispetto a 252 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021). Nei primi nove mesi del 2022 Ifis ha acquistato 1,4 miliardi di euro in termini di GBV. I risultati preliminari dell’attività di review in corso sul portafoglio Npl per stimare i potenziali minori flussi di cassa derivanti dalla nuova normativa che incrementa da 750 euro a 1.000 euro la soglia minima di pignorabilità delle pensioni e derivanti dall’aumento dell’inflazione sulla raccolta stragiudiziale risultano gestibili nell’ambito della normale attività operativa del gruppo.

Vista l’attuale situazione macro-economica, nazionale e sovranazionale, Banca Ifis prevede di chiudere l’esercizio 2022 con un risultato di 120 milioni di euro, in linea con il target previsto per il primo anno dal Piano Industriale 2022-2024.

«Continueremo a impegnarci nella realizzazione del nostro Piano Industriale puntando su innovazione e digitalizzazione, su una gestione sostenibile del nostro business sul fronte sociale e ambientale e sulla nostra costante volontà di crescere ed evolverci per trovare soluzioni efficaci e veloci, per essere sempre più la smart bank in grado di affrontare insieme ai nostri clienti le sfide che ci attendono», conclude Frederik Geertman.

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Foto di copertina: Ernesto Fürstenberg Fassio, Sebastien Egon Fürstenberg e Frederik Geertman

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