Finanza

Banca Generali chiude il 2021 con 323,1 milioni di utile

10 Febbraio 2022

Banca Generali chiude il 2021 con un utile consolidato di 323,1 milioni di euro, in crescita del 18% rispetto allo scorso anno. Una crescita che riflette il successo nel raggiungimento degli obiettivi del piano 2019-21, incentrati su sviluppo dimensionale, diversificazione e sostenibilità dei ricavi.

Nel solo quarto trimestre 2021 l’utile netto è stato pari a 52,2 milioni di euro contro i 79,1 milioni degli ultimi tre mesi dell’anno precedente. Il dato sconta la riduzione per 5 milioni del beneficio fiscale straordinario legato all’affrancamento di avviamenti, marchi e attività immateriali in adeguamento alla Legge di Bilancio.

«Siamo orgogliosi della crescita della banca che ha superato tutti gli ambiziosi traguardi del piano triennale, consentendoci di chiudere il 2021 col nostro miglior risultato di sempre. La professionalità dei nostri banker e la dedizione di tutte le persone di banca hanno permesso di stare vicini alle famiglie in un momento complesso e questo ci viene sempre più riconosciuto dal mercato», ha commentato Gian Maria Mossa, amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali. «Dietro le persone si conferma poi l’efficienza operativa e gestionale e l’efficacia di un’offerta unica che hanno spinto la banca verso nuovi picchi di redditività, solidità patrimoniale e crescita dimensionale. La sostenibilità del nostro modello di business si evince non solo dai numeri, ma soprattutto dal consenso e dalla fiducia che ci arriva dalla clientela e tutto questo si traduce in un ritorno per tutti gli stakeholders sempre più marcato. Alla vigilia della presentazione del nuovo piano industriale contiamo sulla forza di questi nostri elementi distintivi e sul contributo dell’innovazione per tracciare un nuovo importante percorso di crescita della nostra realtà».

I risultati della banca evidenziano inoltre il continuo miglioramento nel profilo dell’utile: la componente ricorrente si è attestata a 176,6 milioni di euro, in aumento del 15% rispetto al precedente esercizio. Alla base di questo risultato si individua il forte sviluppo delle masse (85,7 miliardi, +15%) e il miglioramento della loro composizione che hanno favorito una crescita a doppia cifra dei ricavi. La disciplina nella gestione dei costi e la scalabilità del modello di business hanno ulteriormente supportato la crescita operativa ricorrente. La posizione patrimoniale si è confermata solida e ben superiore ai requisiti specifici fissati per la società da Banca d’Italia, nell’ambito del periodico processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP).

Più nel dettaglio, il margine di intermediazione è salito del 26,2% a 779,3 milioni di euro beneficiando in particolare della crescita a doppia cifra delle commissioni nette. Il margine finanziario si è attestato a 112,0 milioni di euro (+2,2%), beneficiando dei proventi legati all’attività di tesoreria, tra cui si segnalano 11,0 milioni legati al ribilanciamento del portafoglio di investimenti finanziari avviato nel terzo trimestre 2021. A fronte di tali cessioni e alla gestione della liquidità generata, il margine d’interesse ha mostrato una flessione nel quarto trimestre che si stima possa essere in parte riassorbita nel corso dei prossimi trimestri.

Le attività finanziarie della Banca si sono attestate a 10,6 miliardi di euro, in crescita del 18% rispetto allo scorso anno. Il portafoglio risulta investito al 96% in titoli obbligazionari con una duration di 1,4 anni e una quota di titoli a tasso variabile del 54% che lo rende ben posizionato per sfruttare un eventuale rialzo dei tassi. Le commissioni nette totali sono salite a 667,3 milioni di euro (+31,4%) con un aumento significativo a livello di commissioni nette ricorrenti a 446,8 milioni (+22,0%).

I costi operativi hanno toccato i 242,3 milioni con un incremento del 6,6% complessivamente e del 4,9% per quanto attiene la crescita delle voci “core”, ovvero al netto di costi al personale commerciale, alla variazione del perimetro di consolidamento e a poste straordinarie. Infine, il risultato operativo è migliorato del 37,6% a 537,0 milioni di euro rispetto allo scorso anno e gli accantonamenti ordinari si sono attestati a 45,4 milioni di euro contro i 30,8 milioni dello scorso esercizio.

Il consiglio di amministrazione ha proposto la distrubuzione di dividendi per 227,9 milioni di euro, pari a 1 euro e 95 per azione (al lordo delle ritenute di legge) per ognuna delle 116.851.637 azioni emesse e corrispondenti ad un pay out del 70,5% dell’utile consolidato dell’esercizio 2021. La cedola sarà  distribuita in due tranche: la prima parte di 1,15 euro sarà staccata lunedì 23 maggio 2022 (pagamento il 25 maggio), mentre il saldo di 0,8 euro sarà assegnato il 20 febbraio 2023 (pagamento il 22 febbraio).

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