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Finanza

Arriva un’altra Ops: Bper vuole prendersi Pop Sondrio

Nuova mossa nel risiko bancario italiano: il gruppo guidato da Gianni Franco offre 9,527 euro (carta contro carta) per ogni azione dell’istituto valtellinese. Entrambe le banche sono partecipate da Unipol

7 Febbraio 2025

Bper (Banca popolare dell’Emilia-Romagna) ha lanciato un’Ops su Popolare Sondrio. Le azioni della banca valtellinese sono valutate 9,527 euro l’una, con un premio del 6,6% sulle chiusure di Borsa e una valutazione complessiva di 4,32 miliardi di euro. Per ogni azione esistente gli azionisti della Popolare di Sondrio riceveranno 1,45 titoli di Bper di nuova emissione. L’offerta è subordinata al raggiungimento di almeno il 50% del capitale, ma Bper si riserva di accettare anche una quota superiore al 35 per cento. Si prevede che l’offerta si completi nella seconda metà del 2025 e che la piena integrazione sia realizzata entro la fine del 2025, subordinatamente all’ottenimento delle autorizzazioni.

In Borsa i titoli Sondrio verso la fine della mattinata salivano del 5%, mentre Bper ha perso il 7 per cento. Già negli ultimi mesi, i corsi di Borsa, mostravano movimenti consistenti: da inizio anno la banca valtellinese si è rivalutata del 30%, in sei mesi del 47%, mentre Bpe ha guadagnato rispettivamente il 7,5% e il 44,8 per cento.

Secondo fonti vicine all’istituto valtellinese, l’operazione, che Bper ha lanciato con la consulenza di Mediobanca, «non è stata concordata», ma va rilevato che entrambi gli istituti sono partecipate dal gruppo assicurativo Unipol: Bper al 19,7% (24,77% potenziale), la Sondrio al 19,9 per cento. A queste considerazioni, per il momento non ufficiali, ha di fatto risposto il presidente della Bper, Fabio Cerchiai, sottolineando che l’offerta «non è da considerarsi un’operazione ostile, in quanto parte dalla validità della Popolare di Sondrio, in una logica di continuazione della crescita e dello sviluppo, che porterà un aumento di valore per tutti gli stakeholder e al sistema nella sua globalità».

La banca modenese  sottolinea che «gli obiettivi strategici e industriali dell’offerta sono l’accelerazione della crescita e la massimizzazione della creazione di valore per tutti gli stakeholder mediante l’aggregazione tra due banche che potrà realizzarsi in modo rapido ed efficace anche grazie a modelli di business affini e valori condivisi». Il nuovo gruppo raggiungerà ricavi consolidati superiori a 7 miliardi di euro, una massa di attività della clientela di 380 miliardi e 6 milioni di clienti.

«Questa operazione basata su logiche industriali rappresenta un’opportunità unica di creare un gruppo bancario leader in Italia, con due banche complementari che hanno modelli di business coerenti e che condividono gli stessi valori. Il nuovo gruppo beneficerà di una scala significativa in termini di clientela, presenza geografica e sinergie, che consentirà di creare ulteriore valore per gli stakeholder di entrambi gli istituti», ha dichiarato l’a.d. Papa.

La redditività del gruppo bancario risultante dall’operazione beneficerà di sinergie di ricavo stimate a regime fino a circa 100 milioni di euro ante imposte per anno, derivanti dall’incremento della produttività per cliente e per sportello su livelli allineati a quelli dell’offerente, anche in conseguenza della condivisione delle fabbriche prodotto e delle opportunità di cross-selling nei segmenti di business ad alto valore aggiunto (wealth management, bancassurance e specialty finance).  Le sinergie di costo sono stimate a regime fino a circa 190 milioni ante imposte per anno, in conseguenza di economie di scala e di una migliore efficienza operativa. Previsioni che, secondo l’a.d. Papa, sono molto prudenti, «com’è sempre stato nello stile della banca».

Nel frattempo, Bper ha anche annunciato i risultati del 2024, chiuso con un utile netto in crescita del 4,1% a 1,4 miliardi e la proposta di distribuzione di 60 centesimi di euro di dividendo per azione. I proventi operativi del gruppo (ossia i ricavi), ammontano a 5,6 miliardi, a fronte di 3 miliardi di costi.

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