Borsa
TIM torna sopra i 45 cent sull’onda del roadshow del nuovo piano
TIM torna ai massimi di Borsa spinta dai conti e dal nuovo piano industriale che l’amministratore delegato Luigi Gubitosi (nella foto) sta portando in roadshow. Il titolo ha rivisto infatti la soglia dei 45 centesimi, un valore che non toccava da marzo 2020. Un rialzo del 3,7% la spinge sui massimi di un anno mentre il gruppo sta portando in roadshow il suo piano industriale, approvato insieme ai conti due settimane. Dagli incontri sono emersi “messaggi positivi”, secondo quanto riferito dagli analisti di Deutsche Bank, che hanno incontrato virtualmente il team guidato dall’a.d. Luigi Gubitosi la scorsa settimana.
Le indicazioni, si legge in un report dell’istituto tedesco, sostengono la previsione un miglioramento di ricavi e margini industriali nel corso di quest’anno. Eventuali novità concrete sulla rete unica potrebbero portare a ulteriori sviluppi positivi e in questo senso, secondo Deutsche Bank, la futura presenza del presidente della Cassa Depositi e Prestiti nel cda di TIM “potrebbe essere un passo nella giusta direzione”. Anche gli analista di BofA/Merrill Lynch promuovono il titolo con una raccomandazione di buy: «La stabilità nel 2021 è la chiave per una rivalutazione». Dal punto di vista dell’analisi tecnica, scrive Teleborsa, «si nota che Telecom mantiene forza relativa positiva in confronto con l’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale +14,22%, rispetto a +4,48% del principale indice della Borsa di Milano». Le implicazioni tecniche propendono «per un ampliamento della performance in senso rialzista, con resistenza vista a quota 0,4841».
Il nuovo piano ‘Beyond Connectivity’ che, in continuità con i precedenti, rinnova ed estende gli obiettivi finanziari e di sostenibilità al 2023, prevede di generare complessivamente a fine periodo circa 4 miliardi di flussi di cassa per gli azionisti, di ridurre l’indebitamento a circa 16,5 miliardi, portando il rapporto tra debito e Ebitda a 2,6x (sempre nel 2023), in un contesto di ricavi di gruppo organici stabili o in leggera crescita.
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