Borsa

Snam annuncia nuovo piano: crescita utili del 5,5% e investimenti per 6,5 mld

21 Novembre 2019

In uno scenario nazionale e internazionale che prevede una crescita significativa della domanda di gas per i prossimi anni, in particolare nelle Americhe e in Cina, Snam ha annunciato il nuovo piano industriale 2019-2023, che promette una crescita annua dell’utile netto del 4%, degli utili per azioni (eps) del 5,5% e investimenti per 6,5 miliardi.

Il piano ha confermato la politica dei dividendi, attesti in crescita del 5% fino al 2022 e la ripresa del programma di buyback, attraverso il lancio di una tranche da 150 milione di euro, nell’ambito dell’autorizzazione ricevuta dall’assemblea degli azionisti lo scorso 2 aprile.  «Con il nuovo piano al 2023 – commenta l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà – rafforziamo il ruolo di Snam nella transizione energetica e proseguiamo il percorso di crescita e di remunerazione degli azionisti facendo leva sui risultati raggiunti in questi anni, sulla maggiore efficienza operativa e sulla riduzione degli oneri finanziari, sulla totale integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance nella gestione dell’azienda e su uno scenario di mercato nel quale le nostre infrastrutture hanno un ruolo sempre più centrale per la decarbonizzazione».

Nel delineare il contesto macroeconomico del nuovo piano, l’azienda  ha rimarcato come il gas naturale si stia affermando come fonte energetica sempre più abbondante e competitiva nonché come soluzione immediata ed economica per sostituire il carbone nella generazione elettrica e il diesel nei trasporti.  «Questo trend è particolarmente evidente in Italia, dove nel 2019 è atteso un incremento dei consumi del 4,4% rispetto allo scorso anno (75,9 miliardi di metri cubi rispetto a 72,7 miliardi), grazie soprattutto a una previsione di crescita di circa il 12% nel settore termoelettrico. Il ricorso al gas nella generazione termoelettrica è destinato ad aumentare anche nei prossimi anni per sostituire circa 8 Gigawatt di capacità di generazione a carbone».

Nel lungo termine, viene sottolineato,« il gas non è più solo visto come fonte di transizione ma come un pilastro di un mondo decarbonizzato, in particolare nei diversi settori difficili da elettrificare». Tale ruolo verrà rafforzato grazie al rapido sviluppo dei gas rinnovabili, in particolare della filiera del biometano, che potrà crescere a ritmo sostenuto in Italia anche a seguito degli investimenti di Snam, e alle numerose iniziative in corso in tutto il mondo per produrre l’idrogeno da fonti rinnovabili a costi sempre più competitivi. Secondo uno studio di Navigant, l’Europa garantirebbe un risparmio annuo al sistema di 217 miliardi di euro dal 2050 in uno scenario con 270 miliardi di metri cubi di gas rinnovabili, rispetto a uno scenario che non ne preveda l’utilizzo.

Per Snam la crescita rispetto al piano precedente è riconducibile sia ai nuovi business della transizione energetica sia all’incremento degli investimenti in sostituzioni. In dettaglio, 5,3 miliardi di euro riguardano investimenti nella rete di trasporto, 800 milioni nello stoccaggio e rigassificazione e 400 milioni in nuovi business legati alla transizione energetica.

Alverà ha poi ribadito la fiducia della società nelle potenzialità dell’idrogeno come vettore energetico pulito e ritiene che abilitarne l’inserimento nelle reti gas possa contribuire allo sviluppo della produzione di idrogeno da fonti rinnovabili abbattendone i costi. Lo scorso aprile, in Campania, Snam ha effettuato con successo la sperimentazione di una miscela di idrogeno al 5% in volume con gas naturale in un tratto di rete di trasmissione, servendo due utenze industriali. Tale sperimentazione sarà ripetuta entro fine anno raddoppiando al 10% la quantità di idrogeno immessa in rete. Queste iniziative sono finalizzate a rendere gli asset dell’azienda sempre più pronti ad accogliere crescenti quantitativi di idrogeno.

«Abbiamo voluto destinare maggiori risorse all’innovazione e all’accelerazione dei nuovi business green del progetto SnamTec, pari a oltre il 20% del totale degli investimenti al 2023, per accrescere la presenza di Snam nel settore del biometano, confermare l’impegno nella mobilità sostenibile e nell’efficienza energetica ed essere tra i pionieri nell’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico pulito del futuro. Siamo convinti che l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili darà un contributo determinante al raggiungimento degli obiettivi climatici e che l’Europa e l’Italia potranno essere leader nello sviluppo della tecnologia. Entro fine anno raddoppieremo la nostra sperimentazione nella rete di trasmissione, portando la miscela di idrogeno al 10%», ha concluso Alverà.

Il nuovo piano prevede, infine, una significativa riduzione dell’impatto delle attività di Snam. In particolare, le emissioni di metano saranno ridotte del 40% al 2025 (con base 2016) rispetto al target del 25% del precedente piano. Questo obiettivo sarà raggiunto tramite l’applicazione alla rete di una campagna di individuazione e riparazione delle fuoriuscite di metano (Leak Detection and Repair), la sostituzione massima di componentistica di rete e centrali, l’adozione delle migliori tecnologie disponibili.

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