Borsa

Il 2021 di Piazza Affari, a spingere il listino sono i titoli bancari

31 Dicembre 2021

Il 2021 è stato un anno fortunato per Piazza Affari, nonostante le difficoltà generate dalla pandemia, soprattutto a causa della varianti del Covid 19. Il FTSE MIB, il più significativo indice azionario della Borsa Italiana, durante l’anno che sta per chiudersi ha registrato una crescita del 21,5% superando ampiamente i massimi raggiunti dal 2008. L’Indice FTSE MIB misura la performance di quaranta titoli italiani e ha l’intento di riprodurre le ponderazioni del settore allargato del mercato azionario italiano.

Il risultato del 2021 proietta così il listino delle quaranta società italiane a maggior capitalizzazione tra le migliori tre borse d’Europa. Ad oggi, infatti, solo l’AEX olandese (+27 percento) e il CAC40 francese (+24 percento) hanno registrato ritorni superiori.

A spingere il listino sono in particolare i titoli bancari. Le azioni bancarie in Italia sono infatti di assoluta rilevanza e sono una componente basilare dei principali titoli quotati in Borsa.

La banca con rendimenti migliori a Piazza Affari nel 2021 è stata UniCredit. Gli investitori, che portano a casa un ritorno totale del 51,53 percento, hanno apprezzato il nuovo ceo Andrea Orcel, che peraltro ha detto no al governo quando spingeva per l’operazione strategica con Mps, operazione che presentava più di una perplessità a livello di capitale. Soprattutto però è stato gradito il piano industriale che promette di erogare 16 miliardi di dividendi agli azionisti entro il 2024.

Al secondo posto tra i titoli bancari del FTSE Mib c’è Banca Generali, una banca orientata prevalentemente alla consulenza finanziaria e alla gestione del patrimonio finanziario delle famiglie. L’istituto del gruppo Generali è ormai da anni tra le società quotate a maggior crescita. Da inizio anno ha regalato ai suoi investitori un ritorno totale del 49 percento, comprensivo del maxi dividendo cumulato per gli esercizi 2019-20 che ha portato in dote agli azionisti ben 2,7 euro ad azione. Somma alla quale si aggiungerà un ulteriore cedola da 0,6 euro che sarà corrisposta a febbraio 2022. Gli investitori hanno apprezzato la capacità della banca di crescere in modo sostenibile concretizzando investimenti Esg. La capitalizzazione nel 2021 ha così raggiunto più di 5 miliardi. A febbraio Generali presenterà il nuovo piano industriale.

Banco BPM si piazza invece al terzo posto e il suo titolo è cresciuto del 48 percento. BPM potrebbe essere protagonista dell’accordo con Unipol per la creazione del terzo polo bancario.

Ai piedi del podio ci sono Azimut e Mediobanca. Per gli investitori di Azimut il ritorno totale è del 43,90 percento, dato leggermente superiore a quello di Mediobanca che si attesta +41,45 percento.

Chiudono la classifica società che sono cresciute ma a ritmi inferiori. Banca Mediolanum mette a segno una performance del 20,54 percento, nell’anno della scomparsa del suo fondatore Ennio Doris. Bper si ferma al 19,39 percento e Intesa Sanpaolo rende “solo” il 18,06 percento ai suoi investitori. L’ultimo posto è per Fineco. Dopo un 2020 da record, la banca guidata da Alessandro Foti mette a segno una crescita sul FTSE Mib pari al +14,33 percento.

A fine dicembre 2021 si contano sui mercati di Borsa Italiana 407 società quotate, di cui 232 sul mercato Euronext Milan (di cui 74 sul segmento STAR), 1 strumenti FIA sul
mercato MIV e 174 su Euronext Growth Milan (il mercato di crescita dedicato alle piccole e medie imprese). Nel 2021 a Piazza Affari si sono registrate 49 IPO, 5 su EXM (Euronext Milan) e 44 su EGM (Euronext Growth Milan).

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