Borsa
Gli occhi di Piazza Affari su TIM, dopo la trimestrale con 1,2 mld di utili
Dopo una partenza brillante (+3%), i titoli di Telecom Italia continuano a tenere il passo a Piazza Affari, dove nel primo pomeriggio guadagnavano l’1% circa. L’interesse del mercato si è acceso dopo che ieri sera il consiglio di amministrazione della società, riunitosi oggi sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha approvato la relazione finanziaria del Gruppo TIM al 30 settembre 2020. L’utile netto è risultato sopra le attese, attestandosi a 500 milioni di euro nel terzo trimestre e a 1,2 miliardi euro nei nove mesi (+38% anno su anno), un risultato che beneficia anche del positivo effetto fiscale per le minori imposte di esercizi precedenti.
Nel periodo luglio-settembre, i ricavi di gruppo si sono attestati a 3,9 miliardi di euro (-5% a/a organico) con un trend in miglioramento (+5 punti percentuali) rispetto al trimestre precedente. In particolare, i ricavi da servizi sono stati pari a 3,5 miliardi di euro, con un trend rispetto all’anno precedente (- 6,4%) anch’esso in miglioramento sul secondo trimestre (-8,2%).
Nel terzo trimestre il gruppo guidato dall’amministratore delegato Luigi Gubitosi «ha accelerato ulteriormente la generazione di cassa, interamente ascrivibile alla gestione ordinaria», risultato conseguito attraverso la razionalizzazione del portafoglio prodotti e la politica di maggior disciplina nella gestione commerciale «che, pur comportando una flessione dei ricavi nel breve termine, produce un incremento nella generazione di cassa e nella soddisfazione dei clienti». Nel corso dei nove mesi il Customer Satisfaction Index è infatti migliorato del 4% nel mobile, del 2% nel fisso e del 6% per i clienti Top. Il gruppo ha confermato le previsioni per fine anno, ossia di un calo dell’ebitda (margine operativo lordo) attorno al 5-9% e una stabilizzazione nei due esercizi successivi, mentre il consensus degli analisti è più prudente e prevede un caldo del margine operativo lordo invece più vicino alla parte alta della forbice.
La riduzione dell’indebitamento finanziario netto continua anche nel terzo trimestre, grazie alla progressiva stabilizzazione degli indicatori commerciali e finanziari del Gruppo. I debiti finanziari netti al 30 settembre sono scesi di 2.199 milioni di euro da fine 2019 e di 3.354 milioni di euro rispetto a fine 2018, attestandosi a 25.469 milioni di euro (ovvero 20.741 milioni di euro su base after lease). L’equity free cash flow ha contribuito per 1.666 milioni di euro. Un ulteriore contributo alla cassa è poi arrivato a ottobre con la cessione ad Ardian Infrastructure di una quota di minoranza indiretti in INWIT (la società co-controllata da TIM e Vodafone che detiene 11 mila torri mobili in Italia). L’operazione avrà un controvalore complessivo di 1,6 miliardi di euro.
Per quanto riguarda FiberCop, la società unica che riunirà la rete secondaria in rame e FlashFiber, joint venture di TIM e Fastweb, l’avvio dell’operatività è prevista per il primo trimestre 2021 una volta ottenute le autorizzazioni richieste. Al contempo prosegue il lavoro per la creazione di una rete unica (AccessCo), attraverso un costante dialogo con il Governo e Cassa Depositi e Prestiti.
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