Borsa
Borse con il vento in poppa nei primi sei mesi dell’anno. Durerà?
Niente ostacoli per le borse, che in questi primi sei mesi dell’anno portano a casa risultati positivi. Nel corso del semestre infatti i principali listini azionari a livello globale hanno avuto ritorni positivi in doppia cifra.
In particolare l’Eurostoxx 50 e l’S&P 500 hanno registrato rispettivamente performance del +15 per cento e +13 per cento circa in euro. Il fatto che il più importante indice azionario al mondo, l’S&P 500, sia tornato in fase rialzista potrebbe essere derubricato a fattore di tipo tecnico. Ma anche gli osservatori più cauti di fronte a questa istantanea non possono non riconoscere una decisa ripresa dei corsi azionari: l’indice ha recuperato il 20 per cento dai minimi di ottobre e questo significa che è entrato in un nuovo mercato toro.
Più nel dettaglio il rally che si è verificato, con alcune eccezioni, a livello globale è dovuto alla prospettiva che le principali banche centrali possano essere vicine alla fine del ciclo di politica monetaria restrittiva e grazie alla crescita del prodotto interno lordo che seppur in diminuzione sia negli Stati Uniti che nell’Eurozona si è dimostrata superiore alle attese degli analisti.
L’indice Nasdaq ha avuto i migliori ritorni da inizio anno con una performance vicina al 32 per cento in Euro mentre l’indice S&P 500 è ora oltre il 20% al di sopra del minimo di ottobre 2022. Tuttavia è da notare come la maggior parte dei guadagni sia stata trainata da tre settori: informatica, comunicazioni e beni di consumo discrezionali, e all’interno di questi, solo da pochi titoli. In effetti, sette titoli hanno contribuito al rialzo del 10 per cento dell’S&P 500 quest’anno: Nvidia, Tesla, Google (Alphabet), Microsoft, Apple, Amazon e Meta. In particolare Nvidia, società particolarmente coinvolta nel campo dell’intelligenza artificiale, ha raddoppiato le stime delle vendite sul secondo trimestre a 11 miliardi di dollari. Questa cifra rappresenta circa la metà del totale del fatturato dello scorso anno.
Anche in Europa il mercato azionario ha registrato ritorni positivi del + 13 per cent circa. A spiccare sono stati anche in questo caso titoli legati alla tecnologia come ASML (+27 per cento) ma anche titoli bancari come Unicredit (+52 per cento). Nello specifico il settore bancario europeo ha registrato utili record beneficiando del contesto di tassi più elevati sul proprio “Net Interest Margin”. A livello geografico a sottoperformare nel primo semestre è stato il mercato azionario cinese con ritorni negativi nell’ordine del -6% circa in Euro.
A soffrire sono stati da inizio anno sia negli Stati Uniti che in Europa i titoli legati al settore delle “utilities” e dell’energia a causa del ritracciamento dei prezzi di quest’ultima. Guardando Piazza Affari, i titoli migliori nel semestre sono stati appunto Unicredit +52,99 per cento, Ferrari +43,92 per cento e Bper Banca +42,66 per cento, mentre i peggiori sono stati Tenaris (-21,68 per cento), Finecobank (-22,23 per cento) e Diasorin (-25,63 per cento).
«Per quanto riguarda il mercato azionario di fondamentale importanza sarà la prossima revisione degli utili dove verrà testata la capacità delle imprese di mantenere utili superiori alle attese in un contesto in cui i consumi potrebbero incominciare ad essere impattati dalla politica restrittiva delle banche centrali. Inflazione e crescita saranno i temi sui quali il mercato si concentrerà nei prossimi mesi», commenta Andrea Mongardini, portfolio manager di Banca Generali. «Ad esempio, notiamo come l’inflazione americana sia scesa al di sotto del 5 per cento per due volte consecutive a distanza di due anni dall’ultima volta. Riteniamo pertanto che un approccio bilanciato tra il comparto ‘growth’ e quello ‘value’ possa essere adeguato per poter navigare in tale scenario. Infine dopo la sottoperformance registrata dall’inizio dell’anno guardiamo con interesse al mercato cinese, che presenta oggi valutazioni inferiori alla media storica tenendo presente l’elevata volatilità che contraddistingue il mercato asiatico. Le nostre gestioni patrimoniali offrono una gamma capace di rispondere alle esigenze dei clienti in un contesto di mercato così difficile da leggere e interpretare», conclude.
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