Borsa

Banco Bpm, gli utili dei primi 9 mesi salgono a 686 milioni (+30,9%)

6 Novembre 2019

Banco Bpm chiude i primi nove mesi dell’anno con un utile netto consolidato di 686 milioni di euro, in crescita del 30,9% rispetto al 30 settembre 2018. Il risultato, che arriva al termine di un terzo trimestre 2019 positivo e in linea con gli obiettivi, è stato conseguito in parallelo al prosieguo dell’attività di derisking, evidenziata dal calo dell’incidenza dei crediti deteriorati netti  al 5,6% (era 6,5% a fine 2018), dalla discesa del costo del credito e a fronte di una patrimonializzazione (CET1 fully loaded al
12,1%).

La gestione dei primi nove mesi dell’esercizio 2019, si legge nel comunicato diffuso dalla banca, «si è maggiormente focalizzata sullo sviluppo dell’attività commerciale, come evidenzia la crescita sia degli impieghi in bonis, sia della raccolta “core”, nonché il buon andamento della raccolta indiretta, dopo l’importante riorganizzazione della rete e la chiusura delle filiali che hanno caratterizzato lo scorso esercizio».

Gli impieghi in bonis sono saliti a 97,1 miliardi (+2,7% rispetto a dicembre 2018), mentre la raccolta diretta da clientela si attesta a 106,5 miliardi (+4,9% rispetto a dicembre 2018).  La raccolta indiretta, al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a 89,2 miliardi (+2,6% rispetto al 31 dicembre 2018), di cui 57,6 miliardi di raccolta gestita (+3,5%), osservata principalmente nel comparto dei fondi e sicav. La raccolta amministrata raggiunge invece 31,5 miliardi, in lieve aumento rispetto a fine 2018 (+ 0,9%) ma in calo del 3,4% nel confronto con il dato del 30 giugno,  principalmente per effetto del venir meno di una tranche di circa 2 miliardi di titoli governativi italiani, alcuni giunti a scadenza e altri venduti dalla clientela nel mese di agosto.

Il totale dei proventi operativi ammonta  3.105,2 milioni, in flessione del 17,2% rispetto ai primi nove mesi del 2018, variazione che scende al -9,6%, se si escludono dal confronto le plusvalenze straordinarie dello scorso anno. Ha aiutato comunque la costante diminuzione degli oneri operativi (-3,5% a/a), oltre che la discesa delle rettifiche su crediti (-41,5% rispetto al 30 settembre 2018). Si arriva così a un utile ante imposte di 884 milioni (+13,5%). Tale risultato, continua la banca, «è stato raggiunto in uno scenario macroeconomico e di tassi d’interesse negativi che continua a essere fortemente penalizzante».

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