Bollette

La farsa della liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica

23 Febbraio 2015

Sono passati vent’anni e ce ne vorranno altri tre per la fine del mercato tutelato.Tre anni in più per far capire ai consumatori cosa succederà.

Trionfali, come il Bersani di vent’anni fa, adesso ci dicono che il processo di liberalizzazione verrà così completato.

Vediamo allora a che punto siamo.

In vent’anni i consumatori non hanno visto nessun miglioramento: uno su quattro è già passato al mercato libero e paga più di prima; i prezzi sono tra i più cari in Europa.

In compenso le bollette si sono complicate a dismisura e adesso, dopo vent’anni, AEEG vuole renderle più semplici.

Le bollette sono diventate dei veri e propri bancomat, gravate una serie di balzelli sui quali campa una pletora di parassiti.

Interi comparti, pagati negli anni con le bollette dei consumatori, sono stati privatizzati: le centrali, le reti di trasporto, quelle di distribuzione e adesso anche le reti elettriche delle FFSS. Gli assets sono diventati merce di scambio con Cinesi e Ceki.

Tutti hanno giocato con i soldi delle nostre bollette: liberalizzazione all’italiana significa lasciare tutto com’è, favorire pochi e mantenere costantemente  lubrificato il “sistema”. Secondo il vecchio monopolista, e tuttora produttore di riferimento, sono i traders ad essere parassiti!

Ma il caso più eclatante è proprio la distribuzione di energia elettrica!

E’ strano che nessuno si accorga che la distribuzione è saldamente in mano ad Enel tramite un aggeggio finito sotto i riflettori, non fosse altro perché fabbricato dalla ditta di famiglia dell’attuale ministro dello sviluppo economico.

Si tratta del mitico contatore elettronico intelligente, installato a decine di milioni di esemplari su tutto il territorio nazionale.

32 milioni sono solo quelli delle reti Enel e altrettanti, forse, quelli che Enel ha piazzato ai distributori: una liberalizzazione “intelligente”.

Come sia stato possibile installare tutti questi contatori in pacifica violazione delle leggi metriche è un mistero come resta un mistero il loro funzionamento. Non si sa cosa sia possibile farci da remoto, oltre a rilevare i consumi, e senza alcun controllo legale.

Questi aggeggi, perché chiamarli strumenti di misura omologati non si può, sono il tassello di transazioni che valgono miliardi di euro.

Sulle indicazioni di questi aggeggi si compra e si vende energia, si pagano e s’incassano tasse e accise, si pagano e s’incassano incentivi alle rinnovabili e assimilate, il capacity payment alle società fallite come Sorgenia; si mantegono poi Terna e Sogin, che, con i nostri soldi, presentano bilanci imperiali.

E la legge dice che decine di milioni di contatori non omologati possono continuare a funzionare in eterno, purché non vengano rimossi! E nessuno ha niente da dire ?

www.edoardobeltrame.com

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