Bollette

Allarme dopo un solo giorno di freddo: chi ci guadagna?

8 Gennaio 2015

Non è chiaro perché, solo al primo giorno di freddo, il Ministero dello Sviluppo Economico abbia dichiarato lo stato di allarme per i consumi di gas, rientrato ieri.

“il 29/12 é stato consuntivato un volume giornaliero erogato da stoccaggio superiore al 100% della capacità di erogazione giornaliera conferita e disponibile agli utenti”.

Detto così potrebbe anche significare che il prelievo dagli stoccaggi era più del doppio di quanto previsto, ma le dichiarazioni del Ministero sono sempre criptiche.

Sembra che siano stati prelevati dagli stoccaggi 110 milioni di m3, un valore superiore alle previsioni di 93.  Potrebbe arrivare meno gas russo, potrebbe anche darsi che non ci sia gas negli stoccaggi. Mistero!

“La condizione di allarme definita dal piano emergenza gas prevede che siano gli operatori a mettere in campo tutte le azioni di mercato più opportune per consentire il ritorno alla normalità, senza il ricorso alle misure eccezionali previste nel caso scatti il livello più elevato di crisi”

Con perfetto tempismo, e solo il giorno dopo l’allarme, si materializza una metaniera che, il primo gennaio, conclude le operazioni di trasferimento di 100.000 m3 di GNL ( gas naturale liquefatto, pari a 60 milioni di m3 di gas ) al ri-gassificatore OLT di Livorno.

Forse si erano dimenticati che stava arrivando il gas a Livorno ? Perché l’allarme se lo stesso Ministro aveva rassicurato che con gli stoccaggi avremmo superato l’inverno?

Quanto ci costerà in bolletta l’allarme lo scopriremo dopo.

Vediamo invece quello che succede se torna il freddo:

“In particolare l’Autorità, con parere favorevole del Comitato emergenza gas, può richiedere a Snam Rete Gas di tagliare le forniture a quei clienti industriali che abbiano sottoscritto contratti “interrompibili” che prevedano, in cambio di sconti, la possibilità di una riduzione delle erogazioni. La stessa Autorità può chiedere a Terna di attivare le centrali elettriche alimentate ad olio combustibile o altri combustibili diversi dal gas”

Le conseguenze sarebbero tragiche per le industrie e per i consumatori, che si troverebbero in bolletta i costi per riavviare le centrali ad olio combustibile, con grande soddisfazione di Enel e degli altri produttori.

“Previsto anche il ricorso all’aumento delle importazioni, utilizzando la flessibilità dei contratti di import o facendo ricorso a contratti spot” 

Peccato che dal nord-africa arrivi la metà del gas dell’anno scorso, Putin potrebbe chiudere le valvole e così il prezzo spot del gas andrebbe alle stelle.

A febbraio di tre anni fa, il picco di consumo di gas giornaliero fu di 440 milioni di m3 e Scaroni dichiarò che c’era gas solo per tre giorni. Mucchetti a quel tempo era al Corriere e anche in quell’occasione non tornavano i conti.

www.edoardobeltrame.com

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