Bollette
Bollette elettriche: tutti più liberi di farsi fregare?
Pochi leggono con attenzione le clausole di una polizza assicurativa, o di un contratto di fornitura di gas, luce o telefono; molti sanno quanto spendono per luce e gas, ma non quanto consumano, e sono quindi facile preda di chi propone loro tariffe e contratti che non sono in grado di capire.
E’ sbagliato pensare sia una perdita di tempo ed è meglio invece fare attenzione e informarsi.
Per le forniture di energia elettrica e gas, il contratto di maggior tutela è predisposto da AEEGSI – Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico – che ne ha stabilito le clausole e ne aggiorna trimestralmente le tariffe.
Il fornitore e il cliente fanno quindi esclusivo riferimento a quelle specifiche clausole e i contenziosi sono rari perché le clausole sono chiare e tutelano, ancora oggi, tre utenti su quattro. Il contratto di maggior tutela è riservato a utenti domestici e alle piccole imprese.
La c.d. liberalizzazione del mercato ha partorito il contratto di mercato libero, dove i prezzi e, in particolare, le condizioni contrattuali sono lasciate alla libera contrattazione tra fornitore e cliente.
Non leggerle e non capirle può essere rischioso.
Passare da un contratto all’altro senza sapere quanto si consuma, è un autentico salto nel buio; in generale, il contratto di mercato libero risulta vantaggioso solo per consumi elevati.
Per AEEGSI, l’utente domestico tipo (una famiglia ) consuma in un anno 2.700 kWh di energia elettrica e 1.400 m3 di gas. Per questo consumo il risparmio ottenibile con il passaggio al mercato libero si riduce teoricamente a qualche euro.
In un contesto sempre più aggressivo, i contratti di mercato libero si sono trasformati in veri contratti di servizio, che prevedono l’acquisto di beni da parte del cliente, offerti dal fornitore che non lo vuole perdere.
È la replica di quanto accaduto per la telefonia mobile, quando ci veniva offerto il cellulare, che avremmo pagato a rate in due anni ma un recesso anticipato era soggetto a penali.
Le indagini di AEEGSI e di Federconsumatori concludono che i contratti di mercato libero, per quelli che li hanno scelti, sono risultati più onerosi di quelli tutelati.
La recente bozza del Decreto Legge sulla concorrenza prevede ora il graduale abbandono del mercato tutelato: da giugno del 2015 per il gas e da giugno 2016 per l’energia elettrica.
Secondo l’Antitrust, che sostiene il decreto, i contratti di maggior tutela ostacolano la competizione e frenano la liberalizzazione. L’addio alle tutele è peraltro un obiettivo previsto dalle direttive europee, con la differenza che gli altri, come sempre, sono pronti e noi no.
Da noi, la liberalizzazione del 1999 non è proprio mai partita perché non si è visto alcun vantaggio per il consumatore, nè in termini di prezzo nè tantomeno nella qualità dei servizi.
In compenso la stessa struttura del mercato si è appesantita con la nascita di nuovi attori, tutti riconducibili allo Stato, come il GSE, il GME e l’Acquirente unico.
Il Ministero dello Sviluppo Economico e AEEGSI criticano la bozza del decreto perché produrrebbe un immediato aumento dei prezzi per i consumatori e priverebbe la tutela alle categorie più disagiate, del tutto impreparate all’attacco di fornitori senza scrupoli.
Il consumatore insomma non sembra in grado di valutare offerte formulate in modo opaco e incomprensibile né ai metodi fuorvianti e truffaldini utilizzati spesso dai potenziali fornitori; da notare, a tale proposito, che per vendere energia elettrica non c’è neppure bisogno di un’autorizzazione.
Un consiglio pratico è di iscriversi gratuitamente al www.registrodelleopposizioni.it telefonando, da casa, al numero verde 800265265
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