Bollette
Addio al mercato tutelato di gas e luce: sarà una giungla!
La bozza del Decreto Legge sulla concorrenza prevede l’abbandono del mercato tutelato del gas dal prossimo giugno e di quello dell’energia elettrica dal giugno 2016. Gli utenti che nel frattempo lo hanno già scelto, e sono un quarto del totale, non solo non hanno capito bene cosa facevano ma, facendo i conti, hanno anche speso di più.
E’ meglio quindi che i consumatori si preparino per tempo: gli interessati saranno milioni.
Per capire il radicale cambiamento che ci aspetta, vediamo com’era prima: per la fornitura di energia elettrica e di gas, il contratto di maggior tutela era predisposto dall’Autorità per l’energia e il gas, che ne stabiliva le clausole e ne aggiornava trimestralmente le tariffe; con quel contratto, il fornitore e il cliente facevano esclusivo riferimento a clausole “tutelanti” le fasce di consumo più basse.
In un contratto di mercato libero, le condizioni contrattuali e le tariffe sono lasciate alla libera contrattazione tra le parti e l’unico riferimento per utente e fornitore, in caso di contestazioni, resterà il Codice Civile. Ma chi potrà andare in tribunale per una bolletta?
Siamo pigri e abbiamo la pessima abitudine di non leggere le clausole contrattuali di una polizza assicurativa o di un contratto telefonico.
Non farlo per luce e gas è peggio perché, se sono pochi quelli che sanno quanto spendono all’anno, sono rarissimi quelli che sanno quanto consumano. passare al mercato libero, senza sapere quanto si consuma, è un autentico salto nel buio.
In un mercato, che diverrà sempre più aggressivo, i contratti di mercato libero sono già contratti di servizi, che prevedono l’acquisto di altri beni da parte del cliente; il fornitore, pur di non perdere i propri clienti, invece di spiegare quanto spendono, li confonde con i gadgets.
Si replica così il trucco utilizzato per la telefonia mobile: ci danno un tablet, che pagheremo a rate in due anni, senza poterne venire fuori, a meno di pagare penali.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, e la stessa Autorità, criticano la bozza del decreto perché, dicono, “produrrebbe un immediato aumento dei prezzi per i consumatori e priverebbe la tutela alle categorie più disagiate”.
Ed è sufficiente “smanettare” sul sito dell’Autorità per capire che già ora il mercato libero non conviene.
Prima di cambiare tutto, e con una popolazione di utenti totalmente impreparata, è utile vedere come fanno nella patria del libero mercato:l’Inghilterra.
OFGEM, la locale Autorità per l’energia, definita watchdog (lett. cane da guardia), è un vero mastino; la bolletta inglese dà le poche, ma essenziali informazioni all’utente e il supporto al consumatore é costante, come la recente procedura di certificazione dei siti web che confrontano le tariffe.
In Inghilterra hanno cominciato ai tempi della Thatcher: perché non fare tesoro dell’esperienza inglese, visto che ne sanno molto di più di noi?
www.edoardobeltrame.com
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