A Venezia appuntamento col cambiamento
Questo week-end ha visto il ritorno del tradizionale appuntamento con Inspiring PR, il Festival delle Relazioni Pubbliche animato dalla delegazione del Triveneto di Ferpi, la Federazione Relazioni Pubbliche italiana. La location è sempre quella, d’eccezione, della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia. La scelta della città lagunare si conferma anche quest’anno azzeccata, non solo per le straordinarie condizioni climatiche di sabato scorso. Simbolo, a torto o a ragione, del turismo di massa e dell’omologazione incontrollabile determinata dalla globalizzazione dei gusti, il capoluogo veneto conserva un carattere arcaico e peculiare legato al suo essere “sospeso sull’acqua”. Nonché su un passato glorioso che è allo stesso tempo eredità impegnativa e sfida continua.
In una città volente o nolente sempre uguale a sé stessa (o interpretata come tale da coloro che si accontentano della sua immagine meramente turistica) è ancora più interessante affrontare il tema del cambiamento. Termine passe-partout invocato in molti ambiti: dalla politica in cerca di rilegittimazione al marketing tentato dalla scorciatoia di offrire una fonte di novità costante ai consumatori. Eppure, “cambiare” non è solo un passo verso una nuova direzione, è anche una cesura più o meno dolorosa, una torsione di noi stessi al di fuori del binario fin qui tracciato. Cambiare può essere un’esigenza personale, un imperativo professionale, un obiettivo organizzativo, uno stimolo volontaristico da condividere con gli altri. Per i professionisti della comunicazione di Inspiring PR, vera e propria community cresciuta stabilmente nel corso delle quattro edizioni passate, il cambiamento è stato innanzitutto una sfida da declinare in diversi percorsi ed esperienze di vita. Il Presidente di Ferpi, Pierdonato Vercellone, ha invitato gli associati nel suo intervento di saluto a riscoprire l’orgoglio della professione, a rendere “visibile” il proprio contributo non di “persuasori occulti” ma di “persuasori nascosti”.
A seguire gli interventi della giornalista Francesca Folda con la storia del suo viaggio di rigenerazione professionale e umana in Africa (“impariamo a disimparare, non si può pensare di essere sempre preparati ma occorre essere costantemente pronti” alla novità). Il cofondatore della premiata azienda pugliese Blackshape Angelo Petrosillo, che ha condiviso con la platea il percorso accidentato di chi vuole fare impresa e il potere inibitore della “cultura dell’alibi”. La carica dirompente dei “meme” raccontata con ironia dalla comunicatrice Julija Stevanovic, le contraddizioni in noi stessi e il fascino delle molte vite professionali nella testimonianza di Alessandro Marchetti, la difficoltà di promuovere un autentico cambiamento organizzativo all’insegna del principio giapponese dell’hitozokuri (l’arte di far crescere le persone) nell’appassionata lectio di Fabio Cappellozza, Presidente di Considi. E poi, per le aziende, la fine dell’”opzione del silenzio” e l’esigenza di prendere posizione sulle grandi tematiche che stanno a cuore all’opinione pubblica nell’intervento di Fabio Ventoruzzo, Vicepresidente del Reputation Institute. E poi la forza dirompente dell’innovazione incarnata da Alessandro Rimassa (cofondatore della TAG Innovation School), l’approccio innovativo alla leadership e il brivido del rischio dello startupper Filippo Scorza, la necessità di affrontare il cambiamento come gestione della complessità sociale e ricomposizione di una nuova frattura tra umano e tecnologico secondo il professor Piero Domenici, l’importanza dell’ascolto dei messaggi amplificati e diffusi nella Rete secondo Alessandro Cederle di Eco della Stampa, il “riciclo” creativo degli oggetti e il cambio di vita sperimentato da Lorenzo Bassotti, il potere terapeutico della scrittura nell’emozionante storia di Alessandra Perotti.
Non poteva mancare anche quest’anno il premio alla miglior campagna di comunicazione, attribuito all’Osservatorio Malattie Rare (OMAR) per le sue meritorie attività di sensibilizzazione su un tema spesso marginalizzato. Menzione speciale al ciclo di conferenze “Segnavie” promosso dalla Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, esempio di uno sforzo divulgativo che ha provvidenzialmente abbattuto le barriere tra le aule universitarie e la “piazza”, mettendo a tu per tu con il grande pubblico autorevoli nomi dell’accademia.
Quinta edizione che dimostra dunque tutta la vitalità del format: un tema caratterizzante, un gruppo di relatori con stili e percorsi di vita diversi, il piacere di porre le basi di una comunità di professionisti che gusta ogni anno il piacere di rincontrarsi e confrontarsi. I presupposti migliori per un’autentica ispirazione.
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