UE
#succedeinEuropa: la rassegna stampa dalle istituzioni Ue
A Strasburgo, l’ultima volta di questi 5 anni
Durante la sessione plenaria di questa settimana, il Parlamento Europeo ha approvato una serie di dossier importanti. È il caso ad esempio della direttiva sui lavoratori della gig economy, che stabilisce una serie di diritti minimi di cui dovranno godere i lavoratori del settore a livello europeo. Tra le varie disposizioni, viene stabilito un massimo di sei mesi per i periodi di prova, vengono introdotto norme sugli orari e le retribuzioni e si specifica che la formazione deve essere a carico del datore di lavoro. L’iter non è concluso: sarà il Consiglio ora a doversi esprimere, per tramite dei Ministri competenti degli Stati membri. È stato votato anche il regolamento sui whistleblowers, ovvero gli informatori che rivelano violazioni del diritto comunitario in settori chiave per l’interesse pubblico, per i quali si prevedono una serie di tutele volte a evitare rappresaglie e ripercussioni. È stata invece rinviata alla prossima legislatura l’approvazione del coordinamento europeo dei regimi di sicurezza sociale, a causa delle divisioni presenti tra i gruppi, così come, sul progetto di regolamento per lo sviluppo delle auto autonome e connesse, il Parlamento la proposta di utilizzare il 5G e scegliendo il Wi-Fi. La cosa ha suscitato molte polemiche, dato che alcune case automobilistiche il Wi-Fi è obsoleto e per giunta la scelta violerebbe il principio di neutralità tecnologica a cui deve attenersi l’UE. Questa settimana, inoltre, Greta Thumberg è stata ospite al Parlamento, in Commissione Ambiente: qui trovate il video. Quella appena conclusasi è stata l’ultima sessione di Strasburgo di questa legislatura… a meno che il Parlamento britannico non voti un nuovo accordo sulla Brexit: in quel caso, infatti, il Parlamento Europeo potrebbe riunirsi in seduta straordinaria per approvarlo a sua volta.
Consiglio e Commissione, le ultime notizie
La settimana si è aperta con l’approvazione da parte del Consiglio della Riforma del Copyright. La riforma era stata votata dal Parlamento a marzo, in un voto molto combattuto. Il fulcro è stato l’art. 13 della riforma, che attribuisce alle piattaforme molte più responsabilità di controllo sui contenuti che vengono caricati dagli utenti. Un tale onere infatti potrebbe difficoltà per le piccole piattaforme che non possono permettersi sistemi di controllo automatici sugli upload degli utenti, come invece fanno già con discreto successo piattaforme come YouTube. Il Consiglio ha inoltre approvato la riduzione delle emissioni di CO2 da parte delle auto. La Commissione Europea, invece, ha dato la sua autorizzazione per la vendita delle acciaierie ArcelorMittal Ostrava (tra cui figura l’ILVA di Taranto) al gruppo anglo-indiano Liberty House, e ha rinnovato le sue preoccupazione per il rispetto dello stato di diritto in Romania.
Timmermans e Weber si scontrano, ma i sondaggi premiano Farage
C’è stato un confronto TV su France24 tra Weber e Timmermans, i candidati alla Presidenza della Commissione Europea per il Partito Popolare Europeo e per i Socialisti&Democratici. I momenti di maggiore differenziazione quando si è parlato di austerity, con Timmermans che ha lodato il Portogallo per le sue politiche sociali e ha detto chiaramente che Macron è di destra, e sul fronte alleanze, quando Timmermans ha accusato il PPE di strizzare l’occhio all’estrema destra (senza però menzionare Orban) e Weber ha chiesto provocatoriamente se i Socialisti intendono lavorare la GUE, la sinistra che ha al suo interno partiti anti-europei. Nei sondaggi, tuttavia, tornano a crescere gli anti-europeisti per effetto dell’inclusione del Regno Unito: il Brexit Party, il nuovo partito di Nigel Farage, sarebbe infatti maggioritario in UK, secondo YouGov. Anche secondo le proiezioni del Parlamento Europeo (le ultime prima del voto), infatti, i due gruppi principali, la destra del PPE e la sinistra S&D, perdono posizioni rispetto alle precedenti rilevazioni, un trend che sembra prodursi anche in Italia. Nel frattempo, continuano le polemiche sulle nuove regole di Facebook per le inserzioni, accusate di favorire i partiti euroscettici per l’obbligo di rivolgere le inserzioni a utenti situati nello stesso Stato membro di chi le sponsorizza (mentre i partiti più europeisti fanno campagne più pan-europee). Dopo le proteste di partiti e istituzioni europee, ora Facebook starebbe pensando di introdurre delle eccezioni.
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