Partiti e politici
Pizzarotti e Falasca lasciano +Europa e vanno con Calenda:centrale il no a Renzi
Alla fine le anticipazioni e le voci che circolavano si sono rivelate vere. Avevamo raccontato il caos all’interno della lista “Stati Uniti d’Europa“, ma oggi è ufficiale: Federico Pizzarotti lascia +Europa, dimettendosi quindi da presidente, e aderisce al progetto europeo di Carlo Calenda.
Non è chiaro se l’ex Sindaco di Parma aderirà al partito (si parla di un percorso indipendente al fianco di Azione), ma Calenda ne ha ufficializzato la candidatura, nella circoscrizione Nord-Est, nella lista “Azione-Siamo Europei”.
Queste le parole di Pizzarotti, che in un post sui suoi canali social, ha spiegato la sua scelta:
Lascio Più Europa!
Cari amici e compagni di viaggio,
mi rivolgo a voi con il cuore pesante, conscio della delicatezza e della portata della mia decisione. Questo è un messaggio difficile e che non pensavo mi sarei trovato a scrivere, poiché porta con sé un peso emotivo che solo coloro che hanno vissuto la nostra avventura possono comprendere appieno.
Fin dall’inizio, il mio ingresso in +Europa, scelta fatta in virtù delle storiche battaglie per i diritti e le libertà individuali e per le iniziative fatte insieme negli anni, aveva come obiettivo far crescere il partito nei territori e aggiungendo temi, iniziative e intenti nuovi.
Tuttavia, negli ultimi tempi, ho assistito a una serie di scelte e di direzioni assunte dal nostro segretario che non riesco a condividere e che, a malincuore, non posso sostenere. Sento che le decisioni recenti non solo si discostano dall’essenza dei nostri principi fondanti, ma rischiano anche di snaturare completamente il progetto per cui tutti abbiamo lavorato e per il quale abbiamo sacrificato innumerevoli ore di impegno e passione.
Questa alleanza, per me anomala, con Italia Viva sta contaminando l’iniziativa di Più Europa con un modo di intendere la politica – quello di Cuffaro e della Nuova DC con i suoi candidati, della moglie di Mastella o della rete di Cesaro in Campania – poco “europei” e molto distanti dal nostro modo di fare politica e dalla nostra missione originale.
Un’alleanza che non ha messo al centro i temi o le famiglie europee, ma il solo intento di superare la soglia del 4% ed eleggere qualcuno.
Un’alleanza che non verrebbe dimenticata il giorno dopo, come qualcuno spera, ma che mette di fatto fine alla novità finora rappresentata da +E.
Dopo discussioni animate e un personalissimo esame di coscienza, sono giunto alla sofferta conclusione che il mio cammino all’interno del partito deve concludersi qui.
La decisione di allontanarmi non è stata presa alla leggera, ma con il massimo rispetto per gli ideali che ci hanno uniti e per le persone che continuano a lottare per essi. Non è una scelta contro nessuno, ma una necessità personale di rimanere fedele a me stesso e ai valori che mi hanno spinto a intraprendere questa avventura.
“Non c’è politica senza cultura, altrimenti è solo un consiglio d’amministrazione. In politica non è più scontato metterci degli ideali” diceva Emma Bonino, e per me l’interpretazione senza filtri di questa” lista di scopo” è proprio che risulta solo un consiglio di amministrazione.
Dove non c’è unità di intenti, se non essere eletti, con soggetti che appartengono a famiglie europee diverse, indebolendo i liberali.
Le rivoluzioni partono dagli ideali comuni, non da unioni costruite per interesse, e senza prospettive.
Lascio la comoda candidatura garantita da presidente di partito, per intraprendere un percorso indipendente, non senza rischi ma in cui credere senza gli imbarazzi per compagni di viaggio che non vorrei avere a fianco.
Lascio con la speranza che il partito possa ritrovare la sua bussola morale e tornare al percorso che mi aveva avvicinato. Anche se i nostri sentieri si separano, continuerò a combattere per le nostre cause comuni in altri modi, portando sempre con me le lezioni apprese e gli affetti nati in questi anni insieme.
Vi auguro il meglio, con la promessa che il mio impegno per un mondo più giusto non si estinguerà mai. Sarò sempre grato per il tempo condiviso, le battaglie affrontate. Spero che un giorno, i nostri sentieri possano incrociarsi nuovamente, sotto migliori auspici.
Con affetto e rispetto,
Federico Pizzarotti
Carlo Calenda ha dichiarato di essere molto contento che Federico Pizzarotti, Piercamillo Falasca, Concetta Bianco (nella foto di copertina insieme a Calenda e Elena Bonetti) e tutta la loro area aderiscano alla lista Siamo Europei, e ha aggiunto:
Loro rappresentano quella parte di +Europa che ha sempre ritenuto naturale un’alleanza con Azione in termini di valori, comportamenti e politiche.
Sono al contempo molto dispiaciuto che il resto di Più Europa abbia deciso di seguire un percorso che li mette insieme a persone che contraddicono tutti i valori europei a cui si sono sempre ispirati.
Alle dimissioni di Pizzarotti sono seguite quelle di Piercamillo Falasca:
Pochi minuti fa, ho rassegnato le mie dimissioni dall’incarico di vicesegretario di Più Europa. Il mio dissenso dalla linea assunta dal partito rispetto alle prossime elezioni europee del 9 giugno 2024 è ormai pubblico e palese. È altrettanto pubblico il dissenso verso la costante riduzione del partito (nato con l’ambizione di essere la casa degli europeisti liberali) nel solo comitato elettorale di Emma Bonino.
La responsabilità che si assume oggi la segreteria, di cui molti iscritti ed elettori si accorgeranno nei prossimi mesi, è aver di fatto ceduto la guida di Più Europa a Matteo Renzi e al suo comitato d’affari. Questa è una scelta che alcuni esponenti del partito hanno perseguito razionalmente da mesi. Personalmente, avevo scommesso sul fatto che il nuovo corso del partito avrebbe permesso a Più Europa di compiere un salto di qualità rispetto al modus operandi del passato. Al momento, non è accaduto e di questo certamente me ne assumo pro quota la responsabilità. Ad maiora.
Numerose le reazioni degli iscritti, sia a favore che contro questa scelta, ma è evidente la fuoriuscita del gruppo che Pizzarotti aveva portato con sé dalle sue precedenti esperienze con Italia in Comune e Lista Civica Nazionale. Un esempio su tutti è Cristina Bicceri, ex Coordinatrice regionale di Italia in Comune in Liguria e Membro (ormai ex) della Direzione Nazionale di +Europa.
Immediata la replica di Riccardo Magi, Segretario di +Europa e sostenitore con Emma Bonino dell’accordo che porterà alla creazione della lista di scopo con Matteo Renzi e gli altri alleati degli “Stati Uniti d’Europa”:
+Europa ha intrapreso un percorso democratico per la definizione dell’accordo per la lista Stati Uniti d’Europa alle Europee.
Nell’Assemblea nazionale che si è tenuta lo scorso fine settimana la mozione che mi impegnava, da Segretario, assieme al Presidente a proseguire nel sostegno al progetto lanciato da Emma Bonino, è stata approvata con 70 voti a favore, nessun contrario e 13 astenuti. Alla luce di questo evidente risultato, Pizzarotti ha deciso di lasciare il partito in cui era approdato da poco più di un anno. Si tratta della fine di un equivoco, e cioè che ci fosse una spaccatura reale all’interno di Più Europa, che il voto in Assemblea ha fugato.
Quanto a coerenza e credibilità, Calenda non ci sembra il più titolato a dare lezioni. Per quel che ci riguarda, la nostra campagna elettorale sarà sui temi dell’Europa e del federalismo europeo e non su queste polemiche.
Sulla lista che riunisce +Europa, Italia Viva, LibDem e Psi, segnaliamo che manca ancora l’adesione di Volt, che ha già tenuto l’assemblea che avrebbe dovuto decidere a proposito, ma che non ha ancora comunicato i risultati del voto.
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